di Michele Pizzillo, Milano
Fabiano Giorgi, presidente del Distretto del vino di Qualità dell’Oltrepò Pavese, salutando gli ospiti della presentazione a Milano del progetto “La Mossa Perfetta” finalizzato al rilancio della Bonarda frizzante, è stato chiarissimo: “Con questa idea vogliamo conquistare i consumatori di tutto il mondo, partendo da Milano, primo sbocco commerciale dei vini, diventando anche leader del mercato dei locali che fanno immagine”.
Toccando, così, anche un tasto dolente, la lacuna dell’immagine del vino dell’Oltrepò Pavese che solo in Lombardia, distribuisce 18 milioni di bottiglie. Per conquistare questa leadership, 16 produttori, nel 2012, hanno dato vita al Distretto del Vino di Qualità dell’Oltrepò Pavese, che, tre anni dopo, ha lanciato il progetto “La Mossa Perfetta”, adottando un disciplinare più severo per produrre una Bonarda frizzante di qualità – proposta in bottiglia identica per tutti – che racconti l’identità vera di un territorio e, nello stesso tempo, portandolo a conoscenza dai consumatori anche con iniziative come quella organizzata a Milano: una degustazione alla cieca della Bonarda frizzante, guidata da Fiorenzo Detti, per molti anni delegato Ais per la Lombardia. Tre vini molto diversi fra loro, così come è diverso il territorio dove vengono coltivate le uve Croatina per produrre questo vino semplice, facile da interpretare, pulito e di ottima qualità. Pur nella loro diversità, i tre vini hanno evidenziato una qualità che rappresenta molto bene il territorio. Bello anche il colpo d’occhio, grazie al suo colore rosso rubino luminoso, alla meravigliosa spuma nonché ai piacevoli sentori di frutta, di fiori su fondo speziato che, come ha sottolineato Detti, invoglia a farsi bere.
(Fabiano Giorgi)
Dall’evento milanese è emerso che ci sono i presupposti perché la Bonarda frizzante dell’Oltrepò Pavese possa andare alla conquista non solo del mercato milanese (“che per noi attualmente è il più importante”, sottolinea Giorgi), perché è un vino autentico, storico, oltre che espressione di allegria e sinonimo di festa e convivialità. Tant’è che l’assessore regionale all’agricoltura, Fabio Rolfi, che è intervenuto all’evento, ha sottolineato che “l’Oltrepò ha la forza e la capacità di emergere. La missione di queste serate ha un obiettivo molto chiaro: valorizzare la grande tradizione oltrepadana attraverso il suo prodotto principe: la Bonarda, ma soprattutto promuovere il nostro grande territorio. Vorremmo che i consumatori, oltre agli operatori del settore, riconoscessero l’esistenza di una forte unità dei produttori di filiera di qualità dell’Oltrepò”. E, Alessandro Fede Pellone, presidente Ersaf – Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste – ha aggiunto che “con la qualità di questo progetto, si possono mantenere i valori e i ricordi della Bonarda: gioia, amicizia, convivialità”.
(Fabio Rolfi)
Intanto la macchina è stata messa in moto. Tant’è vero che sono già pronti i Bonarda Days: degustazioni, occasioni gastronomiche, tanti piccoli eventi e due weekend per scoprire la Bonarda frizzante dell’Oltrepò. Cioè, il 26 e 27 ottobre e quello del 2 e 3 novembre, sono le quattro giornate scelte per aprire le cantine al pubblico, con visite guidate, degustazioni e piccoli eventi per scoprire tutte le sfumature del progetto #LaMossaPerfetta. Dice Giorgi: “I 16 produttori sono pronti per spiegare la natura del vino, mostrare le vigne di croatina, raccontare e dimostrare come le tipicità gastronomiche dell’Oltrepò pavese sono perfette insieme alla Bonarda Frizzante. Una festa itinerante che si snoderà tra i filari, le cantine e le tavole de #LaMossaPerfetta: ci saranno pranzi e cene a tema come “La curmà”, ovvero il pranzo per festeggiare la fine dell’annata agraria, visite guidate o libere, degustazioni di vino in abbinamento a salumi e formaggi, assaggi delle ultimissime annate di Bonarda”. Con la rete di aziende che ha dato vita al Distretto del Vino di Qualità dell’Oltrepò Pavese, sarà sicuramente possibile valorizzare il settore vitivinicolo dell’Oltrepò Pavese sul mercato italiano ed estero, facendone crescere valore e indotto, sostenendo il binomio imprescindibile vino-territorio e coniugando il tema agroalimentare con quello del turismo di qualità, della salvaguardia ambientale, della cultura e delle tradizioni locali.