Tre idee di menu ispirati a temi estremamente sensibili: Danilo Pelliccia (Du Cesari, Torino), Cesare Grandi (La Limonaia, Torino) e Gioacchino Sensale (Enosteria Sicula, Palermo) saranno i protagonisti dell'evento “Inside Out Shared Food” che si terrà il 29 e 30 marzo
(Nella foto, dall'alto e in senso orario: Danilo Pelliccia, Cesare Grandi, Melissa Jo Maccarrone e Gioacchino Sensale)
L’evento “Inside Out Shared Food” ideato ed organizzato da Micol Ferrara a favore di Made in Carcere vede protagonisti tre giovani ed affermati chef Cesare Grandi, Danilo Pelliccia, Gioacchino Sensale con la collaborazione della emergente pasticcera Melissa Jò Maccarrone.
Tutti hanno elaborato una propria idea di menù ispirato a temi estremamente sensibili come quelli delle donne, della vita nelle case circondariali e della rinascita. Lo chef Danilo Pelliccia, romano, 45 anni titolare del Ristorante “Du Cesari” di Torino, aprirà il 29 marzo con un pranzo dove si sentirà tutta la sua travolgente romanità congiunta con l’eleganza piemontese ed ad un brio campano: un Carciofo alla Romana servito su un pesto di Nocciola, per poi seguire con una verace “Cacio e Pepe” e una “ Amatriciana” addolcita dal pomodorino giallo del Pinerolo. Questo menù rispecchia ciò che lui ha sentito nel partecipare a questa iniziativa: “Abbattere le barriere che non sono quelle delle mura che dividono il “dentro” e il “fuori” del carcere, ma soprattutto quelle barriere di pregiudizi che ognuno di noi si crea quando non conosce “l’altro”! La diffidenza e l’astio blocca, ma la positività e il guardare oltre porta la costruzione ad una società senza alcuna barriera, e se tutto questo iniziasse da una cacio e pepe… Perché no?”
La serata del 29 vedrà protagonista lo chef Cesare Grandi, 30 anni, torinese, resident chef del ristorante La Limonaia food as culture di Torino con la collaborazione dell’ emergente pasticcera Melissa Jò Maccarone, 25 anni, keniota, free lance. Lo chef Grandi ha desiderato ascoltare il gusto e le preferenze delle donne in carcere, le quali gli hanno suggerito due elementi importanti, la semplicità delle pietanze e il gusto del fritto. Quindi un fritto di arancini con il riso Acquarello partner della serata, bruschette, e spaghetti con le vongole. Il concetto che lo chef porterà in questa serata sarà quello di un’ unica tavolata, una grande portata al centro da cui ognuno si può servire, una sola famiglia, quella della gioia nello stare insieme.
Chiuderà la serata un momento di conviviale e gioiosa dolcezza il semifreddo della pasticcera Melissa Jò Maccarone “Gioia d’Africa”, di colore giallo simbolo, per lei, di felicità, a forma di semisfera come un abbraccio, e sarà un semifreddo con base di Pan di Spagna di mandorle, ma con un cuore di mango.
L’ultimo evento sarà quello del 30 marzo con lo chef Gioacchino Sensale, palermitano, anni 37, chef consulente dell’ “Enosteria Sicula” Palermo. La scelta del menù è dedicata al territorio siciliano, ma con una particolarità! Durante la sua esperienza nello stage formativo che ha tenuto presso la casa circondariale “Pagliarelli” è venuto a conoscenza che, lame affilate o coltelli appuntiti, lì non possono essere adoperati, imparando a sua volta come la forma sia spesso superflua, ma che il gusto e i sapori veri vanno al di là di qualsiasi apparenza! Per questa serata cucinerà Pasta coi broccoli arriminati (mescolati) con salsa di cavolfiore, zafferano, acciughe, passoline e pinoli, dove sopra porrà 3 fili di pasta croccante che ricordino le sbarre del carcere, non come barriera ma come fessura per riportare a casa. Poi guancia di vitello e infine cannoli siciliani. Anche quelli saranno fatti semplicemente a mano e non con gli strumenti adatti che non si possono portare in carcere. Il tutto servito solo e unicamente su piatti neutri che non distraggano l’occhio, ma che aprano i sensi.
E se le detenute volessero ricambiare con un menù che farebbe gola a questi quattro protagonisti? Non sarebbe così facile poiché tutti i piatti sono di una semplicità non semplice. Lo chef Danilo Pelliccia amerebbe un Carciofo alla Romana con mentuccia Nipitella, forte ed esplosivo; mentre lo chef stellato Cesare Grandi amerebbe un piatto che sa di un sapore autentico di casa, come cappelletti o ravioli in brodo; la pasticciera Melissa Jò Maccarrone una torta italiana che ha la capacità di mettere d’accordo tante persone diverse in un momento di condivisione; infine lo chef Gioacchino Sensale un piatto semplice e genuino, una pasta ed olio. “Last but not least” parte del ricavato andrà all’associazione “Made in Carcere” di Luciana delle Donne con l’auspicio che con i fondi raccolti da queste ed altre serate alle quali Micol Ferrara sta già lavorando si possano realmente “aprire” le porte del carcere agli Chef per portare “sollievo” e forza alle detenute.
Maria Simeoli
PER INFO E PRENOTAZIONI
Du Cesari, Torino – 011 484430
La Limonaia, Torino – 011 704 1887
Enosteria Sicula, Palermo – 339 453 1471