Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'iniziativa

Pellegrino on The Road, il tour di degustazioni parte con un doppio appuntamento a Catania all’Osteria Filomena

19 Settembre 2014
pellegrinotourhp pellegrinotourhp

Prima tappa di Pellegrino on the road, l’inedito evento organizzato dalle Cantine Pellegrino e Cronache di Gusto che ha per protagonista i vini della storica cantina di Marsala.

Si parte da Catania (ore 18.30) con un doppio appuntamento il 22 e il 23 Settembre presso l’Osteria Filomena in via Santa Filomena 40, il nuovo salotto della Catania da bere. La serata del 22 Settembre sarà interamente dedicata al settore Horeca. Quella del 23 è stata invece pensata per i wine lover e per socializzare. Perché, sostengono all’Osteria Filomena, il vino serve anche per darsi del tu.      
Ecco i vini star dell'iniziativa: Pellegrino Gibelè 2013; Pellegrino Dinari del Duca Grillo 2013; Pellegrino Tripudium Rosso 2013; Pellegrino NES Passito Naturale di Pantelleria 2012; Pellegrino Marsala Fine Rubino Doc.

“E’ la prima volta che organizziamo questo tipo di evento” racconta con grande entusiasmo Giovanni Brischetto dell’Osteria Filomena, esperto ed appassionato di vino “siamo molto contenti di ospitarlo perché avvenimenti come questo permettono di far conoscere ad un pubblico sempre più vasto la Sicilia del vino e le sue aziende. I ristoratori non dovrebbero limitarsi soltanto a vendere le bottiglie di vino, ma dovrebbero anche spiegare a chi lo acquista che dietro ogni bottiglia di vino c’è una storia. La storia dell’uomo che lo produce e quella del suo territorio. Siamo ormai troppo concentrati sui numeri delle bottiglie vendute e troppo poco sul valore delle  persone che lo producono. Bisogna ripensare a come trasmettere la cultura del vino. L’azienda Pellegrino, ad esempio, è una grande azienda con una importante storia da raccontare che riesce a produrre non soltanto il Marsala, ma anche i vini che oggi sono molto apprezzati dal consumatore: vini freschi, profumati di grande piacevolezza”.            
 

Rosa Russo