di Annalucia Galeone
Giuseppe Molaro, classe ’86, originario di Somma Vesuviana dopo il diploma all’alberghiero di Ottaviano ha preso consapevolezza di un nuovo modo di vedere la ristorazione.
Ha un variopinto background: per due anni è stato chef di partita con Santi Santamaria al El raco de can fabes, poi al fianco di Heinz Beck ha maturato una lunga gavetta in giro per il mondo alla Pergola di Roma, al Les Paillotte a Pescara, in Portogallo, a Dubai e poi a Tokio come executive chef ha conquistato l’ambita stella Michelin. All’apice del successo, qual è la sfida più grande per un giovane talento? Giocare in casa o all’estero? Il dubbio ha fatto capolino tra le precedenti certezze. Al bivio, combattuto tra la scelta di scommettere sulla terra natìa, la voglia di riscatto e valorizzazione e l’alternativa cedere alle lusinghe di allettanti proposte lavorative in affermate realtà gourmet internazionali ha prevalso il cuore predilegendo la prima opzione. Lo scorso novembre i sogni e le apirazioni si sono materializzate. Ha inaugurato nel paese natio il suo Contaminazioni Restaurant.
Il nome ha un alto valore simbolico, indica la fusione di stili trasversali che si mescolano con armonia. Poi è arrivata la pandemia. “A volte il tempismo è la cosa più importante nella vita – afferma Giuseppe Molaro – Le circostanze, spesso, sono più decisive dei progetti. Stiamo affrontando un evento straordinario, improvviso e senza eguali. Vivo lo sconforto di vedere sfuggire dalle mani la realizzazione di un desiderio. Sono tornato a casa in un’epoca di cervelli in fuga. Poi, per me come per tutti, è arrivato il virus, se ha portato sfacelo in realtà già consolidate immaginate gli effetti su chi è agli esordi. Sono trascorsi mesi drammatici, in bilico, con scadenze da onorare senza aver la possibilità di lavorare. Siamo ripartiti con il delivery di ZioMì, la paninoteca”. Ziomì è un omaggio al papà, storico paninaro, è un “PoPub” offre carne selezionata e certificata, dietro ogni panino c’è uno studio attento sul tipo di pane da usare. “Il nostro settore è stato devastato da questo mostro – ribadisce Giuseppe Molaro – Ha colpito alla sua essenza, la convivialità e socialità. Chiediamo aiuto con soluzioni fattibili ed intelligenti per uscire da questo incubo e tornare a offrire emozioni oltre al buon cibo. Fra Contaminazioni e Ziomì è nata una famiglia di undici collaboratori”.
Al Contaminazioni Restaurant la cucina è eclettica, è un connubio di esperienze, Giuseppe conduce gli ospiti per mano in un viaggio gastronomico, tra oriente e occidente, alla scoperta di ingredienti e sapori poco conosciuti ma ben equilibrati, è una sinfonia nuova per le papille gustative. Adatta con meticolosità il rigore delle tecniche di conservazione, preparazione e cottura acquisite in paesi diversi e le combina sapientemente, lo spreco è ridotto al minimo, il rispetto della stagionalità è imprescindibile. Si riparte con tre percorsi degustazione. L’impronta nipponica seduce non solo con sushi e sashimi, i procedimenti tradizionali e moderni si combinano con competenza, si ispira al metodo warayaki per cuocere e affumicare allo stesso momento incendiando la paglia oppure al robataiaky per cotture con il binchotan, uno speciale carbone che non sprigiona odori sgradevoli. Nascono così il filetto di manzo o palamita affumicato al momento con erbe mediche e fieno, molto aromatico, oppure il risotto con i funghi shitake. “Non mi fermo mai perchè so bene che ogni sacrificio, ogni sforzo, è stato importante. Cerco di raccontare nei miei piatti cio che ho dentro – rivela Giuseppe Molaro – Tra un paio di mesi apriremo il bistrot Ziomì una originale formula senza alcun piatto fisso, le proposte, strettamente territoriali dipenderanno dalla disponibilità del mercato e l’estro del cuoco”.
Contaminazioni Restaurant
via San Sossio 2/abis – Somma Vesuviana (Na)
t. 081 1874 8325
www.molaroconcept.com
contaminazioni@molaroconcept.com
Per ora chiuso a causa della pandemia
Carte di credito: tutte
Parcheggio: no