Troppo successo per l'iniziativa realizzata in collaborazione con Cronache di Gusto. E così, il patron della struttura di Linguaglossa, ha deciso di organizzare una quarta ed ultima serata a fine settembre. In palio anche alcune bottiglie pregiate di vino
Il Grill and Wine Party che si è tenuto a Villa Neri, a Linguaglossa, in provincia di Catania, è stato un tale successo che il patron, Salvo Neri, ha deciso di organizzare una “serata bonus”.
E così, dopo rosati, spumanti e vini bianchi, l'evento sarà dedicato ai vini rossi, sia quelli provenienti dall'Etna che da altri territori italiani e che sveleremo nei prossimi giorni. Per il resto la serata dell'evento a Villa Neri dedicata ai vini bianchi è stato un altro successone. A condurre la degustazione alla cieca dei vini bianchi, Federico Latteri di Cronache di Gusto che ha “trascinato” i presenti alla scoperta di alcuni vini molto interessanti. E non è stato affatto facile capire quali fossero i bianchi etnei e quali quelli di altri territori. Dopo la degustazione l'attesa e fantastica grigliata sul prato a cura dello chef Elia Russo del ristorante Dodici Fontane di Villa Neri.
L'evento era andato in overbooking in pochissimi giorni. Per questo, come detto, Salvo Neri, sempre in collaborazione con Cronache di Gusto, ha deciso di organizzare una quarta serata con i vini rossi. Saranno vini etnei e di altre regioni, con particolare attenzione ai rossi da Nebbiolo e da Pinot Nero. Appuntamento il 27 settembre alle 19. Per partecipare è necessario il pagamento di un ticket di 40 euro a persona che include degustazione vini, grigliata mista, due calici di vino inclusi (per la grigliata). Necessaria la prenotazione scrivendo a info@hotelvillanerietna.com o chiamando al numero 095 8133002. Posti limitati. E in questo evento ci sarà una novità: verranno consegnate delle schede nelle quali i partecipanti dovranno indicare durante la degustazione alla cieca la provenienza dei vini. Chi ne indovinerà di più verrà premiato con alcune bottiglie.
Di seguito i bianchi degustati nel terzo appuntamento con alcune note:
Soave Doc Duello Vulcano 2018, Zambon – Da uve Garganega in purezza provenienti da vigneti situati a Roncà tra 90 e 180 metri sul livello del mare. Affina in acciao e cemento per 5 mesi. E' un vino dal carattere decisamente minerale, sia al naso con roccia lavica e pietra focaia che al palato, dritto e sapido.
Alto Adige Doc Pinot Bianco Schulthauser 2018, San Michele Appiano – E' fatto con Pinot Bianco coltivato in località Schulthaus ad Appiano. L'85 per cento della massa fermenta in acciao, la restante parte in tini di legno. Molto ben fatto, riesce a coniugare freschezza e intensità gustativa, creando un perfetto equilibrio che lo rende piacevolissimo.
Etna Bianco Dop Tifeo 2018, Gambino – Da Carricante e Catarratto di Contrada Petto Dragone a Linguaglossa, a circa 800 metri sul livello del mare. Viene affinato in acciaio sulle fecce fini per 4 mesi. E' fine, floreale con una punta vegetale, rinfrescante, ben articolato, sapido e lungo. Tipico e riuscito.
Etna Bianco Doc 2018, Neri – Da Carricante e Catarratto frutto di vigne di contrada Arrigo a Linguaglossa. Affina in acciaio sulle fecce fini per 6 mesi. Mostra un profilo elegante con profumi floreali, sentori di frutta a polpa bianca e un cenno di erbette aromatiche. Il sorso è lineare, armonico, molto piacevole e lungo.
Soave Doc Danieli 2018, Fattori – Da uve Garganega, una piccola parte delle quali proviene da vendemmia tardiva. I vigneti si trovano sulle colline vulcaniche di Roncà. Affina in acciaio. Presenta un naso intenso con sentori di frutta a polpa gialla matura, fiori e note agrumate. Il sorso è morbido e leggermente sapido.
Etna Bianco Doc Erse 2018, Tenuta di Fessina – Carricante più un 10 per cento di Catarratto e Minnella provenienti sia dal versante est (Milo) che dal versante sud ovest (Biancavilla). Affina per 9 mesi in acciaio. E' freschissimo, scattante, salino e molto lungo. Grande la bevibilità.
Greco di Tufo Docg 2018, Torricino – Da uve Greco di vigneti situati ad altitudini comprese tra 250 e 500 metri sul livello del mare. Viene affinato 5 mesi acciaio sulle fecce fini. Ha un naso variegato con frutta gialla, note floreali, erbe aromatiche e un cenno sulfureo. Al palato mostra viva acidità ed un'ottima consistenza. Buono e molto tipico.
Fiano di Avellino Docg Camporèo 2018, Femìa – Da Fiano in purezza coltivato in località Campore a Lapìo, area di assoluto valore all'interno della denominazione. Affina almeno 8 mesi in acciaio. Colpisce per la ricchezza aromatica fatta di sentori floreali e frutta gialla, la buona struttura, la freschezza e la piacevolezza. Crescerà ancora con il tempo, sviluppando il suo potenziale.
Etna Bianco Doc Superiore 2017, Barone di Villagrande – Da uve Carricante per il 90 per cento più un saldo di varietà autoctone. Un vino didascalico che esprime la mineralità del vulcano e la verticalità della montagna, rappresentando in maniera perfetta il territorio di Milo, l'area etnea di maggior pregio per i bianchi.
Etna Bianco Doc De Aetna 2017, Terra Costantino – Da Carricante 75 per cento, Catarratto e Minnella, provenienti da contrada Blandano a Viagrande, sul versante sud est. E' un bianco intenso, maturo e sapido che mostra la maggiore solarità della parte meridionale dell'Etna, pur mantenendo freschezza e bevibilità notevoli. Molto buono.
Derthona Montecitorio 2015, Vigneti Massa – Da uve Timorasso coltivate a Monleale, nell'area dei Colli Tortonesi. E' una delle etichette di punta dell'azienda di Walter Massa, grande vignaiolo artefice della rinascita dei bianchi da uve autoctone in questa zona del Piemonte. Un vino da provare assolutamente che emoziona per originalità, completezza e potenziale evolutivo.
C.d.G.