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L'iniziativa

Il “Wine at 5 vie” funziona: tanti appassionati e curiosi all’evento milanese

22 Febbraio 2016
Rosati_di_Puglia Rosati_di_Puglia


(Rosati di Puglia al “Wine at 5 Vie”)

di Michele Pizzillo

C’è il dubbio che chi frequenta la Borsa non ha ancora trovato il tempo di fare una passeggiata nelle fascinose stradine che “assediano” il palazzo degli affari. 

Altrimenti Emanuele Tessarolo, Ernesta Del Cogliano, Alessia Del Corona e Aline Radice Fossati, non avrebbero ideato un progetto di marketing territoriale e culturale per rilanciare il centro storico di Milano “attraverso nuove modalità di partnership pubblico-privato per una pianificazione strategica delle politiche urbane e territoriali” dice la signora Del Cogliano, per vent’anni stilista per le maggiori griffe italiane. Nasce così “5Vie Art+Design” per promuovere il rilancio delle più suggestive stradine del centro storico di Milano che si snodano attorno al Palazzo della Borsa, tramite una forte brand identity. Progetto che debutta con il fuori-salone del mobile del 2014, ospitando all'interno del distretto l'installazione del designer olandese Marteen Baas, “Baas is in town”, vincendo il premio come “Best Impact Award”.  

Ottima partenza. Ma l’occasione ghiotta per l’associazione “5Vie”, anche per aprirsi a realtà diverse, è arrivata con l’iniziativa “Wine at 5 vie”. Un progetto ambizioso, che ha incontrato il favore del pubblico intanto per la buona organizzazione e poi per l’offerta più che stuzzicante: dal programma “Milano incontra la Puglia” ideato da Apulia Mood che ha portato la città di Ostuni come ospite d’onore, nonché i laboratori e le degustazioni guidate che hanno permesso di scoprire le produzioni di 25 fra le migliori cantine pugliese; mentre un altro salone dello storico palazzo Siam1838 è stato riservato a 12 eccellenti cantine italiane. Con scoperte incredibili.


(Ernesta Del Cogliano e Emanuele Tessarolo)

Partiamo dalle cantine nazionali dove i visitatori si sono accalcati attorno al banco di degustazione di un vino siciliano di montagna, S’14, che sta per Syrah dell’azienda agricola di Alessio Cicco, ottenuto da uve allevate in una vigna di contrada San Giaime, in agro di Gangi, in provincia di Palermo ad oltre 900 metri di altitudine. Un eccellente rosso prodotto in solo 4.750 bottiglie, che rivela note di frutta rossa, frutta sciroppata, mandorle leggermente tostate ma anche un sottofondo di freschezza e mineralità. Mentre in bocca è pieno con buona speziatura e una piacevole tannicità. Non c’è dubbio che per la famiglia Cicco è stato un esordio alla grande.

Con un volo di oltre 1.500 chilometri, ma nello splendido palazzo Siam (Società d’incoraggiamento arti e mestieri) sono bastati 5 passi, e l’incontro è con una stupenda azienda del veronese, Tenute Salvaterra di San Pietro in Cariano che ha proposto l’Amarone della Valpolicella riserva 2008, un grande vino strutturato, pieno, avvolgente, morbido e di straordinaria eleganza; e il Valpolicella classico superiore Ripasso 2012  che conferma come il progetto Salvaterra ideato dai fratelli Furia riserverà ancora altre valide sorprese anche perché il parco di vigneti a disposizione comprende le migliori aree viticole del veronese.


(Laura Pacelli)

L’altra sorpresa è stata Laura Pacelli che vivendo a Milano, ha rappresentato le produzioni dell’azienda di famiglia, a Molvito in Calabria, dove coltivano vitigni insoliti per quella zona: dal merlot al cabernet, dalla barbera al riesling italico, dallo chardonnay al trebbiano toscano. E, comunque, ottenendo dei vini molto interessanti perché i visitatori della manifestazione hanno degustato, chiacchierato e complimentandosi con la brava Laura.
Altro produttore mono-prodotto è il marchese Luca Spinola con il suo Gavi di Gavi con l’indicazione di Comune di Gavi, comune di Tassarolo e Tenuta Massimiliana: vini dai profumi intensi e ricchi di note vegetali.

