(Paolo Castelletti ed Ernesto Abbona con un gruppo di operatori)
di Michele Pizzillo, Milano
Un Simei (Salone internazionale macchine per enologia e imbottigliamento) completamente rinnovato quello che si apre oggi e che durerà fino a venerdì 22.
In primis, il ritorno a Milano, nel quartiere fieristico di Rho, per restarvi per sempre, con cadenza biennale, dopo l’esposizione di due anni fa a Monaco di Baviera. Poi, proiettato “per diventare una vera e propria fiera “globale” di tecnologie, prodotti e accessori per l’enologia. Grazie a una vasta operazione di incoming di operatori e produttori provenienti dai cinque continenti, a nuove partnership con le associazioni di categoria e importanti istituzioni quali Ministero dello Sviluppo Economico, Ice-Agenzia, Simest e Fiera Milano, e con una maggiore apertura a filiere merceologiche affini al vino come olio, birra e spirits”, sottolinea Ernesto Abbona, presidente di Unione Italiana Vini. Che presiederà alla cerimonia, insieme al Presidente Fiera Milano Lorenzo Caprio, ai sottosegretari Giuseppe L’Abbate (Politiche Agricole e Forestali) e Gian Paolo Manzella (Sviluppo economico), al direttore generale di Ice Roberto Luongo e al presidente di Anformape Marzio Dal Cin. A inaugurazione conclusa, saranno proclamati e premiati i vincitori del Technology Innovation Award.
L’edizione della svolta, la 28esima dalla nascita del Salone, secondo gli organizzatori, rafforzerà la leadership a livello internazionale nel comparto delle tecnologie per l'enologia e l'imbottigliamento, tant’è vero che la parola d'ordine di questa edizione è Incoming, progetto che nel 2017 ha portato al Simei oltre 50 delegati da tutto il mondo e che quest’anno è stato ulteriormente potenziato attraverso un forte impiego di energie e risorse di promozione internazionale anche grazie a Simest, società del Gruppo Cassa depositi e prestiti che sostiene la crescita delle imprese italiane. Obiettivo: raddoppiare la presenza di buyer, operatori e produttori provenienti da tutte le regioni viticole mondiali, alfine di sviluppare nuove collaborazioni con le istituzioni pubbliche e le associazioni di rappresentanza dei produttori e i professionisti della vitivinicoltura sempre di più a livello internazionale.
Altra novità dell'edizione 2019, pur mantenendo Simei la propria “verticalità” sul mondo del vino, sarà l’apertura, in maniera organica e strutturata, a quelle filiere produttive affini al vino, quali l’olio, le birre artigianali e non, e il vasto mondo degli spirits che, con l’enologia, condividono sempre di più processi, pratiche produttive e, quindi, tecnologie, prodotti e accessori. Perché, afferma Paolo Castelletti, segretario generale di Unione Italiana Vini, “la globalizzazione dei consumi ma anche delle produzioni ci ha spinto a rivedere l’impianto generale di Simei, estendendolo a settori produttivi del “liquid food” vicini al vino, ma soprattutto allargando in maniera sistematica e organizzata la strategia promozionale della fiera verso un orizzonte internazionale. In questa ottica va visto il forte coinvolgimento di Ice-Agenzia, Simest e della stessa Fiera Milano nella promozione dell’incoming, proseguiamo nella partnership con Fiera Monaco e, insieme all’associazione Anformarape, vogliamo programmare lo sviluppo di nuove iniziative a favore delle imprese italiane ed estere che aderiranno al “Progetto Simei”.
Ricca ed articolata, poi, la convegnistica, visto che si parlerà di “Architetture e cantine: temi strumenti” con Olivier Chadebost che ritiene sia cambiato il rapporto tra architettura e cantine: le cantine devono essere prima di tutto utili, funzionali, ma senza trascurare l’aspetto estetico, la bellezza. E, soprattutto, devono rappresentare l’identità dell’impresa e dei suoi vini, interpretando la liaison tra la terra e l’uomo incarnata nel terroir. Di “Tecniche non distruttive per la viticoltura e l’enologia: sfide e opportunità nell’ambito dell’industria 4.0” promosso dal Dipartimento di scienze agrarie e ambientali dell’Università di Milano per evidenziare l’ottimizzazione di tutti i processi della filiera vitivinicola con lo scopo di elevare il livello qualitativo delle produzioni enologiche favorendo una gestione ottimale di tutte le fasi, da quelle in vigneto fino ai processi di trasformazione enologica”. Nonché il convegno organizzato da Unione Italiana Vini su “Bollicine e sostenibilità: la risposta di Franciacorta, Cava e Champagne”: una sfida al cambiamento climatico che il mondo della spumantistica “metodo classico ha lanciato per rafforzare la competitività a fronte dell’impatto sull’ambiente, mediante una gestione sostenibile delle pratiche in vigneto e dei processi di cantina. Importante è pure il simposio internazionale voluto da Uiv su vino e legno, con sessioni tematiche di approfondimento su aspetti e prospettive dell’utilizzo del legno nell’affinamento del vino, con la partecipazione di esperti provenienti da diversi paesi per un confronto a cui potrà partecipare il pubblico. Senza trascurare l’incontro con Maureen Downey su “La frode vinicola – Minacce al mercato del vino”. Downey, uno dei più esperti autenticatori di vino al mondo, e lo “Sherlock Holmes del Vino”, presenterà le attuali problematiche relative alle frodi sul mercato del vino, come proteggere la cantina e i clienti e la contraffazione del vino. Insomma, condurrà un’analisi approfondita su ciò che i falsari del vino fanno, che cosa cercare, e chi sono i principali attori.
Senza trascurare “Le Forme dell’Olio”, esposizione delle più belle bottiglie, unitamente alle confezioni più innovative e funzionali destinate alla regalistica. Il pubblico può partecipare in qualità di giurati alla valutazione delle bottiglie esposte. Il voto del pubblico dei visitatori del Simei darà seguito ad un premio specifico e diverso rispetto alle valutazioni espresse dalla giuria di esperti. Il premio speciale del pubblico del Simei sarà consegnato venerdì 7 febbraio 2020, nell’ambito della nona edizione di Olio Officina Festival a Milano.