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L'iniziativa

“Salviamo gli ulivi del Salento”: l’iniziativa parte dalla trasmissione televisiva “Le Iene”

10 Aprile 2015
Un ulivo infestato da Xylella Un ulivo infestato da Xylella

“Salviamo gli ulivi del Salento” è il grido di allarme lanciato da Nadia Toffa nel servizio andato in onda nel corso della nota trasmissione televisiva le Iene.
Nel Salento, migliaia di ulivi centenari e secolari rischiano l'eradicazione perché colpiti da uno strano disseccamento che mano a mano è andato peggiorando fino a trasformare le piante in scheletri.

“Molti – sottolinea la Toffa – danno la colpa alla Xylella fastidiosa, un batterio killer che ha già sterminato i vigneti della California e gli agrumeti del Brasile, ma mai gli uliveti. Il batterio si è diffuso di pianta in pianta mediante le cicale. Colpisce i vasi che portano nutrimento alla pianta che è destinata ad essiccare”.
L'Unione Europea ha chiesto all'Italia di adottare misure drastiche per evitare il contagio di altre piante individuando la soluzione ottimale con l'abbattimento.
La causa della malattia degli ulivi non è detto sia stata la Xylella, sono stati riscontrati dei funghi che agiscono nella stessa maniera del batterio.
Tutti parlano della Xylella, ma forse non sappiamo esattamente contro cosa bisogna combattere.

La Puglia è una delle regioni maggiori produttrici di olio, gli ulivi non costituiscono solo una risorsa economica ma hanno una valore ben maggiore. Sono testimoni di storia e cultura, sono monumenti scolpiti dal tempo, sono il simbolo dell'identità di un territorio.

È partita una campagna di sensibilizzazione e raccolta firme per il riconoscimento da parte dell’Unesco degli antichi ulivi pugliesi quale patrimonio dell’umanità.
Il Comitato del patrimonio mondiale prende solo in considerazione la lista di beni che siano già iscritti nella lista propositiva del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ma occorre anche un piano di gestione che metta in evidenza l'eccezionale valore universale del sito tutelato.

“Il commissario di governo per emergenza Xylella – continua la Toffa – ha ripartito la zona colpita dal batterio in area infetta, che si divide in due parti il focolaio, cioè l'area di origine del contagio e la zona di eradicazione cioè la zona interessata allo sradicamento. Oltre, c'è la fascia cuscinetto che dovrebbe servire a salvare il resto della Puglia e le altre regioni dall'avanzamento del batterio. Sono stati stanziati fondi non per la ricerca, ma solo per l'abbattimento, ben 13 milioni di euro.

L'eradicazione però non risolverebbe il problema, la Xylella potrebbe colpire altre colture, ben 300 specie tra cui il mandorlo, il ciliegio, il pesco”.
La situazione si è aggravata con l'embargo da parte della Francia per 102 specie vegetali a rischio Xylella provenienti dalla Puglia. L'adozione di tale provvedimento costituisce un danno immane per l'economia pugliese e l'immagine dell'agricoltura italiana. L'export della Puglia verso la Francia vale circa 40 milioni di euro e rappresenta il 14% del totale nazionale.

Il Ministro Maurizio Martina in visita in Puglia ha detto “Ho già scritto al ministro francese contestando il metodo e il merito della decisione presa che in quanto unilaterale è inopportuna e rischia di aggravare ulteriormente la situazione. L’emergenza Xylella va gestita a livello comunitario e ogni misura va presa in sede europea, in modo collegiale”.
Seguiremo l'evoluzione di questa triste vicenda.

Annalucia Galeone