Da una parte ci sono gli incantevoli Giardini Iblei, dall’altra la vallata dell’Irminio, il fiume che scorre per 55 chilometri lungo la provincia di Ragusa.
È qui, circondato da tanta naturale bellezza, che sorge l’antico Convento dei Cappuccini, sede della Scuola Mediterranea di Enogastronomia “Nosco”.
Una struttura antica totalmente restaurata che ospita all’interno una scuola modernissima, nata con l’obiettivo di mostrare ai suoi allievi una cucina che parta dallo studio delle materie prime, del cibo e del vino, attingendo innanzitutto al ricco patrimonio di cultura enogastronomica della terra Iblea.
Varcato il portone d’ingresso, si viene accolti nella parte ricettiva dell’edificio, in quell’antico convento che una volta offriva rifugio e conforto ai frati e che oggi, grazie ad una sapiente ristrutturazione, è stato trasformato in un hotel con 15 camere. C’è una sala conferenze dove vengono organizzati anche cineforum sempre con focus su vino e cibo e una antica biblioteca dei frati ancora da rimettere in sesto ma che già lascia intravedere la sua bellezza.
L’ambizione dei fondatori di Nosco, la Fondazione San Giovanni Battista, proprietaria del Convento e alcuni privati che hanno creduto nel progetto, è quella di creare un polo di scambio di idee, un luogo in cui la conoscenza faccia da padrona, strizzando l’occhio alla gastronomia.
Tagliolini con triglie di Pantelleria
Ganache al cioccolato con crema al limone e salsa di cardamomo
Al primo piano c’è l’aula didattica con 16 postazioni e un mega schermo, per dare agli allievi la possibilità di vedere nel dettaglio quello che succede sul banco del docente. “Ogni postazione ha tutto quello che serve per lavorare”, spiega Peppe Barone, direttore della scuola. I corsi durano quattro mesi, ai quali vanno sommati tre mesi di stage. “Al termine, il titolo è quello di esperto di cucina Mediterranea e ciascun allievo ha acquisito la dimestichezza di un aiuto cuoco”.
È da pochi giorni iniziato il secondo round e il primo ciclo si è chiuso con grande soddisfazione di tutti. “Abbiamo avuto degli ottimi riscontri dagli allievi del primo corso – racconta Giovanni Galesi, tutor, docente e chef di cucina -. Molti arrivano qui spinti da una grande passione ma noi insegniamo che la cucina è innanzitutto disciplina. Si studia e si lavora sodo”.
Giovanni Gallesi
L’età degli aspiranti chef è varia. “Nel primo corso avevano allievi dai 19 ai 42 anni e provenivano perlopiù dall’hinterland ragusano. Qualcuno anche da più lontano”, dice Galesi. Ciascuno con la propria storia e il proprio sogno nel cassetto. C’è chi è giovane e vuole imparare un mestiere per costruirsi un futuro e chi, invece, è un po’ più avanti negli anni e vuole dare una svolta alla vita. “Il primo impatto è stato duro – racconta Marianna, da sempre appassionata di cucina – ma poi, superate le difficoltà iniziali, è andato tutto benissimo”. Oggi lei fa la cuoca in una casa famiglia, “proprio il tipo di lavoro che desideravo”, dice.
Orto dei semplici
Ristorante Cenobio
Le lezioni si svolgono ogni giorno, dal lunedì al venerdì, secondo un rigido calendario. Il sabato e la domenica, a turno, si lavora nel ristorante didattico Cenobio. “Gli allievi devono acquisire dimestichezza con il vero lavoro in cucina e in sala – spiega lo chef Galesi – così lavorando a Cenobio ciascuno ha la possibilità di provare la preparazione dei piatti e può constatare personalmente il gradimento da parte di clienti”. Il ristorante, infatti, con i suoi cinquanta coperti, è regolarmente aperto al pubblico e propone menu in linea con ciò che si studia in aula in quel determinato momento.
Nei giardini che la circondano, la scuola ha pure il suo “Orto dei semplici”, anche questo curato dagli allievi con la supervisione dei tutor, per avere ben chiaro cosa siano una filiera corta e materie prime a chilometro zero.
Per le nuove iscrizioni ci sarà tempo dopo l’estate.
Clara Minissale
Nosco
Giardino Ibleo
V.le Margherita, 41
97100, Ragusa Ibla
3471472915
0932686750
Fax: 0932 627431
http://www.anticoconventoibla.it/