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L'iniziativa

La migliore pizza con la Vastedda Dop: a Catania vince Fabio Putrino dell’Osteria Pane, Olio e Sale di Mascalucia

18 Giugno 2014
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Fabio Putrino dell'Osteria Pane, Olio e Sale

Ultima tappa ieri sera alla “Bussula” di Pedara di “Sicilia in Pizza”.

E la griglia di partenza per quell’evento che rappresenta una sorta di “Gran Premio della Vastedda della Bèlice”, organizzato dal Consorzio di Tutela Vastedda del Bèlìce Dop e da “Le Trazzere del Gusto” (la società specializzata nella commercializzazione e promozione dei prodotti d'eccellenza siciliani), si è delineata.

L’ultimo a guadagnarsi una posizione è stato Fabio Putrino dell'Osteria Pane, Olio e Sale di Mascalucia con la pizza “Piacere nostro”. Lunedì a Palermo nuovo rombo di motori per la finalissima che designerà il campione regionale 2014. Più che un rumore assordante sarà, un fruscio, lo scrib di una penna, di nove scrittori-pizzaioli- che racconteranno l’essenza di una terra composita ed enciclopedica come la Sicilia. Non ci sono “pole position”, tutti in prima fila a trattare un ingrediente storico dell’isola, capace di surrogare egregiamente altri formaggi a pasta filata come la mozzarella regalando alla pizza un segno di singolarità.

Putrino ha stregato pubblico e giuria presentando una pizza che già al suo apparire si distingueva per l'aspetto accattivante di semplicità ed ottimismo ed esaltato dal nome “Piacere nostro”. Altra arma vincente l’utilizzo di una mistura di farine assicuranti quali la Timilia e la Russello bio. Cottura perfetta grazie anche ad un forno stabilizzato ad una perfetta temperatura e allo sposalizio con ingredienti tipici del territorio: oltre alla Vastedda , verdura maritata etnea, olio evo Nocellara etnea, lardo di suino dei Nebrodi, cipollotti freschi.

La menzione del pubblico è andata a Domenico Buda: il pizzaiolo del Sale Art Cafè di Catania ha reso concreto anche il…fumo sposandolo alla Vastedda e dando un tocco messinese, inusuale per chi vive a Catania, aggiungendo il baccala e le patate del tradizionale “stoccu missinisi”.


Domenico Buda del Sale Art Cafè


Rosario Benvenuto per il locale “Quattro Archi” ha portato la sua “Jaciata”: Farina di grano duro e Timilia biologica, da molitura a pietra. E ha fatto sposare la Vastedda col Trunzo di Aci (cavolo rapa) a stufateddu, il cacio Ragusano Igp e pomodoro datterino. Vito Brullo del Case Cancellieri di Scordia ha portato la sua “Terra Madre”: Vastedda, pomodoro datterino, tenerumi, aglio di Paceco, pinoli, uvetta, Peperoncino.  
Si sono distinti anche Luciano Carciotto del locale “7+” di Nicolosi con la sua “A’ Truscia”; Paolo Marletta dell’ ”Astemio” di Riposto che non poteva tradire la sua anima non proponendo una pizza al “Ciauru di Mari”; Gianluca Pulvirenti del “Gisira Pizza end Drinks di Catania con “A’ Spica Niura”; Giuseppe Tomasello de “ La Bussola di Pedara”, con “Cà c’è amuri”, un titolo che rappresenta una chiara conferma che tutti questi pizzaioli vantano una forte passione e un attaccamento alla propria terra. Cioé proprio quello che rincorre lo spirito di questa manifestazione. 

L'appuntamento adesso è per lunedì 23, all'Nh di Palermo, con “Sicilia in Pizza: a tutta Vastedda”, la gran finale organizzata da Cronache di Gusto con il Consorzio di Tutela Vastedda del Bèlìce Dop e Agensud.

Stefano Gurrera