(Antonello Maietta)
di Michele Pizzillo
Il 7 luglio del 1965, all’appuntamento delle ore 18,30 presso uno studio notarile di Milano, si presentarono in quattro – Gianfranco Botti, Jean Valenti, il commercialista Leonardo Gerra e il sommelier Ernesto Rossi – per firmare l’atto costitutivo della prima Giunta Nazionale dell'Associazione sommelier.
Subito dopo si trasferirono in un bar e, con un calice di spumante in mano, si “spartirono” le cariche disponibili: Botti presidente, Gerra vice, Valenti segretario e Rossi tesoriere.
Da quel momento inizia la storia, e relativa crescita, dell'Associazione italiana sommelier. L'obiettivo dei fondatori era quello di qualificare i dipendenti che operavano nella ristorazione italiana e quindi, nei primi tempi, si accettarono iscrizioni al solo personale di sala. Dopo pochi anni, visto il crescente interesse verso la nuova Associazione, la politica dell'Associazione stessa fu indirizzata ad altre categorie di persone, purché operanti nel settore della ristorazione e della mescita.
Per ricordare quella data, giovedì 7 luglio, l’Ais Milano ha organizzato una grande festa che, contestualmente, festeggerà il 15° anniversario della collaborazione tra la sezione milanese e il “The Westin Palace”, l’elegante albergo che ospita tutte le manifestazioni dell’Ais. La festa prevede due seminari e un grande banco di assaggio. E, cioè, con il miglior sommelier italiano, Luisito Perazzo, che relazionerà su argomenti importanti per il mondo del vino. Ne citiamo qualcuno: quali sono i fattori che determinano la qualità di un vino?; innanzitutto il vitigno e le sue caratteristiche intrinseche, poi come influisce il terreno?; e il clima e l'esposizione?; e poi ancora l'uomo che con le sue azioni diviene fattore determinante?
Invece, in chiusura della giornata celebrativa del 51esimo compleanno dell’Ais, si parlerà di una serie di approfondimenti aventi per tema le regioni vitivinicole italiane. Dicono gli organizzatori della festa: “le racconteremo al pubblico di Milano in modo parzialmente inconsueto: coinvolgendo, volta per volta, a cadenza annuale, relatori nati, residenti e radicati nei luoghi dei quali parleranno, conducendoci lungo un percorso di approfondimento a largo raggio in cui un ruolo fondamentale abbia tuttavia il lato emozionale, l'amore per i luoghi, e per i vini che li testimoniano”.
Il primo dei relatori di questo “ciclo” è Armando Castagno, che porterà quasi per mano i sommelier milanesi nei vigneti del Lazio, regione piena di risorse straordinarie ma, conosciute e valorizzate soltanto in parte. Tant’è vero che dopo una lezione che durerà circa 2 ore e mezza, è in programma l'assaggio di otto vini, quasi tutti noti solo ai consumatori laziali.
(Hosam Eldin Abou Eleyoun)
Infine, il grandissimo banco di degustazione, con la presenza di quasi un centinaio di aziende provenienti da tutta Italia. Fra cui la valdostana Les Crêtes; le piemontesi Antoniotti, Braida Giacomo Bologna, Francesco Rinaldi & Figli, Marchesi di Barolo, Nicola Bergaglio, Oddero, Poderi Luigi Einaudi, Vajra. A rappresentare la Lombardia ci saranno Berlucchi, Castello di Cigognola, Nino Negri, Ricci Curbastro, Villa Franciacorta. I veneti Astoria, Cantina Valpolicella Negrar, Zymé. La trentina Cantina Rotaliana di Mezzolombardo. Le altoatesine Cantina di Andriano e Cantina di Terlano. Le friulane Collavini, Marco Felluga, Vie di Romans. Maccario Dringenberg dalla Liguria e Medici Ermete dall’Emilia. La pattuglia toscana comprende, fra l’altro, Castello Banfi, Castello di Volpaia, Castello Vicchiomaggio, Col d’Orcia, Fattoria Le Pupille, Mastrojanni, Rocca delle Macìe, Tenuta il Poggione, Tenuta Sette Ponti. Le umbre Lungarotti e Tenuta Bellafonte. Dalle Marche arriveranno Angeli di Varano, Il Pollenza e Velenosi. I laziali Sergio Mottura e Tenuta di Fiorano. L’abruzzese La Valentina. Claudio Cipressi dal Molise. Marisa Cuomo, Montevetrano, Quintodecimo dalla Campania. Cantine San Marzano, Gianfranco Fino e Leone de Castris dalla Puglia. Le lucane Cantine del Notaio, Elena Fucci e Re Manfredi. A rappresentare la Sicilia ci penseranno Baglio del Cristo di Campobello, Carlo Pellegrino, Duca di Salaparuta, Florio e Tasca d'Almerita. Attilio Contini e Dettori per la Sardegna.