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L'iniziativa

Slow Food e Fao firmano accordo per sostenere i piccoli agricoltori dei Paesi più poveri

15 Maggio 2013
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José Graziano da Silva, direttore generale della Fao e Carlo Petrini, presidente di Slow Food, hanno firmato l'accordo per assicurare più cibo ai piccoli agricoltori del Paesi più poveri.

In prima linea quindi le due organizzaioni per dare sostegno attraverso azioni congiunte che possano creare le basi di un'economia del territorio. Si comincerà con campagne di sensibilizzazione. Negli intenti c'è poi il passaggio più importante: il rafforamento di reti di produzione e vendita. Punto cruciale sarà l'investimento nella formazione dei piccoli agricoltori per farli entrare nell'ottica del cooperativismo o dell'organizzazione al fine di costituire una realtà che possa fare la sua parte nel mercato locale e anche mondiale. Il programma punta tutto sulla biodiversità che vantano queste nazioni tenute al di fuori dei margini del commercio internazionale come meri bacini da cui attingere risorse. 

“Ci impegneremo per valorizzazione di prodotti locali – annuncia Silva – come la Quinoa coltivata nelle Ande, che  sarà promossa e introdotta in altri Paesi nel riconoscimento delle sue proprietà salutari per l'organismo umano ma anche per la sua peculiarità di resistere alla siccità sei volte più del frumento. Un fatto non da poco – sottolinea – in tempi di forti cambiamenti climatici e con la tendenza alla riduzione di risorse idriche nel mondo”. 

Slow Food porterà in primo piano questi tesori anche attraverso le ricette. “Uno dei problemi dei paesi più poveri, specialmente dell'Africa, è il 'colonialismo' gastronomico – precisa Petrini -. Si concepisce infatti l'alta gastronomia solo in riferimento a Francia e Italia. Non esiste invece una gastronomia superiore all'altra e vanno aiutate quelle più sottovalutate perché così si aiutano anche le comunità locali. Continueremo quindi, in questa alleanza con la Fao, nel nostro lavoro di catalogazione e valorizzazione dei prodotti e ricette locali e vedrete che dai cuochi africani arriveranno belle sorprese nei prossimi decenni”. 

Nell'agenda di questo nuovo accordo c'è anche l'appuntamento con la celebrazione, nel 2014, dell'Anno internazionale dell'Agricoltura Familiare. Evento che farà davetrina anche alle comunità rurali e agricole e ai produttori che operano alla periferia del mondo occidentalizzato. 

C.d.G.