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L'iniziativa

Le isole Eolie tra charme e cibo gourmet: ecco l’itinerario de Le Soste di Ulisse

19 Giugno 2015
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Soltanto a guardarle dal golfo di Milazzo, ti viene una voglia irrefrenabile di prendere un traghetto e “volare” da loro.

Le isole Eolie, da molti ed a ragione, definite le sette perle della Sicilia, sono Lipari, Salina, Vulcano, Alicudi, Filicudi, Panarea e Stromboli. Insieme formano l’arcipelago delle Isole Eolie, vero paradiso per le bellezze naturali che racchiude, ma anche un posto dove soggiornare e mangiare in maniera oseremmo dire “divina.

Il primo giorno della nostra visita potrebbe essere l’occasione per scoprire le bellezze della costa di Milazzo. Non può mancare il soggiorno all’Hotel Cassisi che si trova a pochi passi dal porto di Milazzo punto di attracco di navi ed aliscafi diretti alle Isole Eolie. La sobria eleganza dell'albergo, l'ubicazione centrale, la comodità della vicinanza al porto commerciale ed al porticciolo turistico “Marina di Nettuno”, ne fanno davvero un punto strategico per iniziare il viaggio alla scoperta delle sette perle del Tirreno.

Le sette isolette siciliane sono state dichiarate dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità per la loro bellezza e per i fenomeni vulcanici che vi hanno luogo. Qui storia e mito si confondono. Si possono scalare vulcani fumanti, visitare villaggi preistorici o uscire in barca con i pescatori. Seppure simili, le sette isole sono diverse l’una dall’altra. Lipari è quella dall’aspetto più cittadino, Panarea è sicuramente la più mondana, Filicudi è la più radical-chic. Più selvaggia è la remota Alicudi, campestre è la tranquilla Salina, mentre Stromboli e Vulcano conservano un fascino primordiale.

Di solito si arriva a Lipari, la più grande delle sette sorelle, popolosa d’inverno, affollata d’estate.

Salina è un’isola incantevole avvolta nei colori e nei profumi di una natura così ricca e rigogliosa tanto da meritarsi l’appellativo di Isola verde. Questa è terra di capperi, anzi cucunci, e vigneti, dove da secoli si produce la migliore qualità di Malvasia, celebrata da Guy de Maupassant, che la definì “il vino dei vulcani”. Tranquilla e appartata, l’isola deve il suo nome al laghetto di acqua salmastra presente nella romantica frazione di Lingua, un tempo utilizzato come salina. Graziosi paesini e suggestivi villaggi di pescatori punteggiano l’isoletta, scelta nel 1994 per girare alcune scene del film “Il Postino”. Qui si potrà scegliere di dormire al Capofaro e al Signum.

Capofaro è un resort tematico, centrato sul connubio esperienziale tra natura e relax, divenuto nel tempo sinonimo di sofisticata e personalizzata ospitalità mediterranea. Unico nella sua identità, è luogo d'elezione per chi ama l'immersione totale nella natura incontaminata dell'isola di Salina. Un luogo di natural experience, in un habitat senza tempo, a diretto contatto con tutta la forza e la coinvolgente bellezza dell'isola di Salina. Capofaro Malvasia & Resort nasce dall'amore per la vite ed il mare della famiglia Tasca d'Almerita, icona della viticultura siciliana di qualità.

Al Signum natura e charme si incontrano in una magica alchimia. Dove tra il blu infinito del cielo, e l'azzurro eterno del mare tradizione, natura e lusso sigillano una magica unione, un luogo in cui il tempo sembra fermarsi e la simbiosi con l'ambiente, i suoi colori e le sue essenze si fa assoluta e totale.

Entrambi i due alberghi hanno al loro interno un ristorante per veri gourmand. Capofaro, grazie al giovane chef Ludovico De Vivo, originario del sud Italia, a suo agio nelle cucine stellate internazionali come nei mercati popolari di Palermo, propone un percorso Made of Sicilia. Fatto di piatti di casa, di ricette delle tradizione, di storie tramandate dai Monsù. L'obiettivo è quello di raccontare la storia di un territorio e l'anima di una famiglia, valorizzando i prodotti eoliani, in sintonia e continuità tra Capofaro e il Mondo Tasca, le Tenute e le persone che le vivono.