Per la Puglia, invece, ci ha pensato l’Anarchico del Gusto, Francesco Pezzarossa, a selezionare 15 ottime aziende della sua regione e, per arricchire la manifestazione, ha organizzato laboratori di degustazione sui rosati e sui primitivi, affidandone la guida a due brave sommelier: Angela Giasi e Mariachiara Minoia. Alla prima il compito di raccontare quattro primitivi da ricordare quando si va a fare la spesa in enoteca: Primitivo Puglia Igp  Vriccio  Antica Enotria di Cerignola; Primitivo di Gioia dop riserva 2008 Pietraventosa di Gioia del Colle; Primitivo di Manduria dop  Acini Spargoli 2011 dell’Antico Palmento di Manduria; Primitivo di Manduria dolce naturale docg 2013 Vigne Monache di Manduria.
Alla Minoia, invece, l’incarico di spiegare un vino di cui la Puglia ha molto da raccontare, il rosato. E, quindi il Rosato Salento igp Girofle 2014 Cantine Severino Garofano di Copertino; Rosato Salento Igp  Metiusco 2015 Vinicola Palamà di Cutrofiano; Rosato Salento igp Scaloti 2014 Taurino di Guagnano; Rosato Puglia igp 2015 Casaltrinitá di Trinitapoli.


(Salvatore Cicco)

In più, Pezzarossa e Giasi hanno anticipato, il progetto Sinergie dei Sensi chemira a creare sinergie reali e concrete partendo dai prodotti che hanno reso grande la Puglia. Dice Pezzarossa: “Da un'innovativa esemplice idea,nasce un progetto che, nel suo primo anno di nascita, si concentrerà esclusivamente sul vino.Perché verranno raccolti in pochissime bottiglie la passione, la volontà di collaborazione e il frutto del lavoro di piccoli grandi artigiani del vino” di Puglia, che con le loro mani sapienti hanno saputo trasformare e creare due differenti bottiglie”.
La prima è un Rosso Puglia Igp chena sce dall'unione dei tre vitigni principe della vigna pugliese, Negroamaro, Primitivo e Nero di Troia, selezionati ed elevati in un unico “blend”, raro ed emozionante. 


(Il Syrah S 14)

La seconda, Primitivo Puglia Igp, ha come unico protagonista il Primitivo e nasce grazie all'unione, in un blend irripetibile, dei vini provenienti dalle due principali zone vocate alla coltivazione del Primitivo: Gioia del Colle e Manduria.
L’iniziativa nasce dall'idea di ricreare un legame tra il quartiere più rappresentativo di Milano e il vino. Le 5 Vie che delimitano quest’area sono storicamente legate al vino e alla vite che veniva coltivata negli orti dei monasteri della zona, come testimonia la stessa Via Vigna e la Vigna di Leonardo a pochi passi da qui, ricorda Tessarolo. Che presenta anche chi ha coordinato l’evento: Filippo Torsello, l’ex avvocato che ha inventato la prima enoteca itinerante, Caravin, un truck che propone otto etichette di vino, a rotazione scelti fra la produzioni di vignaiuolo inferiori ai 35 anni. “Sono molto orgoglioso di essere stato scelto dall’associazione 5 Vie come coordinatore dell’evento, sia in quanto residente in zona, sia perché grande appassionato di vino – dice Torsello – Con Wine at 5 Vie riportiamo il vino nel suo quartiere milanese di origine e creiamo un’opportunità per piccoli e medi produttori di entrare direttamente nel cuore di Milano, in un palazzo di grande prestigio, per far scoprire i propri prodotti ad un pubblico ormai sempre più curioso e preparato sul vino”.
La partnership con la città di Ostuni ha arricchito la manifestazione dell’esibizione del grande musicista Vince Abbracciante che suona la fisarmonica jazz; il Gruppo Folk La Stella con una performance di Pizzica Tarantata, l’appassionante monologo sulla storia del vino e della vite dell’attore Vittorio Conticelli e, infine, per gli amanti della lettura, la presentazione di “Inchiostro di Puglia”, antologia curata e ideata da Michele Galgano, che ha raccolto 35 racconti firmati da autori pugliesi.