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L'iniziativa

La consegna delle medaglie a Palermo il 28 e il 29 settembre

22 Agosto 2013
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La produzione vinicola di montagna fiore all’occhiello dell’enologia europea.

In Italia come in tanti altri Paesi, si firma sempre più un patrimonio di altissima qualità. Dalle cime delle catene montuose alle alture delle piccole isole, tanti gli esemplari della viticoltura eorica che sono stati valutati  alla 21esima edizione del Concorso Internazionale del Cervim, che si è svolto a Sarre, in provincia di Aosta.

La cerimonia di premiazione avverrà per la prima volta in Sicilia a Palermo, il 28 e il 29 settembre. L'evento è  patrocinato dall’Assessorato alle Risorse Agricole della Regione Sicilia e dall’Istituto Vini e Olii di Sicilia.

Soddisfatto del concorso il presidente del Cervim, Roberto Gaudio: “Siamo passati da 450 vino nel 2010 ai numeri di questa edizione, e che cominciano ad essere importanti, se pensiamo che questa è l’unica manifestazione al mondo dedicata ai vini prodotti in queste aree”. Ricordiamo i parametri della viticoltura eroica di montagna del Cervim: altitudine superiore ai 500metri, ad esclusione degli altipiani, pendenza del terreno superiore al 30 %, sistemi  viticoli in terrazze  o gradoni e sistemi viticoli delle piccole isole. “La qualità dei vini presentati è notevolmente cresciuta negli ultimi 15 anni – prosegue Gaudio  – Si è alzata la media. In gran parte i produttori hanno iscritto l’annata 2012. Probabilmente è anche stata una delle migliori in questi territori particolari”.

Buone le performance della Sicilia, che vanta diversi micromondi montani dove sta risorgendo la viticoltura eroica. “C’è stata una maggiore partecipazione dei territori dell’entroterra dell’Isola. Mentre prima pervenivano campioni per lo più dall’Etna, adesso si affacciano nuovi territori con produzioni d’eccellenza come Vallelunga. Le piccole isole si confermano aree privilegiate con grandi espressioni enoiche. Pantelleria negli ultimi anni ha dominato, ma adesso ai gradini più alti è salito anche l’arcipelago eoliano. I risultati testimoniano la crescita dell’attenzione alle potenzialità di questo tipo di viticoltura e dei terroir d'alta quota”.