di Riccardo Caccamo
Dai circa 30 ettari del 2010 ai 140 del 2021 più 4 centri di confezionamento, ma con previsioni di espansione molto interessanti per il futuro.
E’ il Consorzio di Tutela della Pesca di Leonforte Igp, l’unica pesca insacchettata una per una, coltivata da circa 60 anni in questo modo inizialmente per preservarla da problemi di natura fitosanitaria, ma oggi invece tratto distintivo, su un territorio che ricade su cinque comuni, per la quasi totalità a Leonforte, ma anche Enna, Calascibetta, Assoro e Agira e che sabato 1 e domenica 2 ottobre a Leonforte celebrerà l’edizione numero 40 dell’omonima sagra. Nel 2021 i 17 soci tra produttori e confezionatori, hanno prodotto oltre 600 tonnellate di questo prodotto di nicchia, per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro. Il suo mercato di riferimento per circa il 90 per cento è quello italiano attraverso diverse catene della Grande distribuzione organizzata. Il restante 10 per cento va all’estero in particolare verso la Germania e Dubai. Il prezzo al banco per il consumatore arriva anche a 4,5 euro al chilogrammo. Ma questi numeri secondo il presidente del Consorzio, costituito nel 2021 e che lo scorso aprile ha avuto il riconoscimento Igp dal ministero per le Politiche Agricole, uno dei soli 5 consorzi di tutela di pesche in Italia, sono destinati ad aumentare in modo esponenziale.
“Ci sono numerosi nuovi impianti che entreranno in produzione nei prossimi anni – ha commentato il Presidente Domenico Di Stefano nel corso della presentazione all’Hotel Federico II di Enna – e quindi nel giro di un tre anni le produzioni dovrebbero addirittura triplicare. Ad oggi il Consorzio rappresenta poco meno del 90 per cento di tutta la produzione della nostra particolare pesca”. Di Stefano sul futuro di questo prodotto è molto ottimista anche per quello che potrà dare al territorio in termini occupazionali. “C’è molto interesse sul nostro territorio – continua – oggi con la nostra pesca riescono a viverci non meno di 300 famiglie. Ma le prospettive di crescita sono molto interessati. Tanti giovani sono interessati ad intraprendere questa strada. E già oggi l’età media del socio del Consorzio è di 40 anni. Ma la prodizione della pesca ha anche un lato etico.
“Non possiamo nascondere il fatto che abbiamo problemi di reperimento di manodopera in particolare per la raccolta e il successivo insacchettamento – continua Di Stefano – e così da diversi anni abbiamo avviato una collaborazione con diversi Sprar presenti sul territori e quindi abbiamo numerosi ragazzi immigrati che lavorano con noi”. “Stiamo lavorando per creare una rete intersistemica efficiente anche con le istituzioni – aggiunge la direttrice del Consorzio Rita Serafini – anche con le istituzioni per dare il migliore risultato possibile in termini di valorizzazione, salvaguardia e tutela della pesca di Leonforte Igp”. Tra i temi affrontati anche sulla tradizione della pesca di Leonforte, con la sua storia ed il suo folklore da parte della vice – presidente Petronilla Virzì, ed il consigliere Antonio Di Leonforte. A conclusione dell’incontro il poeta leonfortese Antonio Fratantonio ha recitato la poesia “A Pesca Liunfurtisa”.