Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'iniziativa

L’Accademia del gusto e delle arti di Gualtiero Marchesi trova “casa” a Varese

23 Dicembre 2015
Gualtiero_marchesi_firma Gualtiero_marchesi_firma


(Attilio Fontana, Gualtiero Marchesi e Roberto Maroni)

da Milano Michele Pizzillo

Dopo l’apposizione delle tre firme sotto il documento che permetterà a Gualtiero Marchesi di recuperare e utilizzare Villa Mylius, storico edificio del Settecento donato dalla famiglia Babini Cattaneo al Comune di Varese, due dei tre sottoscrittori del documento, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni e il maestro dei maestri, Gualtiero Marchesi (il terzo firmatario è il sindaco di Varese, Attilio Fontana), non hanno resistito dal desiderio di diffondere subito la propria soddisfazione per la positiva conclusione dell’operazione. 

E, così, Maroni ha parlato di restituzione ai lombardi di Villa Mylius “che diventerà una nuova eccellenza della Lombardia”, dopo la riqualificazione della famosa dimora di grande rilievo architettonico e ambientale. Nella Villa, infatti, si insedierà l'Accademia del gusto e delle arti, che sarà gestita dalla Fondazione Gualtiero Marchesi. “Per chiudere questo accordo – ha ricordato Maroni – mancava ancora un milione di euro che abbiamo trovato con la variazione all'accordo di programma deciso dalla Giunta regionale il 30 novembre scorso, mettendo le risorse al posto della fondazione Cariplo e della provincia di Varese, e portando l’impegno finanziario ad mettiamo oltre 3 milioni per condurre a termine il progetto”.


(Anna Prandoni)

Quasi a ruota di Maroni, Marchesi per annunciare che “il momento è arrivato, Varese ospiterà la mia Fondazione ideata per coltivare il gusto nei confronti di tutte le arti, partendo dall'alta formazione dei cuochi e coinvolgendo anche i bambini in età prescolare e i giovani. Una fondazione che insegni il bello e il buono, preparando le persone ad aprirsi ad una prospettiva creativa. La creatività è qualcosa di diverso rispetto alla maestria. Ci sono persone bravissime che non creano né creeranno mai nulla. La questione di fondo è un’altra. Capire cosa significhi creare, allenando lo spirito a quel salto che distingue, nei momenti di grande libertà, una grande esecuzione da un’opera d’arte”. E, poi, Marchesi ha ringraziato Maroni e Fontana per l’impegno a favore della sua Fondazione.C’è da dire che le trattative Marchesi-Comune sono cominciate nel 2010, quando fu individuata questa bella dimora come la sede più adatta per la sede di quella che allora veniva chiamata l’Accademia del gusto di Gualtiero Marchesi. E subito con risvolti positivi perché a Varese c’era voglia di non farsi scappare questa occasione di aprirsi al mondo del gusto. C’era bisogno, però, di un progetto per i necessari lavori di riqualificazione di villa Mylius. Che, come rammentava l’altra sera Marchesi, riportando quasi testualmente le dichiarazioni di Enrico Dandolo, amministratore delegato del gruppo che porta il suo nome, “bisogna riportare la facciata agli antichi splendori. Partendo dal tetto. Mentre, all’interno, ci sarà una sala con 20 postazioni per i cuochi”. I tempi, però, andavano per le lunghe. Nell’attesa Dandolo e Marchesi hanno aperto un’Accademia a Milano, portando avanti percorsi di formazione per cuochi professionisti e per bambini. Così quando sarà pronta Villa Mylius, è stato il ragionamento dei due ha confidato l’altra sera Marchesi, arriverà una scuola di alto livello.


(Gualtiero Marchesi e Roberto Maroni)

Nel frattempo il maestro dei maestri ha messo alla guida dell’Accademia l’ex direttrice della rivista “La Cucina Italiana”, Anna Prandoni perché la ritiene “una donna competente nel posto dove si promuove la cultura del buono e del bello, nel rispetto della tradizione e con una grande curiosità verso il futuro”. Intanto, in attesa dell’avvio delle attività di formazione a Villa Mylius, previste con l’anno accademico 2017-18, sempre a Varese, nell’ambito di Glocal, il festival del giornalismo locale, la Prandoni ha organizzato delle giornate dedicate proprio alla cultura enogastronomica, suscitando grande interesse fra quanti partecipano a questa iniziativa che affronta tutte le tematiche legate al mondo dei media. Ma, anche per far diramare il messaggio che la fondazione “per la cura del gusto e del bello” non sarà una nuova scuola di cucina, ma un luogo dove saranno organizzati eventi artistici, musicali e formativi, con master destinati a trasmettere i valori della cucina italiana ai grandi chef di tutto il mondo.