Per la prima volta nel calendario del tour internazionale l'Istituto grandi Marchi approda in Australia.
Tappa inedita per le prestigiose cantine (Alois Lageder, Argiolas, Biondi Santi Greppo, Ca’ del Bosco, Michele Chiarlo, Carpenè Malvolti, Donnafugata, Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, Gaja, Jermann, Lungarotti, Masi, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Pio Cesare, Rivera, Tasca D’Almerita, Tenuta San Guido, Umani Ronchi) che rappresentano il salotto buono d'Italia.
Sydney e Melbourne saranno le due città che le ospiteranno, il 18 e il 20 novembre. Ricco il programma di formazione, degustazioni e wine maker dinner studiato per presentare i vini, i territori e le tradizioni del Bel Paese. Si svolgerà in due ristoranti tra i più blasonati: Otto Ristorante (Sydney) e The Grossi Florentino (Melbourne). I due appuntamenti vedono l'organizzazione dalla IEM – International Exhibition Management e prevedono masterclass condotte da due tra i più influenti esperti vinicoli australiani, Andrew Caillard MW a Sydney e Michael Trembath a Melbourne. Le iniziative sono dedicate alla stampa di settore, ai rappresentanti del trade ed ai consumatori. “L’Australia- dice il presidente dell’Istituto del vino Grandi Marchi, Piero Antinori- è tra i nostri maggiori competitor sui mercati internazionali. In merito ai consumi interni, la tendenza degli ultimi anni parla sempre più italiano anche a fronte di un calo di produzione interno dovuto alle condizioni climatiche. Negli ultimi cinque anni l’importazione di vini in Australia è infatti triplicata: da 17 milioni di litri l’anno a 51 milioni di litri. Partendo da questa constatazione, le nostre attività di promozione internazionale del vino italiano non potevano non toccare le due capitali australiane dove la cucina e il bere tricolore iniziano ad esercitare un grande fascino anche ora che la produzione nazionale sta tornando ai massimi storici”.
Viaggia con il vento in poppa il vino italiano oltre confine e oltre oceano. “In generale Il 2013- conclude Antinori- si prospetta un anno record all'estero con un valore delle vendite che raggiungerà per la prima volta i 5 miliardi di euro, grazie ad un +9% dell’export sul 2012 con una crescita record (+23%) proprio in Australia. Sydney e Melbourne sono candidate a diventare i nostri poli più promettenti dall’altra parte del mondo”.