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L'iniziativa

L’anteprima Soave 2015: visita speciale tra i vigneti di giornalisti internazionali e buyer

08 Maggio 2016
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(Aldo Lorenzoni, direttore del consorzio Soave)

di Federico Latteri

Attesa massima, un po’ di emozione, ma soprattutto la voglia di mostrare i “nuovi nati” in casa Soave. Aldo Lorenzoni, direttore del consorzio Soave, racconta la quattro giorni di preview che si svolgerà dal 19 al 22 maggio. 

Perché l’annata 2015, che sarà presentata tra le colline del Soave, si annuncia come una delle più eccellenti dell’ultimo periodo (ne parlavamo qui). E saranno pochi, ma selezionatissimi, i fortunati che avranno la possibilità di assaggiare l’annata 2015. “Diciamo che sarà un evento strategico per il Consorzio – spiega Lorenzoni – Questo perché, a parte i vini, presenteremo per la prima volta il Paesaggio rurale di interesse storico italiano. Due giorni intensi con poche parole ma tante esperienze dirette e coinvolgenti”.
Da sempre le anteprime del consorzio si rivelano poi interessanti focus su argomenti “chiave” del Soave, come zonazione, identità produttiva e cru, la longevità del vino bianco, il Volcanic Wines, “Origine Stile e Valori”, le tre dimensioni del vino.
“Quest’anno, poi – spiega Lorenzoni – sarà un’edizione assolutamente in chiave internazionale. Ci saranno delegazioni provenienti dal Giappone, Stati Uniti, Canada, Germania, Russia, Nord Europa, Polonia, Paesi Baltici”.
Oltre 150 tra giornalisti e buyer esteri sono stati coinvolti per due giorni, in un tour alla scoperta dei suoli e di quel paesaggio che vede nascere da secoli l’uva Garganega, madre del Soave. Non solo visita ai vigneti, ma anche degustazione in luoghi suggestivi quali il quattrocentesco chiostro del Palazzo Vescovile di Monteforte d’Alpone.

“La Biodiversità sarà il tema forte che caratterizza l’edizione del 2016 dell’anteprima – dice Lorenzoni -, grazie agli incoraggianti risultati riscontrati nell’area di produzione del Soave in base al protocollo “Biodiversity Friend” messo appunto nel 2010 dalla World Biodiversity Association”.
Ovviamente è attesa massima per la prima bottiglia stappata dell’annata 2015: “Un’annata che nel calice si presenta in maniera più “classica” rispetto alle annate 2014 e 2013 – dice Lorenzoni – , contraddistinte la prima da sentori di agrume verde e da una spiccata acidità, la seconda da una salinità e da un corpo più vigoroso. Sostanzialmente si riscontra un grande equilibrio tra le componenti acide, zuccherine e sapide, senza che nessuna prevalga sulle altre. In termini di corredo aromatico, spiccano i sentori floreali di sambuco e quelli fruttati di pesca e albicocca. Anche a livello di corpo e alcolicità i vini mantengono uno slancio e una snellezza che riavvicinano la tipologia a degli standard più tradizionali, e quindi improntati a una maggiore bevibilità”.
Duecento anni di storia per il Soave, che rimane al passo coi tempi, senza mai rinnegare la propria esclusiva distintività produttiva fatta di identità, vitigni autoctoni, colline, cru, viticoltura eroica, pendenze, piccole aziende e paesaggi storici. E sono oltre tremila i soci produttori che sono proprietari diretti delle vigne e che ogni giorno camminano nei filari conoscendo quasi una ad una le vigne.

Il territorio del Soave si incastra tra Amarone e Prosecco, immagini prevalenti del vino in Veneto. E cerca in tutti i modi di ritagliarsi uno spazio: “E’ indubbio che i vicini di casa siano oggi molto dinamici ma questa è la forza che da sempre definisce il sistema Veneto – dice Lorenzoni -. Il Soave oggi ha questa importante opportunità, cioè quella di raccontare una storia unica. Suolo vulcanico, Pergola soavese e Garganega sono oggi caratteri identitari di un’area che ha tra gli altri elementi distintivi una storicità conclamata, una vocazione evidente e la capacità di guardare intensamente al futuro attraverso percorsi di ricerca e comunicazione sempre originali ed innovativi”.