Al Signum la cucina è curata da Martina Caruso, considerata oggi da molti giornalisti enogastronomici ed addetti ai lavori “enfant prodige” della cucina Italiana, che propone piatti mediterranei che guardano alla tradizione, ma senza tralasciare l’innovazione. Materie prime selezionate e di stagione daranno spunto a piatti semplici e mai banali.

Tra le sette isole dell’arcipelago Panarea è la più antica e la più piccola, ma anche la più esclusiva e costosa. Indiscussa meta del turismo Vip, d’estate Panarea si trasforma nell’isola della mondanità e del divertimento dove tra immancabili aperitivi, feste in barca e party in terrazza, il giorno e la notte si avvicendano senza sosta nel segno dell’euforia e dell’eccesso. Ma per fortuna, Panarea è anche mare, natura e bellezza. Per trascorrere una notte a Panarea, in maniera eccellente, basta rivolgersi all’hotel Quartara. Nasce dalla ristrutturazione di un edificio esistente da 40 anni. Negli anni '60 era l'alimentari più “grande” dell'isola. Qualche anno dopo divenne anche affittacamere e successivamente bar, pasticceria e ristorante. L'albergo è situato a Piano Quartara, un pianoro al di sopra del porto dove sono state trovate tracce di un piccolo insediamento (forse una o poche capanne) della fase finale dell'età eneolitica (ultimi secoli del IV-III millennio a.C.).

E tra un aperitivo e l’altro, sosta gourmand al Broccia ed all'Hycesia.
Broccia è il ristorante del Quartara. Tra i primi i maltagliati fatti in casa con ragout di pesce spada ed erbe aromatiche, e il risotto con tagliata di melanzane e tuma persa. Splendido il filetto di spada arrostito con insalatina di cetrioli e melone e crema di caprino, ma anche l’arista di ventresca di tonno con guazzetto verde di vongole. Il pane è prodotto in casa, rispettando i naturali tempi di lievitazione. Per chiudere in dolcezza scegliete il babà artigianale affogato nel rhum, panna ricotta, insalatina di frutta e gelato al pistacchio. Daniela Cappelli, signora di casa, è la maitre perfetta per questo paradiso in miniatura. Visitate con lei la cantinetta scavata nella lava dove troverete il meglio della Sicilia e d’Italia. Anche la selezione di distillati è di tutto rispetto. La terrazza e i tavoli con vista su Panarea valgono un viaggio.

Hycesia è sia albergo che ristorante. La storia del ristorante Hycesia è legata alla famiglia Nanì, da sempre imprenditori con una forte passione per l’ospitalità. Oggi Gaetano e Andrea, coppia nella vita e nel lavoro, rappresentano un punto di riferimento per tutti coloro che vogliono vivere l’isola all’insegna non solo della calda e accogliente ospitalità, ma anche del buon cibo e dei veri sapori. Per quanto riguarda il ristorante, quella dell’Hycesia è una cucina che fa della selezione delle materie prime una ragione di vita affinché emergano le qualità territoriali. La conoscenza approfondita dei prodotti e i ricordi della tradizione si incontrano in modo trasversale, per dar vita a delle proposte uniche e originali. Prodotti a km 0, presidi slow food, spezie e profumi d’oriente e una pluripremiata cantina con oltre 1.000 etichette rendono il ristorante un autentico punto di incontro per i palati più esigenti e i raffinati gourmand, senza rincorrere lusso e tendenze, ma assecondando l’atmosfera easy e chic che si respira nell’isola. Non chiedete il menu, perché non esiste: tutto dipende dal pescato del giorno. (continua…)

Ecco i nostri posti consigliati.
 
HOTEL

  • Hotel Cassisi – Via Cassisi, 5, 98057 Milazzo ME – 090 922 9099
  • Capofaro – Via Faro, 3, 98050 Malfa, Salina – 090 984 4330
  • Hotel Signum – Via Scalo, 15, 98050 Malfa Salina ME – 090 984 422
  • Hotel Quartara – Via San Pietro, 15 – Panarea – 090983621

RISTORANTI
Signum – via Scalo, 15, 98050 Malfa Salina ME – 090 984 4222
Capofaro – Indirizzo: Via Faro, 3, 98050 Malfa – Telefono:090 984 4330
Broccia – strada comunale Ditella, Panarea, 98050 Panarea ME – 090 983027
Hycesia – Via San Pietro, Panarea ME – 090 983041
 

C.d.G.