(Sabrina Soloperto, presidente della delegazione pugliese Donne del Vino)
di Annalucia Galeone
Chi ha detto che le donne non sanno fare squadra? Escludendo le eccezioni, in linea di massima questo luogo comune è stato sfatato, anzi nei team al femminile tutte collaborano apportando contenuti di valore e dando espressione ognuna al proprio talento.
“Spumeggianti, appassionate e professionali” così Sabrina Soloperto, presidente della delegazione pugliese 'Donne del Vino' definisce le sue socie.
L'Associazione Nazionale nacque nel 1988 per merito della produttrice toscana Elisabetta Tognana, conta oggi 650 iscritte che rappresentano tutte le categorie della filiera vitivinicola, dal vigneto alla cantina, dalla tavola alla comunicazione.
“La Delegazione in Puglia è stata fondata nel 2000 eravamo pochissime – sottolinea Sabrina Soloperto -. Non era facile riuscire ad entrare, la selezione era rigida. Oggi c'è maggiore apertura, accogliamo solo donne che lavorano in prima persona nel campo del vino e non le simpatizzanti.
Sono stata eletta 3 anni fa, nel frattempo siamo cresciute tantissimo, eravamo 15, oggi siamo 45. Le nuove associate non sono state cercate, ma si sono proposte. Questa è per me una grande soddisfazione, dall'esterno si nota che l'associazione è dinamica, viva, propositiva. La nostra è una squadra che funziona e desta interesse”.
Nel 2013 la prima partecipazione come Delegazione regionale al Vinitaly.
“È stato un tentativo che è andato benissimo – dice la presidente -, le istituzioni ci hanno fornito il loro supporto inaspettato. La nostra avventura si è ripetuta l'anno successivo, realizzando percorsi con degustazioni guidate presso gli stand”.
Nell'edizione 2015 è stato lanciato il progetto 'Adotta una vite'. “Abbiamo regalato delle barbatelle di Primitivo, Nero di Troia e Negroamaro ai visitatori che le hanno ritirate presso gli stand delle aziende delle nostre associate con le istruzioni per coltivarle sul balcone della propria abitazione – racconta Sabrina -. Siamo andate oltre, chiedendo la gestione pomeridiana del ristorante da sempre affidata al direttivo nazionale. Per tre giorni al pubblico presente è stata offerta la possibilità di degustare i vini ottenuti dai più importanti vitigni pugliesi abbinandoli con prodotti per celiaci. La liaison alternativa è stata apprezzata”.
La Puglia del vino è cresciuta lentamente sia in termini di qualità che di richieste. E' mutata la mentalità grazie al cambio generazionale, viene attribuito il giusto valore al territorio, alla cooperazione e all'aggregazione.
“Siamo arrivati dopo su tutto perché eravamo legati all'idea della vendita del vino sfuso, non avevamo una nostra identità produttiva eravamo presenti solo come supporto agli altri. Oggi siamo un brand tra i più richiesti, purtroppo ancora un po' fatalisti e sempliciotti è solo una questione di tempo”, continua Sabrina
Le attività di promozione e valorizzazione del territorio continuano anche all'Expo con blind testing per identificare i profumi presenti nei vitigni e mediante mini corsi di avvicinamento all'assaggio del vino.
“Un gruppo fa squadra quando condivide gli stessi obiettivi, la stessa passione, la voglia di comunicare il vino e il territorio. Questi sono stati gli ingredienti che hanno decretato il successo della kermesse enogastronomica ribattezzata Summer Wine svoltasi a Locorotondo. Basta crederci”, conclude Sabrina.