Produzione olivicola in crescita nel 2015: dopo l'annus horribilis 2014 che ha visto decimare a causa della mosca olearia quantità e qualità dell'extravergine made in Italy, le prospettive per la raccolta appena iniziata guardano in direzione di un +30% in quantità, ma soprattutto di una ottima annata anche dal punto di vista qualitativo.
Territorio simbolo di questa “rinascita”, la regione Puglia da cui parte il messaggio di ottimismo per la raccolta 2015, ed esattamente da Corato, dove nello scorso fine settimana si è tenuta la tappa istituzionale del Girolio d'Italia Speciale Expo, il tour organizzato dall'Associazione Nazionale Città dell'Olio in collaborazione con i coordinamenti regionali volto a promuovere e valorizzare i territori e le produzioni olivicole locali.
La stagione 2015, già iniziata in tutta Italia con almeno una settimana di anticipo rispetto al 2014 – complice anche l'andamento climatico fino ad oggi favorevole – promette una raccolta nazionale intorno a 400 mila tonnellate e ha tutte le carte in regola per essere considerata un'ottima annata sotto tutti i punti di vista.
Adesso il mercato attende l'olio nuovo con entusiasmo e la Puglia, con il suo patrimonio olivicolo di immenso valore paesaggistico ed ambientale, può tornare a guardare con ottimismo alla produzione dell'oro giallo, grazie anche ai finanziamenti governativi stanziati dal Mipaaf e gli interventi di bonifica delle coltivazioni che sembrano aver circoscritto il fenomeno salvando di fatto l'annata da un'altra “scarica”. Interventi per i quali ha svolto un ruolo strategico l'Associazione Nazionale Città dell'Olio che, come ha spiegato il Presidente Enrico Lupi, “è diffusa capillarmente su tutto il territorio italiano con oltre 320 soci e ciò le permette di monitorare ogni situazione in tempo reale. Il background di questa, unitamente alla collaborazione dei coordinamenti regionali rappresenta per l'intero comparto un punto di riferimento importante, soprattutto nell'ottica della salvaguardia del paesaggio olivicolo e delle produzioni locali. La presenza capillare e costante dell'Associazione sui territori, ha agevolato interventi immediati e mirati e – ponendosi come interlocutore strategico nella definizione di politiche di intervento da parte del Governo centrale su un fenomeno che ha rischiato di compromettere la produzione di una regione tradizionalmente vocata all'olivicoltura come la Puglia – ha contribuito di fatto alla salvaguardia di una importante componente dell'economia del territorio”.
Per l'inestimabile patrimonio olivicolo che custodisce, la Puglia si è attivata più di ogni altra regione italiana con iniziative volte a limitare quanto più possibile i danni derivanti dalla diffusione della Xylella. In primis, una rete di referenti sul territorio che ha permesso un sistema di monitoraggio e allerta in grado di attivare un pronto intervento alle situazioni critiche, fungendo di fatto da front office tra agricoltori ed istituzioni regionali. A guidare questa “task force” regionale, il Coordinatore Regionale delle Città dell'Olio della Puglia Domenico Incantalupo il quale ha sottolineato come “Il fenomeno Xylella che ha interessato una parte del Salento da sempre simbolo dell'olivicoltura italiana e habitat di celeberrimi olivi secolari, grazie agli interventi effettuati con i finanziamenti governativi è stato circoscritto e oggi la produzione locale soprattutto nel barese viaggia verso una annata eccellente, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Il nostro impegno – ha aggiunto Incantalupo – si concretizza nel diffondere buone pratiche agronomiche, per mantenere alto in funzione preventiva il livello qualitativo dei nostri oliveti, tenendo ben presente i molteplici problemi legati al batterio Xylella”.
C.d.G.