(Paolo Inglese, Diego Maggio, Antonello Cracolici, Bartolo Fazio, Sergio Marino, Giuseppe Dimino)
di Clarissa Iraci, Palermo
Si è tenuta all'istituto professionale per i servizi di enogastronomia e l’ospitalità alberghiera Piazza di Palermo la conferenza dal titolo “Promozione e valorizzazione dell'agroalimentare siciliano: cultura, gusto e salute”.
Si è trattao di una riflessione e di un resoconto dei punti raggiunti della terza Fiera della Biodiversità, che si è tenuta ad aprile presso il Sanlorenzo Mercato di Palermo. La fiera, organizzata da Idimed (Istituto per la promozione e la valorizzazione della Dieta Mediterranea) ha coinvolto e continua a coinvolgere l’interesse di numerosi poli e attori importantissimi nel campo dell’agroalimentare, tra cui l’Università di Palermo, l’Assemblea Regionale Siciliana, l’Associazione provinciale cuochi e pasticceri di Palermo. Aver ribadito gli obiettivi della fiera è stato un modo incisivo per mostrare come le iniziative e i buoni propositi continuino ad essere alimentati e nutriti dall’entusiasmo dei vari partecipanti. Come ha affermato Francesca Cerami, direttrice dell’Idimed, è stato anche un modo per conoscere, a distanza di tempo, l'importanza della fiera, valutando lo stato delle iniziative delle piccole e medie imprese che della fiera erano state protagoniste.
Il tema principale della conferenza è stato la Sicilia come luogo strategico di biodiversità, legato alla natura del Mar Mediterraneo. Fra gli altri temi economia, politica e inquinamento: argomenti in relazione ai quali si è misurato l’impatto dei provvedimenti presi. Il vicesindaco Sergio Marino si è detto lieto di aver partecipato, nell’ultimo periodo, a tante iniziative che hanno avuto come tema l’agroalimentare e una rinnovata attenzione alla qualità. Tale attenzione, afferma il vicesindaco, “porterà una maggiore attenzione ai temi del gusto e della salute, ma creerà, in vista degli incentivi all’agricoltura, nuovi posti di lavoro”. L’ex assessore regionale siciliano all’agricoltura Antonello Cracolici ha parlato di modernizzazione tra uomo e alimentazione, di una Sicilia ancora troppo giovane nel riconoscere il valore aggiunto ai prodotti che nel panorama nazionale e internazionale stanno diventando delle eccellenze. L’eccellenza del prodotto è associata direttamente al territorio ed è questa, a suo dire, l’occasione giusta per rilanciare la nostra terra dal punto di vista turistico. Riorganizzazione e ottimizzazione dei processi produttivi e accorciamento della filiera potrebbero testimoniare il livello di qualità della nostra terra, evitando la fuga di cervelli.
La pesca è stato un altro punto di notevole importanza, poiché costituisce il campo in cui la biodiversità costituisce, nel Mediterraneo, un privilegio invidiabile al livello mondiale. Come Antonello Cracolici, il dirigente del dipartimento della Pesca Mediterranea Giuseppe Dimino ha evidenziato come il valore aggiunto provenga proprio dalla biodiversità e come scoprire diverse specie oltre alle 150 già presenti potrebbero ampliare la dieta e incentivare i provvedimenti contro l’inquinamento. Proprio per questo è fondamentale coinvolgere chi il pesce lo cucina: la promozione agroalimentare vede infatti una rinnovata attenzione dalla materia prima al piatto o al prodotto. Significativo anche l’intervento di Paolo Inglese, docente nel corso di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell’Università di Palermo: velocità nell’assegnare le certificazioni ai prodotti e maggiore libertà in un tema delicato come la biodiversità. Secondo il professore, bisogna coltivare, in Sicilia, l’intelligenza dell’export: non è solo colpa della politica, bisogna intervenire nelle produzioni primarie e nella qualità dell’impresa per mostrare l’eccellenza dei prodotti. Interventi consistenti, intrisi di entusiasmo e senso di appartenenza hanno avuto lo scopo di mostrare come il Mar Mediterraneo, unico al mondo, debba essere legato ad un senso di responsabilità da parte delle imprese e del sistema.n foto (da sinistra verso destra) Francesca Cerami, Paolo Inglese, Diego Maggio, Antonello Cracolici, Bartolo Fazio, Sergio Marino, Giuseppe Dimino.