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L'iniziativa

Insuperlabel, fase decisiva per il concorso di Auroflex: gli otto finalisti consegnano i lavori

02 Agosto 2021

La prima Edizione di Insuperlabel, il label design contest organizzato da Auroflex, azienda con sede ad Alcamo, in provincia di Trapani, leader per la produzione di etichette autoadesive, è giunto alla vigilia della sua terza fase: quella della consegna dei progetti definitivi.

Dopo aver presentato le proprie creazioni, gli otto finalisti – selezionati da una giuria composta da docenti universitari, giornalisti, e designer – dovranno ora inviare i file esecutivi agli organizzatori del concorso, entro e non oltre il 28 agosto. Ideato in partnership con Hp Indigo, Luxoro, Fedrigoni Self-Adhesives ed Esko, Insuperlabel nasce con l’obiettivo di immaginare nuove soluzioni creative utilizzando al meglio le tecnologie oggi presenti sul mercato. Un progetto composito che ha coinvolto circa cinquanta designer, provenienti da tutta Italia, a cui è stato chiesto di cimentarsi nella progettazione di un’etichetta per la cantina immaginaria “La Vigna del mare”, nata dalla penna dello scrittore Marcello Ingrassia. Uno spunto creativo, arricchito da alcuni elementi narrativi, tra cui il contesto territoriale e storico, che ha permesso loro di esprimere, senza particolari vincoli, il concept di etichetta innovativa. Non solo “gara”, ma anche formazione. Gli otto finalisti del concorso, durante la prima decade di luglio, hanno potuto partecipare a dei webinar finalizzati all’apprendimento di nuove tecniche e alla conoscenza di tecnologie e materiali. A tracciare un bilancio delle prime fasi del contest, del suo andamento, e delle sue possibili evoluzioni future, è Fabio Butera, presidente di Auroflex.

Come è nata l’idea di organizzare la prima edizione di Insuperlabel?
“Volevamo mettere in piedi un concorso dedicato ai professionisti con cui la nostra azienda si confronta quotidianamente. Siamo partiti da uno spunto, ovvero quello di mettere al centro la creatività. Per questo abbiamo chiesto ai partecipanti di progettare un’etichetta ricorrendo a tutti gli strumenti che la tecnologia oggigiorno mette loro a disposizione. Sebbene possa sembrare un’iniziativa tecnica o molto settoriale, in realtà quelli delle etichette e del packaging sono temi che riguardano tutti noi nella nostra quotidianità. Spesso, nella mente del consumatore, questi elementi sono fusi all’idea del prodotto stesso. E, quando il prodotto non lo si conosce ancora, invece, hanno un ruolo fondamentale nel compimento del processo d’acquisto”.

Come è stato strutturato il contest?
“Insuperlabel consta di quattro fasi. La prima è stata quella della “call to entries”, ovvero l’assegnazione del tema e l’iscrizione al concorso da parte dei graphic designer che erano interessati a partecipare. Successivamente i giurati, Leonardo Sonnoli, docente dell’Isia di Urbino, Fausto Grisina, docente dell’Accademia di Belle Arti di Palermo e Giovanni Angelucci, giornalista enogastronomico, hanno selezionato otto tra i cinquanta creativi che hanno presentato un’idea progettuale. Nel mese di luglio, poi, sono stati svolti alcuni webinar tecnici organizzati dai partner del concorso. Un’occasione formativa ma anche un’opportunità per ripensare, sulla base delle conoscenze acquisite, alle idee presentate. E adesso la consegna, entro il 28 agosto, del progetto definitivo. Seguirà la sua effettiva realizzazione e poi, a novembre, l’assegnazione del premio”.

Quali sono stati i criteri utilizzati per la selezione dei finalisti e chi sono i designer che si contendono il premio?
”Non abbiamo dato particolari vincoli. Abbiamo soltanto chiesto agli iscritti di attenersi alla narrazione ideata da Marcello Ingrassia sulla cantina immaginaria “La Vigna del mare” e di ideare progetti che potessero essere realizzati e stampati. Questo è per noi il punto centrale di tutta l’iniziativa: ovvero quello di portare in finale idee concrete e realmente attuabili. E così hanno fatto gli otto che adesso si contendono il titolo: Adduma, Anna Giglio, Laura Ferrario, Gianclaudia Marino, Giulio Patrizi, Carlo Frisardi, Maria Giannico e Salieri 3″.

E quali sono stati, invece, i temi e gli elementi da cui i partecipanti hanno tratto maggiore ispirazione?
“Ogni partner del progetto ha portato nell’idea del contest i propri elementi costitutivi. Tutti questi “ingredienti” hanno avuto un ruolo ispiratore. Quello che volevamo ottenere, tuttavia, era libertà massima d’espressione. Per questo abbiamo soltanto immaginato un “cliente” rinunciando al coinvolgimento di un produttore realmente esistente. L’assenza del committente ha liberato la fantasia dei designer consentendogli di esprimersi al 100%. Certamente, poi, un leit motiv che unisce tutti i progetti finalisti è il tema della sostenibilità ambientale. Si tratta di un argomento di estrema attualità che è stato, non a caso, affrontato anche durante uno dei webinar di luglio”.

Tra i progetti presentati dagli otto finalisti, ce n’è qualcuno che l’ha colpita particolarmente?
“Tutti rappresentano una gran bella sfida realizzativa. Una caratteristica che accomuna molti di loro è il ricorso al dato variabile, ovvero a quella tecnica, resa possibile dalla tecnologia, che consente di stampare etichette personalizzabili che si differenziano per un piccolo dettaglio: una gradazione di colore, un testo, un font. Altri progetti, invece, sono più classici ma si caratterizzano per un abbinamento di colori molto originale o per una grande attenzione ai dettagli”.

Quando si svolgerà la premiazione?
“Consegnati i progetti esecutivi e stampati, la giuria impiegherà circa un mese per valutarli. La premiazione avverrà a novembre probabilmente con l’organizzazione di un evento ibrido che si svolgerà sia in presenza, sia per via digitale. Stiamo valutando la location, ma certamente si tratterà di un luogo aperto al pubblico, al fine di dare al progetto la visibilità che merita”.

Alla vigilia delle fasi conclusive del contest, state già immaginando come organizzare la prossima edizione?
“Abbiamo già cominciato a pensarci. Una prima idea potrebbe essere quella di coinvolgere i giovani delle Università e delle Accademie. Questo, di certo aumenterebbe il raggio d’azione e la “viralità” del progetto. Poi vogliamo mettere a punto le tempistiche delle varie fasi, al fine di consentire a un numero sempre maggiore di professionisti di partecipare, e anche gli aspetti legati alla comunicazione. Crediamo che queste idee possano valicare i confini del graphic design ed essere di reale ispirazione per tutti. Ma per questo è necessario che il pubblico coinvolto sia il più ampio possibile. Poco tempo fa, per esempio, visionando i lavori che sono stati premiati con il Compasso d’Oro, il premio organizzato da Adi, l’associazione per il disegno industriale, non ho potuto fare a meno di notare come moltissime delle idee realizzate siano entrate nell’uso comune pur non essendo, al momento della loro progettazione, assolutamente scontate. Si pensi per esempio alle auto disegnate da Giugiaro o al Folletto. Questo è esattamente quello che, con le dovute proporzioni, vorremmo ottenere da questa iniziativa”.

Per maggiori informazioni sul contest: www.insuperlabel.it

Christian Guzzardi