(Sabine Delafon, Gaia Passi, Alessia Rizzetto e Mattia Beda)
Se invece di pensare solo ad abbuffarci provassimo a guardarci intorno quando partecipiamo ad un evento, a quale conclusione arriveremmo?
Egoisticamente a non poter portare via un po’ di tutto quel ben di Dio che resta sui tavoli. In tutto questo diffuso egoismo, c’è sempre qualcuno che appena si riempie la bocca, si ricorda che per raggiungere la location dell’evento ha incontrato qualche mendicante e ha visto qualcuno che dorme per strada. In una città come Milano c’è n’è tanta di disperazione.
E, allora, che fare per superare l’egoismo dei molti e non buttare nella spazzatura molta roba ancora buona da mangiare? Semplice. Mettersi insieme e allungare una mano a chi attende proprio questa mano. Questo hanno pensato 10 giovani professionisti che gravitano nel settore comunicazione-consulenza-eventi-ristorazione (Giulia Candiani, Filippo Grillo, Federico Iannello, Maria Carolina Marchini Pellegrini Tibaldi, Gaia Passi, Lucia Passi Lozano, Alexandro Regiroli, Alessia Rizzetto, Alessandra Staccamore, Mario Vianello), età media 30 anni, che partendo dall’importanza di ridurre il più possibile lo spreco alimentare, sono arrivati al desiderio di “aggiungere un posto a tavola” e, così, hanno dato vita alla succursale lombarda di Equoevento Onlus nata a Roma nel 2013, cioè, Equoevento Lombardia Onlus, con la missione di recuperare il cibo in eccesso in occasioni di eventi, per donarlo a enti che assistono i bisognosi. Questi giovani professionisti l’anno scorso grazie alla collaborazione di importanti realtà del mondo dell’ospitalità come Hilton Hotels e FederCongressi, hanno partecipato a 300 eventi, recuperando 150.000 pasti poi distribuiti attraversi enti come “Opera Cardinal Ferrari”, “Centro Sant’Antonio”, “Progetto Arca Onlus”.
A loro tutto questo non basta. Vogliono fare di più. Ma come? Intanto ampliare la presenza agli eventi perché “dobbiamo raggiungere quelli che noi riteniamo tre grandi risultati – dice Gaia Passi, che ha l’onore della presidenza della onlus – eliminare gli sprechi, contrastare la fame, ridurre i rifiuti. Così riusciamo a promuovere la cultura della solidarietà e della sostenibilità nel settore degli eventi, che a Milano sono veramente tanti”. A, cui, si aggiunge uno dei più noti sostenitori di Equoeventi, lo chef Andrea Berton che alla prima uscita pubblica dell’associazione presso “La Tartina” di Mattia Beda e Uberto Breganze che nel cuore di Milano hanno portato la tradizione dei migliori “bacari” veneziani, ha detto “un bravo cuoco cerca di non buttare via nulla, usa la sua creatività per sfruttare ogni ingrediente nella sua totalità. Sostengo questo progetto perché riesce a trasformare il recupero in una grande opportunità, contrastando gli sprechi e aiutando chi è meno fortunato”.
Per recuperare tutto quello che avanza agli eventi, c’è bisogno di molti volontari. “Siamo affiancati da molti giovani che la pensano come noi – dice Gaia Passi -. Siccome siamo convinti che c’è molta gente che vorrebbe aiutarci ma non se la sente di partecipare alla raccolta del dopo evento, abbiamo pensato a qualcosa di diverso per coinvolgerli”. E, cioè? “Agli equo-aperitivi e agli equo supper club” aggiunge una delle più dinamiche pr milanesi, Alessia Rizzetto (l’abbiamo intervista qui). Il primo equo-aperitivo è in programma martedì 5, a partire dalle ore 19, presso “La Tartina” (via San Carpoforo 4, zona Brera), locale messo a disposizione da Beda e Breganze per far conoscere i fondatori di Equoevento Lombardia, reclutare nuovi volontari e dedicare una serata alla solidarietà, gustando le eccellenti tartine di questo splendido locale. Sarà un appuntamento a cadenza mensile, il primo martedì del mese e, quindi, il prossimo a cui non bisogna mancare, il 3 maggio.
Poi c’è l’equo supper club che prevede la presenza di otto ospiti, una casa d’autore, un artista e un grande chef per una cena all’insegna della sostenibilità. Il primo appuntamento è in programma il 15 aprile, nella casa del gallerista Nicolas Bellavance Lecompte di Carwan Gallery; in cucina Wicky Priyan, chef srilankese specializzato nella preparazione dell’alta cucina giapponese, che ha vissuto per sette mesi per le strada di Madras per conoscere la realtà degli homeless. La tavola, invece, sarà apparecchiata dall’ideatrice del progetto “fame”, l’artista Sabine Delafon che acquista dai mendicanti i loro cartelli in cartone, li fotografa e li trasforma in piatti di porcellana di Limoges, in edizione limitata, che vengono donati ai commensali più generosi nelle loro offerte a sostegno della solidarietà.
Ecco un modo intelligente per arginare sicuramente lo spreco alimentare, mettendo a disposizione cibo che andrebbe buttato – oppure “raccattato” e nascosto nelle borse dai tanti egoisti che frequentano gli eventi – di chi ne ha veramente bisogno.
Michele Pizzillo