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L'iniziativa

Renzi a Palermo per la “buona Sicilia”: “Agricoltura e pesca fattori trainanti”

16 Novembre 2016
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Il premier ha partecipato all'evento voluto dall'assessore regionale siciliano Antonello Cracolici


(Matteo Renzi al teatro Politeama – ph Igor Petyx)

Con un’abbondante ritardo sull’intervento previsto, il premier Matteo Renzi è stato oggi al teatro Politeama a Palermo per incontrare gli agricoltori e i pescatori.

L’evento, “La buona Sicilia”, voluto dall’assessore regionale siciliano all’agricoltura Antonello Cracolici ha raccontato al premier, al ministro Graziano Del Rio, al sottosegretario Davide Faraone, l’Isola più grande del Mediterraneo, attraverso la testimonianza di sette produttori. L’incontro è stato moderato dal direttore di Cronache di Gusto Fabrizio Carrera. Renzi, entrando al teatro, ha chiesto scusa per il ritardo. “E vi ringrazio per la pazienza visto che avete rinunciato anche al pranzo per stare qui”. A prendere la parola l’assessore Cracolici. “La prima volta che un premier, a mia memoria, partecipa ad un evento specifico su pesca e agricoltura – dice Cracolici – Qui in Sicilia, in dialetto, molto spesso gli aggettivi buono e bello indicano la stessa cosa. E qui, in questa sovrapposizione degli aggettivi, ci sta molto della nostra regione. Credo, e lo ripeto sempre, la Sicilia sia migliore di come noi siciliani la raccontiamo”. Poi Cracolici ha sciorinato i numeri: “Nei primi sei mesi l’export agricolo ha fatto registrare un 10 per cento in più. E il credito in Sicilia sta “correndo” come mai in questi anni. Investiremo 54 milioni di euro per le strade rurali della nostra Regione, soldi che saranno a disposizione anche dei comuni”. Insomma, la Sicilia vuole competere, “con meno organizzazioni e più organizzazione”, dice Cracolici. Che poi aggiunge: “Chiederò al Governo che il nostro prodotto sia valorizzato e che quindi abbia origine in etichetta. La Sicilia ha bisogno di modernità, riforme e rapidità nelle decisioni. La buona Sicilia non ha paura, la più bella terra del mondo”.


(Il premier Renzi accolto sul palco dal direttore di Cronache di Gusto, Fabrizio Carrera)

“Da troppo tempo mancavano interventi specifici su pesca e agricoltura – ha detto Renzi – La Sicilia si porta addosso lo stereotipo di essere terra di mafia. Per questo ho voluto con forza che il G7 fosse organizzato qui, a Taormina. Il buono e il bello si equivalgono. Siamo in Europa, ok, ma non può essere un insieme di regole, di tecnocrazie burocratiche. Io sono profondamente legato alla cultura contadina, che incarna i veri valori del territorio. Credo che il primo elemento per la salvaguardia dal dissesto idrogeologico, sia la gestione della terra. Gli agricoltori sono un pezzo della fortuna in Italia”. Per il Premier però, la colpa di non sapere raccontare la Sicilia al mondo, “è un po’ nostra. Perché è più facile dire le cose brutte, quelle che fanno male. E’ più figo chi urla e sbraita. Ma così come possiamo fare ad attrarre investimenti?”. Insomma la parola chiave p lavorare, uniti: “Insieme ce la facciamo – dice il Premier – L’italian Sounding è un mercato da 90 miliardi di euro. Di questi sono nostri solo 36,8 miliardi. C’è qualcosa di sbagliato evidentemente. Dobbiamo lavorare per alzare questa quota”. C’è bisogno, per il presidente del Consiglio di una “gigantesca scommessa. Al Sud ci sono ancora troppi blocchi, ma stiamo cercando di risolvere il problema. Io vi chiedo uno sforzo. Perché questa partita la vinceremo insieme”.

G.V.