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L'iniziativa

Patrizio Roversi docente per caso e per un giorno a Palermo

21 Dicembre 2011
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Patrizio Roversi in un momento della lezione

Abbiamo difficoltà a definire Patrizio Roversi: animatore teatrale, attore satirico, conduttore autore editore televisivo, autore letterario, titolare di siti web, fautore di webtv?

Forse è più esaustivo simpatico comunicatore, una persona curiosa che ama approfondire i suoi interessi specie nel campo culturale e turistico e diffonderli per passione e per lavoro. E siccome la cultura e il turismo non possono prescindere dalla gastronomia, ne è diventato appassionato ed esperto.

In questa veste è stato a Palermo, come docente, al Master di “Cultura e Comunicazione del Gusto” organizzato dalla Facoltà di Scienze della Formazione. Il coordinatore prof. Gianfranco Marrone lo ha presentato in una lezione aperta o meglio destrutturata dove il relatore ha dato libero sfogo alla sua capacità di comunicare le sue esperienze e le sue idee nel campo della gastronomia. Roversi ha iniziato inaspettatamente dai disturbi intestinali tipici dei turisti che si recano in paesi dalle condizioni ambientali ed alimentari diverse dalle nostre. Questi disturbi sono la manifestazione di fenomeni psicologici e della gastronomia, la paura la fa fare addosso come d’altronde il cibo o le bevande carichi di batteri di cui non abbiamo gli anticorpi.

Nei suoi viaggi il cibo ha costituito un elemento importante per il contatto con la gente e per superare barriere di comunicazione. Come quando in Polinesia solo facendo gustare un piatto di tagliatelle ai notabili locali ha potuto evitare noie e perdite di tempo. Il cibo diventa relazione, coinvolge ed è il catalizzatore che permette di fare cose che altrimenti non sarebbero possibili.

Tutti sono interessati al cibo, lo dimostra il successo di libri sulla cucina, di trasmissioni televisive e di film che hanno come tema centrale il buon mangiare e bere. Scrittori di successo come lo spagnolo Montalban e Camilleri, partono dalla cucina per poi raccontare i luoghi dei loro romanzi. Ci ha fatto notare che quello che apprezziamo nei vari paesi, che compriamo perchè ci è tanto piaciuto, una volta arrivati a casa non fa più lo stesso effetto e magari lo releghiamo in fondo alla dispensa. E’ la dimostrazione che i prodotti del territorio nel loro ambiente si esprimono al meglio, fuori perdono personalità, è come se il loro gusto fosse cambiato.
 


Syusy Blady in un filmato proiettato durante la lezione

Dei brevi filmati, tratti dalla trasmissione più famosa Turisti per caso, che arricchivano l’esposizione ci hanno colpito uno sul commercio equo e solidale delle banane dell’Ecuador, che non sfrutta i produttori anzi diventa momento di emancipazione delle popolazioni ed un altro, opposto, su un mega allevamento di salmoni atlantici nel Pacifico cileno, causa di profondo e grave inquinamento biologico ed ambientale.

Patrizio definisce la sua ormai lunga attività di turista gastronomo come mestiere usurante, non sempre i momenti sono stati piacevoli, come quando è stato costretto ad assaggiare specialità locali nauseabonde e perchè il risultato della curiosità gastronomica sono stati la glicemia e l’ipertensione. In un’epoca dove non ci sono più certezze, di una sola cosa è sicuro: che in Italia si mangia meglio che in tutti i paesi del mondo.
 


Gianfranco Marrone e Patrizio Roversi

Gli abbiamo chiesto se si sentiva gastronomo per caso, per vocazione o per professione. La risposta: “Sicuramente per vocazione, per golosità e per lavoro in quanto dovendo documentare dei luoghi ho scoperto che spesso la chiave interpretativa passa attraverso il cibo: i mercati, il territorio, le cucine. Un turista che si rispetti deve assaggiare il cibo locale possibilmente quello di strada magari cercando di difendersi dagli effetti collaterali, pur ammettendo che una volta a settimana un piatto di spaghetti ti tira su, ti consola, anche se è sconsolante vedere come spesso trattano gli spaghetti. Nei nostri servizi il cibo ha assunto valori importanti e questa costatazione ci ha spinto a scrivere assieme a Syusy Blady e Martino Ragusa “Golosi per caso”, un libro che si legge come un romanzo e si consulta come una guida e “Turisti per cibo, il gran tour del buon mangiare”.

Per rivederlo in TV assieme a Syusy Blady dovremo aspettare il nuovo anno. Ma non nella televisione generalista, bensì in programmi di webtv, in cui crede molto.

G.P.