Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'iniziativa

Quel tram chiamato… Giappone. Sushi e Sake sferragliano sui binari a Milano

16 Settembre 2015
sushi_tram sushi_tram

da Milano, Michele Pizzillo

Stupire. È questo che dall’apertura di Expo il Giappone riserva a Milano e all’Italia per far conoscere le sue eccellenze alimentari. Quelle elettroniche le conosciamo tutti e probabilmente le utilizziamo tutti, qui in Italia. 

È il “made in Japan” del patrimonio alimentare e culturale che è poco conosciuto nel mondo e in Italia in particolare. Così da Milano, grazie alle opportunità offerte da Expo, il Giappone è convinto di raggiungere poi tutta la Penisola con i suoi prodotti alimentari più tipici quali il sake e il sushi. Quest’ultimo piatto, comunque, ha già una vasta fetta di appassionati italiani. Il sake è la bevanda ottenuta dalla fermentazione del riso che si è affacciata sul nostro mercato da poco tempo e quindi ha bisogno di essere abbinato ai piatti della cucina italiana per riscontrare maggiore interesse.

Così le iniziative per avvicinare i consumatori italiani al sake si può dire che sono ormai all’ordine del giorno, specialmente nella città dell’esposizione universale. Come l’idea di Nkb interactive communication e della Camera di commercio italiana in Giappone di “invadere” Milano con il Sushi-tram. In pratica, il primo “ristorante-sushi su rotaie” che attraversa la città per una degustazione di sushi e di sake con l’obiettivo di promuovere, anche, l’antica cucina giapponese “washoku”, quella dalle mille sfumature tra verdure selvatiche e alghe, riso e pesce, manzo e frutti di mare, che dal dicembre del 2013 è patrimonio immateriale protetto dall’Unesco e che in questo caso è veramente portata per le strade meneghine.


(Lo chef Inoue del ristorante Daiki di Osaka)

Tre le corse programmate ogni giorno sino a lunedì 21 settembre: alle ore 17, 18 e 19. Più i tre viaggi inaugurali di martedì 15 riservati ai rappresentati della stampa e delle istituzioni che prima di salire sul tram hanno assistito al rito del kagami biraki cioè, la rottura delle botti di sake. Mentre sul tram Tokube Masuda, 14esima generazione di una famiglia di Osaka che produce sake ha “spiegato” la bevanda tipica giapponese e come questa si può abbinare ai piatti della cucina italiana in particolare quelli più grassi e più saporiti. Masuda ha pure confessato la sua passione per i vini toscani, che beve quotidianamente anche con il sushi, e la grappa; mentre lo chef Inoue del ristorante Daiki di Osaka ha fatto vedere come si prepara il sushi, poi degustato abbinato ai sake selezionati da Masuda. Che, anche un po’ stupito, ha dovuto ricorrere all’aiuto dell’interprete per rispondere alle domande fatte in perfetto italiano e privo di inflessioni dialettali, da una blogger di origini giapponesi che probabilmente appartiene ad una famiglia arrivata in Italia decenni fa, integrandosi in modo da trascurare la lingua d’origine.

Una bella esperienza quella del sushi tram che il 16 e il 18 è aperto al pubblico per la promozione dei prodotti alimentari della città di Toba, famosa per la coltivazione delle perle; sabato 19 le tre corse del sushi tram ospiteranno un itamae cioè maestro di sushi, che preparerà i piatti sotto gli occhi dei partecipanti alle degustazioni; mentre domenica e lunedì, sempre aperto al pubblico, il sushi tram si trasforma in studio televisivo con una troupe che registrerà un programma per la televisione giapponese.


(Takubee Masuda)

Essendo una bella esperienza per conoscere e forse mangiare anche l’anima del Giappone che all’estero si esprime prevalentemente con il sushi e il sake, segnaliamo l’indirizzo dove prenotare la corsa, gratuita come pure la degustazione, su questo ristorante giapponese su rotaie: sushisaketram@gmail.com.
Appare evidente, ed è il caso di sottolinearlo, che la produzione del made in Japan verso l’Italia ha assunto un carattere rilevante, grazie anche all’evoluzione dei consumi. E, quindi, conviene pure Marco Colosi, analyst dell’Italian chambre of commerce in Japan (Iccj), che il paese del Sol Levante sposta il focus delle sue esportazioni dalle tecnologie elettroniche al patrimonio territoriale e culturale. E l’Iccj prevede di incrementare la sua attività di promozione del Giappone in Italia, cercando di rispondere a un bisogno di autenticità e qualità da parte dei consumatori. Aggiunge Colosi: “anche sul fronte della promozione delle piccole medie imprese italiane Iccj riconferma la volontà di innovare l’offerta camerale attraverso il Concorso Alessandro Valignano, che premia le aziende innovative con un desk a Tokyo per tre mesi, assistenza commerciale gratuita e volo a/r per il Giappone offerta da Alitalia. Le iscrizioni scadono a novembre del 2015”.

Intanto Masuda è convinto che anche per il sake si avrà la stessa evoluzione che ha interessato prima il vino e poi l’olio, con la “nascita” di figure capaci di spiegare come si consuma e si abbina la bevanda nazionale giapponese.