Si chiamerà Mammamia e proporrà cucina del Sud Italia. “Basta vivere in un posto dove ci si sente saturi…”
Che Capo Verde fosse nel suo destino, forse, in cuor suo, lo sapeva già da tempo. Da quando, da bambino, la sua tata di Sao Vicente gli raccontava della sua isola. O da quando il suo sogno di una vita in un “posto semplice e al caldo” nel quale gestire un ristorante tutto suo è diventato sempre più un’urgenza.
Sei mesi fa Sacha Stancampiano ha mollato tutto per costruire il suo sogno a largo dell’Oceano Atlantico e pochi giorni fa, a Mindelo, la città più importante dell’isola di Sao Vincente, nell’arcipelago di Capo Verde, ha inaugurato Mammamia, il suo ristorante.
“La mia è da sempre una famiglia di imprenditori – racconta – mio bisnonno e successivamente mio nonno hanno sempre lavorato nell'ambito dell'argenteria. Io ho seguito per un breve periodo le orme di famiglia con mio padre ma dopo ho preferito prendere la mia strada. Ho sempre avuto la passione per la cucina, preparare un buon pranzo o una buona cena ed inviare gli amici più cari o i parenti è sempre stato un piacere per me”. I primi passi nel mondo della ristorazione Sacha Stancampiano li muove con lo zio Marcello e nel suo ristorante lavora per un paio d’anni, formandosi sia dal punto di vista culinario sia da quello manageriale. Poi la breve esperienza di un ristorante aperto in società con un paio di amici. Quindi, nel 2006, l’incontro con Alberto e Giuseppe Tasca d'Almerita.
“Nel 2007 è iniziata la mia grande avventura, quella di Hospitality Manager a Regaleali, 500 ettari di storia nel centro Sicilia, un posto magico che ho amato e che amerò sempre per il resto della mia vita. Aver avuto la fortuna di lavorare per una grande azienda così mi ha reso una persona migliore, sia a livello personale che lavorativo. Ma la vita va avanti ed io avevo promesso a me stesso che per i miei 40 anni avrei fatto qualcosa di mio ma non in Italia”. A metà del 2014 era arrivato il momento di cambiare, complice l’incontro con la moglie Veronica avvenuto qualche tempo prima e un certo desiderio di evasione dalla città. “Amo Palermo ma ne sono saturo. Credo che negli ultimi anni la bilancia si sia spostata verso la parte peggiore, nascondendo quasi del tutto la parte meravigliosa che la città potrebbe offrire. Non sto qui ad elencarne i difetti, li conosciamo tutti e tutti li viviamo giornalmente con una rassegnata malinconia”.
Stancampiano parte alla ricerca della sua nuova terra ma a Capo Verde rimane stregato: “È una terra meravigliosa, in particolare Sao Vicente è un isola piena di cultura e musica, la gente è educata e sorridente, ogni giorno i pescatori con le piccole barche di legno pescano non lontano dalla costa”. “Per realizzare il mio sogno di un locale tutto mio ci sono voluti parecchi sacrifici – racconta – ma sono contento di come stanno andando le cose”.
Sacha divide il suo tempo tra il lavoro in cucina e l’accoglienza in sala. “Qui l'idea della pasta e della pizza sono molto diverse dalle nostre – dice – e quindi le persone che lavorano con me in cucina hanno dovuto cominciare da zero, ma con grande voglia di imparare e di fare bene. Sono molto contento della mia scelta, ad agosto festeggerò i miei 40 anni consapevole di avere realizzato il mio sogno e per questo devo ringraziare la mia famiglia che mi ha sempre sostenuto, credendo in me e incoraggiandomi. Di sicuro non avrei potuto fare tutto questo senza il supporto morale di mia moglie e di mio nonno Mario, oltre a quello di mio fratello James, mio socio in questa avventura”.
Clara Minissale