Chef, esperti in analisi sensoriale e tecnici insieme per un’iniziativa originale che sarà presentata in occasione di Tornareccio Regina di Miele, la più importante rassegna abruzzese dedicata al miele e ai prodotti dell’alveare: appuntamento sabato 21 e domenica 22 settembre 2019
“Un viaggio nella capitale, una capitale in viaggio” sarà il filo conduttore dell’edizione 2019 di Tornareccio Regina di Miele, la fortunata rassegna gastronomica in programma sabato 21 e domenica 22 settembre prossimi organizzata e promossa dal comune di Tornareccio.
Per il tredicesimo anno consecutivo, la “capitale abruzzese del miele” – un primato legato ad una produzione di qualità e di quantità che non ha pari in Abruzzo – accoglierà migliaia di visitatori anche da fuori regione per far conoscere da vicino i mieli prodotti, le altre bontà che nascono dalle api e la vivacità di una tradizione apistica consolidata che risale al XIX secolo. Un vero e proprio “viaggio nella capitale”, dunque, tra colorati stand, degustazioni, laboratori, incontri, spettacoli, visite guidate, territorio e arte. In occasione dell’edizione 2019, Tornareccio ha scelto di rimettersi in viaggio: nel corso della due giorni infatti saranno presentate e annunciate iniziative destinate a durare nel tempo, pensate per posizionare ancora di più il paese abruzzese tra i big dell’apicoltura nazionale. In particolare, ampio spazio sarà riservato al tema del miele in cucina, con la presentazione di un progetto ambizioso ideato dal giornalista Piergiorgio Greco, che metterà insieme prestigiosi partner come lo stesso Comune di Tornareccio, il consorzio Qualità Abruzzo, che riunisce i migliori ristoratori abruzzesi, e le associazioni Ambasciatori dei Mieli Italiani e Città del Miele, realtà quest’ultima che vede proprio Tornareccio tra i fondatori a livello nazionale. Alti partner sono in fase di adesione.
Un focus speciale, poi, sarà dedicato all’apicoltura nomade, di cui il paese abruzzese rappresenta avanguardia a livello nazionale: già negli anni '50, infatti, gli apicoltori tornarecciani si spingevano in altre regioni alla ricerca di fioriture che permettessero loro di aumentare quantitativamente e qualitativamente la produzione di miele. Una tecnica, quella del nomadismo, oggi molto ampiamente diffusa ed emulata, ma di fatto nata grazie alla tenacia, alla fantasia e alla passione degli apicoltori pionieri di Tornareccio. Infine, l’analisi sensoriale del miele – con degustazione guidata di quelli prodotti dagli apicoltori di Tornareccio – avrà un ruolo centrale nella rassegna, per una scoperta più approfondita di un prodotto capace di conquistare ormai tutto il mondo.
C.d.G.