di Michele Pizzillo, Milano
E’ vero che l’estate è, generalmente, la stagione ideale perché la birra conosca una impennata dei consumi.
Dai dati che ha appena diffuso Assobirra, l’associazione di categoria che rappresenta il 90% della produzione birraria italiana (16,4 milioni di ettolitri che hanno generato un valore condiviso di 8,863 miliardi di euro, equivalente allo 0,51% dell’intero pil italiano), si deduce che i trend di consumi sono positivi anche nei mesi meno caldi e, in più, è stato accertato che sono 77 su 100 gli italiani che abitualmente bevono birra, con un consumo pro capite di 33,6 litri. E, gran parte dei consumi di birra avvengono durante i pasti principali. Tra i beer lover, inoltre, emerge un forte desiderio di conoscenza della birra, tanto che il 30% degli italiani vorrebbe saperne molto di più o persino diventare un esperto. Sono numeri importanti che, a quanto pare, hanno convinto i birrai a cercare sempre nuove iniziative a sostegno dei consumi di birra, fermo restando i consigli per un consumo consapevole. Ma, anche, progetti per incentivare una migliore conoscenza. Tant’è che Assobirra ha appena presentato i suggerimenti “per servire e assaporare la birra per un momento di piacere che coinvolge tutti i sensi”. E, quindi, come conservarla la birra essendo un prodotto vivo e soggetto ad invecchiamento. La giusta temperatura di servizio, sottolineando che è un errore servire la birra ghiacciata. Le indicazioni per il bicchiere più adatto se si vogliono apprezzare tutte le sfumature della birra a cui, gli esperti di Assobirra, aggiungono i consigli per degustare la bevanda in modo che la degustazione coinvolga tutti i sensi (ne parlavamo in questo articolo>).
Poi c’è Heineken che ha creato l’Università della Birra con l’obiettivo di favorire e accompagnare le potenzialità di crescita del mercato della birra nel nostro paese. Anche perché, dice l'amministratore delegato di Heineken Italia Soren Hagh, “l’Italia è stato il Paese che in Europa ha registrato la crescita più significativa in ambito birrario. Sviluppando anche un modello autonomo e distintivo, dove l’impronta culturale enogastronomica e la vocazione alla convivialità, hanno incentivato il consumo della birra soprattutto in abbinamento con il cibo”. Per questo Heineken Italia, oltre ad investire in ricerca, innovazione e sviluppo del business, ha deciso di investire anche nella formazione degli operatori, componente imprescindibile per lo sviluppo. Il progetto di Università della Birra è 100% made in Italy, ma potenzialmente esportabile anche all’estero. Considerato, poi, che la Lombardia rappresenta il 25,5% della produzione nazionale di birra, non poteva essere che Milano la sede di questo modello formativo veramente unico. Così, è stata scelta una fabbrica di ghiaccio dismessa, in zona Lambrate (via dei Canzi, 19), dove su una superficie di oltre 1.000 metri-quadri, sono state allestiti aule attrezzate e spazi per favorire la didattica e lo studio e, nello stesso tempo, anche la condivisione di idee, esperienze e conoscenze. Insomma, un luogo progettato per essere funzionale alla missione di allargare le competenze degli operatori del settore, stimolare opportunità di business per gli universi horeca e per l’intera filiera.
La didattica dell’ateneo della birra punta su tre pilastri formativi. Cultura birraria: per conoscere tutti i segreti e le tecniche produttive di un prodotto dalla storia millenaria e in continua evoluzione. Sales capability: per acquisire dimestichezza con un sistema di vendita professionale in trasformazione. Gestione aziendale: per migliorare le competenze manageriali degli imprenditori del settore attraverso un programma di alta formazione sviluppato con rigore accademico in collaborazione con la Liuc Business School dell’Università Cattaneo di Castellanza. Il corpo docente è composto da personale Heineken abitualmente preposto alla formazione aziendale, affiancato da specialisti delle singole tematiche da affrontare. I percorsi di studio alternano lezioni teoriche in aula a sessioni pratiche in laboratori attrezzati. L’impianto didattico è stato sviluppato per essere funzionale alle esigenze degli operatori, flessibile e innovativo.
I numeri dell’Università della Birra di Milano:
- 1.000 metri quadrati dotati di tutte le più avanzate tecnologie per favorire l’apprendimento;
- 1 offerta formativa declinata su 3 aree di interesse;
- 2 aule attrezzate (20 posti cadauna);
- 1 sala con postazioni per degustazioni/analisi sensoriali;
- 1 area tecnica con impianti tecnici per comprendere funzionamento e Manutenzione;
- 1 sala dedicata alle materie prime;
- 1 area spillatura dove apprendere le regole del servizio perfetto; biblioteca tematica, sala workshop, area destinata al co-working.