Sempre più spesso chi viaggia è alla ricerca di esperienze autentiche da cui imparare, che consentano uno scambio culturale profondo.
Con questo obiettivo, Slow Food offre ora le “Esperienze Slow Food”, disponibili su Airbnb Experiences, che offrono ai viaggiatori una visione unica delle culture e delle tradizioni alimentari locali. Le prime esperienze sono già online e i soci, gli attivisti e le Comunità Slow Food potranno organizzare e condurre esperienze di impatto sociale, certificate da Slow Food, e avere un'opportunità unica per promuovere la loro causa e sostenere le loro attività.
Le attività legate al food and drink sono tra le esperienze Airbnb più prenotate. Le prime 50 Esperienze Slow Food ora disponibili sulla piattaforma sono state create perfettamente in linea con i princìpi di Slow Food: l'host, ovvero l’organizzatore, deve essere un membro attivo della Comunità Slow Food locale, e ogni esperienza deve essere realizzata secondo i princìpi del buono, pulito e giusto. Queste esperienze hanno il potenziale di cambiare l’approccio dei turisti al cibo locale, dando l'opportunità non solo di sostenere le realtà tradizionali e artigianali del luogo, ma anche di ricevere conoscenze da portare a casa come consumatori consapevoli. Un'occasione unica insomma per confrontarsi con la gente e scoprire la vera identità gastronomica di un territorio, lontano da stereotipi e, soprattutto, da false rivendicazioni di autenticità spesso commercializzate ai turisti, problema sempre più diffuso con la globalizzazione del sistema alimentare.
Con le Esperienze Slow Food, le Comunità da parte loro hanno ora un nuovo strumento per avvicinare le persone e attirare più sostenitori per poter continuare a lavorare a favore di un sistema alimentare più sostenibile in tutto il mondo. Per far questo, è convinzione di Slow Food che dobbiamo cambiare le nostre abitudini e le nostre scelte, e questo cambiamento di comportamento dipende dalla nostra consapevolezza e conoscenza come individui. Con le Esperienze Slow Food su Airbnb, gli attivisti Slow Food, gli agricoltori, i casari, i pastori, i macellai, i panettieri, i viticoltori e gli chef di tutto il mondo possono condividere la loro passione per il cibo buono, pulito e giusto e fornire ai partecipanti una migliore comprensione della storia, delle persone e della cultura dei luoghi che visitano. In una città o in un'area rurale remota, le Comunità Slow Food non solo possiedono un sapere vissuto, ma conoscono anche l'importanza della convivialità nell'offrire esperienze alimentari uniche nel loro genere. Chi gestisce un’esperienza Slow Food su Airbnb diventa al tempo stesso narratore e guida del territorio, alla scoperta delle tradizioni locali.
“Credo che questa iniziativa possa aiutare molto a rafforzare ulteriormente la nostra rete – dice Paolo di Croce, Segretario Generale di Slow Food – Offrendo le Esperienze Slow Food sulla piattaforma Airbnb, abbiamo l'opportunità di unire le forze nell’obiettivo comune di garantire che le esperienze di viaggio rimangano autentiche e aiutino a conoscere le Comunità locali e le pratiche alimentari sostenibili”. Slow Food lavora con Airbnb offrendo esperienze di impatto sociale, cioè organizzate da realtà no-profit per far entrare in contatto i viaggiatori con una buona causa, e tutti i proventi sono destinati a Slow Food per sostenere le sue attività. Ciò significa che le persone partecipanti alle esperienze sostengono Slow Food e la sua rete.
Le esperienze Slow Food vengono presentate in contemporanea con le più numerose Airbnb Cooking Experiences – una nuova categoria lanciata oggi sulla piattaforma Airbnb, che raggruppa le esperienze culinarie proposte da famiglie e cuochi di tutto il mondo. Le esperienze Slow Food all'interno di questa nuova categoria Cooking sono per esempio 'Walk Cook & Eat' in Costiera Amalfitana e 'Let's Rescue Food' a Cartagena, Colombia. Ci sono già 45 esperienze Slow Food in 4 continenti tra cui scegliere, visibili digitando airbnb.com/slowfood. Ad esempio, Donna Simmons negli Stati Uniti è impegnata nella causa del benessere per gli animali da allevamento, con il suo lavoro incentrato sul pollame. Ha un particolare interesse nel preservare il patrimonio di razze rustiche. Gli ospiti si riuniscono nel suo giardino all'inglese che si affaccia su uno stagno e su zone umide boscose; mentre osservano gli uccelli imparano a conoscere le numerose e diverse razze dei polli di Donna, il loro aspetto e i loro caratteri unici. Gli ospiti possono vedere dove riposano, dove dormono, cosa bevono, mangiano e dove le galline depongono le uova e raccogliere uova fresche. Al termine della visita, sono accolti in casa per riscaldarsi davanti al camino, preparare uno spuntino e concludere la giornata in campagna.
In Giappone, Yasuhisa Serizawa è il rappresentante di Slow Food Monte Fuji e appartiene alla quinta generazione proprietaria di Kanesa Katsuobusi Co., l'unico produttore rimasto di shio-katsuo (pesce bonito conservato sotto sale), prodotto registrato nell'Arca del Gusto. Lo shio-katsuo è la forma originale del katsuobushi (bonito secco fermentato), che è un ingrediente essenziale della cucina giapponese. Gli ospiti visitano il laboratorio dove si fanno hio-katsuo-katsuo e katsuobushi, imparano la storia e il processo di produzione, così come la cultura gastronomica giapponese “dashi”, preservata per secoli.
In Italia, Antonio Puzzi, esperto di antropologia alimentare, racconta la vera e autentica realtà del cibo di strada napoletano. Gli ospiti visitano lo storico mercato di Pignasecca dove possono acquistare prodotti tradizionalmente utilizzati nella preparazione della pizza e degustare cibo di strada nel centro storico di Napoli. Il gruppo visita una pizzeria napoletana e lì impara i segreti e le tecniche dell'impasto, interagendo con un vero maestro pizzaiolo.
Questi esempi dimostrano che dietro ogni territorio ci sono infinite storie, tradizioni gastronomiche, sapori artigianali e pratiche antiche, conservate da donne e uomini le cui identità gastronomiche si sono formate nei secoli. Slow Food ha deciso di unire le forze con Airbnb affinché i viaggiatori possano scoprire le più autentiche tradizioni alimentari, direttamente dove vivono e si esprimono.
C.d.G.