(Magda Antonioli, Silvana Centurelli, Sofia Gioia Vedani e Francesco Sottile)
di Michele Pizzillo, Trezzo sull'Adda (Mi)
I nutrizionisti dicono che la colazione è il pasto più importante della dieta giornaliera.
“Noi passiamo dalle parole ai fatti”, dice Sofia Gioia Vedani, amministratore delegato di Planetaria Hotels, che in collaborazione con Slow Food Italia ha adottato quello che è stato definito lo Slow Breakfast e che ha preso l’avvio venerdì 31 gennaio, dalla più piccola struttura del gruppo Planetaria, Villa Appiani a Trezzo sull’Adda, un centro a cavallo delle province di Milano e Bergamo. Il progetto ha l’obiettivo di cambiare il modello di colazione, specialmente in albergo, e attraverso la valorizzazione dei prodotti e dei produttori del territorio, invitare il cliente a dare la giusta importanza al pasto più importante della giornata. Slow Breakfast è, in sintesi, una colazione buona, fatta con materie prime di qualità trasformate con cura e professionalità: a Villa Appiani ci ha pensato lo chef Alessandro Giriberti che ha offerto un viaggio nelle materie prime locali (selezionate presso produttori praticamente adiacenti all’albergo) e di quelle dei presidi Slow Food; a confermarlo ci ha pensato il sindaco di Trezzo, Silvana Centurelli. E’, quindi, una colazione identitaria, perché non è uguale a nessun’altra visto che parla del territorio in cui è inserita la struttura alberghiera.
(Provola delle Madonie)
Sotto l’aspetto nutrizionale, restituisce centralità, in modo equilibrato, al pasto più importante della giornata; sana perché si privilegiano prodotti coltivati in modo naturale, poco trasformati e raffinati, senza conservanti e altre aggiunte poco salutari, facendo attenzione alla loro provenienza; stagionale perché i prodotti proposti rispettano i cicli della natura per garantire i sapori autentici; etica: i prodotti sono forniti da aziende che lavorano nel rispetto dell’ambiente e dei lavoratori; economica perché questo tipo di colazione apporta benefici diretti all’economia locale come, per esempio, la conoscenza turistica del territorio perché l’ospite dell’albergo che assaggia un prodotto buono può decidere di recarsi direttamente in azienda per comprarlo. “Ed ecco come si arriva a soddisfare un consumatore sempre più interessato a cercare esperienze particolari e, nello stesso tempo, con il desiderio di contribuire all’affermazione di valori come il rispetto del territorio, la valorizzazione dei suoi prodotti, il sostegno ai piccoli produttori, contenere lo spreco”, ha sottolineato Magda Antonioli, docente all’Università Bocconi e uno dei massimi esperti di marketing turistico che dall’estate scorsa vice presidente dell’Enit.
(Sofia Gioia Vedani)
“È un progetto che ci riempie d’orgoglio perché alla base dello Slow Breakfast, e più in generale della filosofia di Planetaria Hotels, c’è un semplice ma efficace verbo: rallentare. Per noi rallentare significa non solo trovare e concedersi tempo per instaurare un contatto profondo con sé stessi, ma anche e soprattutto per capire in profondità ciò che ci circonda e quindi goderne appieno. E per capire è necessario innanzitutto tornare alle radici: lo Slow Breakfast, infatti, è un viaggio nel tempo e all’interno di un particolare territorio. Planetaria Hotels e Slow Food, nel compiere un processo di attenta ricerca e ritorno all’origine del fare ospitalità, trasferiscono attraverso il progetto Slow Breakfast, valore e importanza alla tradizione contadina, e più in generale culinaria, della comunità locale all’interno della quale opera uno degli hotel della catena”, ha detto la signora (o meglio, l’architetto) Vedani.
(Villa Appiani)
“Villa Appiani è una struttura meravigliosa e accogliente che adesso si arricchisce di una grande colazione che sa di attenzione verso l’ospite, che racconta il territorio, che trasmette serenità. Un modello che vorremmo diffondere in tutte le strutture alberghiere. Perché, come i ristoranti, anche gli alberghi possono e devono giocare un ruolo centrale nel sostegno dell’economia locale e nell’educazione alimentare e del gusto”, ha detto Francesco Sottile, membro del Comitato esecutivo di Slow Food Italia. Qui, poi, c’è un giovane chef che volentieri ha deciso di cimentarsi nella preparazione di una colazione che possiamo definire sperimentale, visto che per scegliere i prodotti giusti, deve solo fare i classici quattro passi. Perché, aggiunge Giriberti “Pensiamo che una buona colazione renda più appagati e sia il modo migliore per affrontare la giornata. Abbiamo cercato gli ingredienti giusti da produttori che lavorano con impegno e convinzione. Nella nostra prima colazione troverete quindi prodotti di stagione, freschi e locali. Così manteniamo il paesaggio agricolo che caratterizza il nostro territorio, contribuiamo allo sviluppo della nostra comunità e alla riduzione di sprechi e inquinamento.
Il buffet di Villa Appiani, all’esordio, propone: latte fresco, yogurt bianco, marmellate, frutta di stagione e cotta, crostata alla marmellata e torta paciarella; gallette di mais rostrato rosso di Rovetta (prodotto dell’Arca del Gusto di Slow Food), pane in cassetta misto, bocconcini di pane e pane all’uva; primo sale, zipotta e provola delle Madonie (Presidio Slow Food); uova, prosciutto cotto, prosciutto cotto di scottona, pancetta arrotolata croccante, salame nostrano, salsiccette con fagioli rossi di Lucca (Presidio Slow Food); spremuta di arance e melograno, succo di mela, pera e prugna, frutta cotta. Questa colazione dovrebbe essere proposta anche nelle altre strutture di Planetaria Hotels. E, sorridente, l’architetto Vedani ha detto: “Provate a immaginare l’effetto che potrà fare sugli ospiti dei nostri alberghi tipo Château Monfort ed Enterprise Hotel di Milano; Grand Hotel Savoia e Hotel Continental di Genova; Hotel Ville sull'Arno di Firenze; Hotel Pulitzer e Leon’s Place Hotel di Roma”. Potrebbe essere paragonata ad una sorta di conquista delle città da parte della campagna.