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L'iniziativa

Il Piceno nei piatti e nei calici: tra grandi vini e tartufi, che serata a Milano!

16 Dicembre 2019
Angela_Velenosi_e_Mirko_Petracci Angela_Velenosi_e_Mirko_Petracci


(Mirko Petracci e Angela Velenosi)

di Michele Pizzillo, Milano

Angela Velenosi ha una forza incredibile ed è praticamente impossibile da contenere quando gli chiedi di parlare di quell’angolo delle Marche che è il Piceno.

E, specialmente adesso, che è arrivata a produrre 2,5 milioni di bottiglie da un’azienda di quasi 200 ettari (alla partenza, nel 1984, era solo un ettaro) che vengono distribuiti in 54 paesi, e non ha più bisogno di dire che il Piceno è bagnato dallo “stesso mare di Venezia” per indicare ai suoi clienti stranieri la terra dove produce i sui vini e che loro non riuscivano a trovare sulla carta geografica. E’ meglio non cullarsi troppo, però; così, per rammentare ai buongustai milanesi che anche il Piceno è terra di grandi vini  e soprattutto per fare conoscere le eccellenze del suo territorio, la dinamica vignaiola ha portato nell’hub di Identità Golose uno straordinario pizzaiolo della sua città, Mirko Petracci (Pizzeria La Scaletta), ha coinvolto Luigi Dattilo, fondatore di Appennino Food Group (unica società per azione oltre che terzo produttore di tartufi e detentrice del record del tartufo più grande del mondo – 1,483 chili – trovato nei boschi di Savigno, sull’Appennino Bolognese, nel 2014). E, quindi, un trio per una serata indimenticabile, di pizza&tartufo bianco, più i vini Velenosi.

Mirko, che fa parte di quel gruppo di artisti della pasta lievitata e, quindi, capaci di preparare prodotti lievitati di grande digeribilità, con proposte che qualcuno, nella serata milanese, ha definito pizze che hanno un’anima. Però, dice Mirko, noi siamo figli di quella grande pizza fatta con farina, acqua e lievito solo che abbiamo ampliato i condimenti per deliziare ancora di più i clienti. Diciamo che “abbiamo il vizio di fare ricerca, di individuare nuove combinazioni per condire la pizza, e di emozionare i consumatori con proposte originali”, aggiunge il pizzaiolo di Ascoli Piceno che a Milano, grazie anche alla travolgente Angela e al silente ma efficiente tartufaro Dattilo, ha portato profumi e sapori nuovi, sopra ad una pizza fatta con tutti i crismi dell’alta qualità per risultare sempre profumata, saporita e digeribile. 


(La pizza ha fatto l'uovo)

La prima proposta è stata “la pizza ha fatto l’uovo” cioè, condita con un tuorlo d’uovo bio, soffio di albume al sifone, frammenti di tartufo. Lacrima di Morro doc superiore 2018 il vino abbinato che la sua delicata aromaticità lo rende immediatamente piacevole e godibile, in questo caso ha amalgamato ancora di più l’ottimo condimento pensato da Mirko per offrire qualcosa di poco comune. “Oltre il sentiero” è la seconda pizza arrivata in tavola, condita con crema di porri, funghi porcini, nocciole igp del Piemonte tostate e briciola di tartufo. In abbinamento, Solistà Rosso Piceno doc superiore 2017, come collante di un condimento di prodotti di diverse regioni.


(Fra capo e collo)

“Fra capo e collo” è la terza proposta e, come si intuisce dal nome, con un condimento a base di capocollo al vino cotto e cotto a vapore, rucola, radicchio tardivo di Treviso igp, lamelle di tartufo. Accompagnato da Ludi Offida docg rosso 2016, un rosso austero, elegante e di grande progressione gustativa sostenuta da tannini morbidi e rotondi. E, infine, “RoManzo Padano” con fonduta di Grana Padano 24 mesi, tagliata di manzo cotta a bassa temperatura, polvere di tartufo grattugiato con un vino importante e di grande carattere come Roggio del Filare Rosso Piceno doc superiore 2016, vellutato e possente nella trama e che già al naso si presenta con un bouquet dal fascino straordinario tra note di frutta matura, spezie e fiori di campo.

E, siccome siamo in periodo natalizio e non dimenticandoci di trovarci a Milano, non poteva mancare il panettone, però al tartufo con crema di nocciole igp del Piemonte e servito con vino e visciole. Conclusione? Una forza della natura, Angela Velenosi; un silente e importante imprenditore dal naso fine, Luigi Dattilo, che ha fatto scoprire un’altra grande area dove cresce il tartufo bianco; un pizzaiolo timido e bravissimo, Mirko Petracci, che propone pizze indimenticabili: insieme hanno dato una efficiente dimostrazione di come fare conoscere in tutto il mondo, il buono, il bello e il ben fatto dell’Italia.