(Un momento della manifestazione)
di MIchele Pizzillo
Due grandi Masciarelli che non ci sono più, però insieme per una sorta di anteprima della serata dedicata al brindisi più atteso dell’estate, Calice di Stelle.
La famiglia di Gianni Mascarelli, fondatore della Masciarelli tenute agricole di San Martini sulla Marruccina, in provincia di Chieti, prematuramente scomparso nove anni fa, ha voluto questa originale anteprima dedicata alle immagini, ai simboli e alle atmosfere incantate del grande cinema hollywoodiano che fra i suoi protagonisti annovera un altro Masciarelli, però noto come Garry Marshall, sempre originario del piccolo borgo delle colline teatine reso famoso in tutto il mondo dal Masciarelli vignaiuolo.
(Marina Cvetic Masciarelli)
La serata vino-cinema hollywoodiano si è tenuta tra il municipio di San Martino e le tenute di Masciarelli, in partnership e sotto l’egida dell’Associazione nazionale Città del Vino, e come si prevedeva, ha avuto un sapore speciale perché il tributo al cinema e a uno dei maestri indiscussi della commedia romantica made in Hollywood: l’abruzzese d’America Garry Marshall, attore, regista, sceneggiatore e produttore scomparso un anno fa che come regista ha firmato pellicole che hanno macinato record d’incassi ai botteghini quali “Una coppia alla deriva”, “Pretty Woman”, “Paura d’Amare” e “Se scappi ti sposo”, è stato molto apprezzato dagli enoturisti che con un solo viaggio hanno potuto conoscere meglio le opere di Garry Marshall, seguire il concerto dell’Orchestra Duchi D’Acquaviva, ensemble di 16 elementi che ha proposto lo spettacolo “Musica di Stelle”, eseguendo le colonne sonore più famose per una serata ad alta intensità di emozioni e la festa per il palato.
I Masciarelli, infatti, hanno proposto in degustazione il Montepulciano (vino dai profumi invitanti e dalla forte trama tannica ma dolce ed equilibrata) e il Trebbiano d’Abruzzo Doc Gianni Masciarelli (elegante e aristocratico grazie al trionfo di frutta tropicale e fiori mediterranei), il Cerasuolo d’Abruzzo Doc Villa Gemma (dai profumi delicati ma netti di fiori che creano un grande impatto gustativo che appagano il palato) e il Pecorino (ottima espressione del terroir che al naso si presenta intrigante e complesso con sentori floreali e fruttati molto equilibrati fra loro) e Montepulciano d’Abruzzo biologico Doc Valori (caratterizzato da nuance di fiori e frutti rossi maturi e sorso piacevole e memorabile soprattutto nel finale), ma anche le esclusive etichette della Borgogna (Domaine de Montille, Chateau de Puligny Montrachet) presenti nella linea di distribuzione dell’azienda, la Gianni’s Selection, che hanno accompagnato le proposte gastronomiche del territorio all’insegna dei sapori di terra e di mare – dall’immancabile cartoccio estivo di pesce fritto agli Hamburger gourmet con prodotti presidi Slow Food, all’offerta vegan e gluten free – nonché del ritorno di “Trapizzino”, l’estroso street food romano esaltato da pubblico e critica; nonché un angolo di pizza di eccellenza farcito con veri e propri “piatti del cuore”, ricette popolari e tradizioni di famiglia che deliziano anche i più giovani.
(Gianni Masciarelli)
Degli incontri con Gianni Masciarelli abbiamo degli ottimi ricordi, anche ogni volta che gli facevamo visita eravamo sottoposti ad una piacevole immersione nei grandi vini, francesi e italiani, perché questo appassionato vignaiuolo voleva sempre confrontare la sua produzione con quella dei produttori che riteneva molto bravi. E, in questo, riusciva sempre a coinvolgere chi gli faceva visita. Ecco perché Gianni Masciarelli è diventata una figura simbolo del panorama enologico italiano e protagonista dell'affermazione della vitivinicultura abruzzese moderna. Nello spazio di appena un trentennio, la Masciarelli – attualmente condotta dalla moglie, Marina Cvetic Masciarelli, si è affermata tra le realtà di maggiore spicco e prestigio nel panorama vitivinicolo italiano. Con 300 ettari di superficie vitata distribuita su 60 parcelle di vigneti – ed anche oliveti – presenti su 13 comuni nelle 4 province abruzzesi, produce 2,5 milioni di bottiglie l'anno. E sempre all’insegna del rispetto dell’ambiente e del giusto equilibrio tra modernità e tradizione. La sua improvvisa scomparsa, a Monaco di Baviera nel settembre del 2008, è stata una grave perdita non solo per l’enologia abruzzese.