di Michele Pizzillo
Bacardi Limited fondata a Santiago de Cuba 160 anni ed ancora di proprietà della stessa famiglia, oltre ad essere la più grande azienda privata leader mondiale nella produzione di spirits con 200 marchi, è anche impegnata in progetti di responsabilità sociale dedicati ai giovani come Shake Your Future.
Un progetto lanciato nel 2018 a livello internazionale e proposto nel nostro Paese nel 2019 per offrire alle nuove generazioni l’opportunità di intraprendere una carriera nel mondo della mixology. E, alla terza edizione, presentata a Milano, sulla Terrazza Martini che domina la città, il Gruppo Bacardi ha anticipato di voler coinvolgere ancora più studenti e città – dopo Roma, Torino e Milano – a riprova di come per il Gruppo l’impegno verso i temi sociali rappresenti una priorità. La scelta avviene dopo il consolidamento, in meno di tre anni, di un progetto che ha registrato una percentuale del 90% di studenti assunti nel settore dell’hospitality. Così, a Milano, nel corso della presentazione della terza edizione, Stephane Cluzet, Country Manager di Martini & Rossi-Bacardi Group, ha confermato che Shake Your Future interesserà anche Napoli, con 50 studenti in partnership con diverse associazioni no profit e professionisti a livello nazionale. Perché, ha detto Cluzet “oltre ad essere orgogliosi della percentuale di diplomati che grazie a Shake Your Future oggi lavorano in bar e ristoranti di prestigio, vogliamo confermare che il nostro impegno è quello di assicurare un percorso di crescita sia al programma che ai suoi studenti. L’aggiunta di Napoli come tappa ulteriore di un’esperienza formativa unica ne è la prova. Vogliamo accogliere sempre più iscritti a cui offrire l’opportunità di cambiare la propria vita. Portare avanti questo ambizioso progetto non sarebbe possibile senza il sostegno dei nostri partner del mondo dell’Horeca, che offrono una valida esperienza di lavoro ai nostri studenti. Siamo felici di restituire il nostro contributo introducendo nuovi barman di talento. È un’iniziativa a beneficio di tutti e, in quanto azienda a conduzione familiare, ci sta molto a cuore. Non vedo l’ora di vedere i successi dei nostri studenti del 2022, mentre si preparano a intraprendere questo viaggio entusiasmante nel mondo del bartending”. Un viaggio organizzato in collaborazione con European Bartender School, con sedi a Roma e a Milano, Sweet & Sour di Torino e iBar Academy Italia di Napoli, e un programma che prevede un percorso formativo di 10 settimane per acquisire competenze e l’esperienza necessaria per intraprendere una nuova carriera lavorativa. Gli studenti verranno formati nell’arte del bartending e della mixology e avranno la possibilità di svolgere esperienze in alcuni partner on trade del Gruppo Bacardi. I partecipanti che completeranno il corso riceveranno un diploma riconosciuto a livello internazionale e potranno accedere a opportunità di lavoro nel settore, trasformando così le proprie vite e costruendo un futuro più sereno.
(La vista dalla terrazza Martini)
Il progetto è caratterizzato da due aspetti importanti come quello di offrire ai giovani provenienti da contesti sociali difficili gli strumenti necessari per intraprendere una carriera gratificante; l’altro consente a Bacardi di supportare ulteriormente i propri partner aiutandoli a trovare nuovi barman di talento. L’iniziativa, si inserisce perfettamente nell’attuale contesto socioeconomico che appare da un lato influenzato dagli effetti della crisi a livello globale, dall’altro vede un leggero incremento del tasso di occupazione con previsioni incoraggianti. In questo scenario, dove si registra un interesse crescente per il mondo della mixology, la figura del bartender si conferma una professione di tendenza ad alta richiesta, con prospettive di lavoro ottimistiche a fronte di una formazione completa. Per sostenere questo progetto, a Milano Bacardi ha portato la testimonianza di tre protagonisti del mondo della mixology che hanno scelto di collaborare a Shake Your Future e, cioè, Davide Arcucci del Bar Bisi di Napoli che ha detto di partecipare al programma perché la sua città “è una realtà che sta vivendo un momento di grande espansione, specialmente nel settore della ristorazione, e ci sono tanti ragazzi che si stanno avvicinando a un mondo che, purtroppo, negli ultimi anni si è un po’ fermato. Sono felice che una realtà forte come il Gruppo Bacardi si mobiliti per loro perché è importante ricevere una formazione completa per svolgere bene questo lavoro, a beneficio dei titolari dei locali e per trasmettere il valore della mixology ai propri clienti. Sono convinto che questa iniziativa possa dare uno shake importante al settore del bartending e in generale dell’hospitality”.
(ph Canio Romaniello)
Invece Giuliana Giancano, del Pout Pourri Vintage Café di Torino racconta che “la nostra collaborazione con Shake Your Future è iniziata l’anno scorso, abbiamo avuto il piacere di ospitare un ragazzo che ci ha trasmesso tutto l’entusiasmo di partecipare a qualcosa di nuovo. È un’iniziativa che dà una concreta opportunità a chi non ha grandi possibilità di costruirsi da solo una carriera e che in nessun altro modo avrebbe potuto approcciarsi al mondo del bartending. Il valore aggiunto di Shake Your Future è fare esperienza sul campo per formare il bartender in modo completo anche perché il mondo della mixology in Italia è davvero meraviglioso”. E, poi, c’è la novità di Alexander Frezza, esperto bartender e co-founder de L’Antiquario di Napoli classificato al 46esimo posto della 14esima edizione del World Best Bars, che ha deciso di collaborare con il ruolo di Tutor di Shake Your Future per accompagnare i ragazzi nella formazione perché, dice “negli anni ho capito quanto sia importante per me impegnarmi per la riqualificazione della “professione bartender” e degli operatori dell’ospitalità in genere. Una professione che può dare molto alla comunità e a chi decide di intraprenderla. Un lavoro che forma, fa crescere e rende persone migliori. Il valore sociale di noi professionisti dell’hospitality è enorme e andrebbe sfruttato di più, non aspettiamo altro, perché per noi poter finalmente restituire qualcosa alle nostre città che tanto ci hanno dato non è solo un obiettivo ma un’esigenza.”