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L'iniziativa

“Vino italiano avanti tutta verso l’estero: dobbiamo stare al passo con la ristorazione”

30 Novembre 2015
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Silvana Ballotta, Ceo di Business Strategies presenta i due convegni che si svolgeranno al Wine2Wine di Verona: in uno di questo ci sarà Jancis Robinson




(Jancis Robinson)
 

“Smettiamola con questo sentimento edonistico di dirci che siamo i più bravi e, finalmente, dimostriamolo”.

Non usa mezzi termini Silvana Ballotta, Ceo di Business Strategies che ha presentato i due convegni che l’azienda fiorentina specializzata sui percorsi di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese ha organizzato al Wine2wine di Veronafiere.

In uno dei due convegni sarà protagonista Jancis Robinson (3 dicembre ore 11,30) wine critic, scrittrice e giornalista del Financial Times. “Sarà una chiacchierata tra amiche – sottolinea Silvana Ballotta – ma affronteremo temi importanti, faremo delle analisi di mercato, cercheremo di capire quali sfide attendono i vini italiani, quali sono i Paesi esteri ancora da conquistare e quelli su cui puntare”.
Per la Ballotta Wine2Wine ha dimostrato un’importanza nel mondo dei servizi che rientrano nel mondo del vino, “perché al Vinitaly si vede quello che c’è dentro ad un bicchiere, qui ci sono confronti interessanti con una platea specifica e di addetti ai lavori”.
 

(Silvana Ballotta)
 

I punti di forza e le debolezze del sistema del vino italiano saranno al centro dei due convegni. Quello già detto con la Robinson e quello di mercoledì 2 dicembre alle ore 11,30 in cui si parlerà del sistema Ocm vino. Ci saranno il coordinatore S&D alla Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento europeo, Paolo De Castro; il presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Luca Sani; il capo dipartimento Politiche Competitive, della qualità agroalimentare, ippiche e della pesca, Mipaaf, Luca Bianchi; la vice direttrice di Toscana Promozione, Silvia Burzagli e il presidente di Federvini, Sandro Boscaini.

“Dobbiamo fare meglio di più – ha concluso la Ballotta – ma dobbiamo smettere di dircelo soltanto. C’è il solito problema dell’incapacità di saper fare sistema, ma credo che ormai come scusa non valga più. Tutti devono contribuire a costruire questo quadro generale dove dobbiamo muoverci tutti in sintonia. Un po’ come la cucina. Anche se proprio la cucina, adeso, dovrebbe interrogarsi sulle modalità in cui sta portando il Made in Italy all’estero. Loro, però, ci riescono”.
C.d.G.