di Michele Pizzillo
L’unica certezza, a quanto pare, è l’incertezza per un futuro che non permette niente di buono, oltre a preoccupare tutti di perdere quello che si era riusciti a conquistare con la qualità dei prodotti, la capacità di esportare, la voglia di investire per fare sempre meglio e i lavoratori la fonte di reddito per una vita dignitosa.
Una morsa che potrebbe schiacciare in modo particolare le piccole e media imprese di tutti i settori produttivi. E, quindi, del vino, che hanno visto drasticamente ridurre i consumi a causa dell’inattività di ristoranti, wine bar, enoteche, alberghi, centri di aggregazione sociale. Cosa inventarsi per superare questo momento difficile? Tre persone, attorno ad un tavolo hanno valutato la fattibilità di un progetto di supporto alle piccole e medie cantine italiane di qualità attraverso la creazione della prima piattaforma di crowdfunding riservata al mondo del vino. E, così, i tre, Federico Gordini presidente di Milano Wine Week, che ha avuto l’idea e ha coinvolto Marino Casucci ceo di Originalitalia e Nicola Lencioni ceo e founder di Eppela, hanno creato CrowdWine con l’obiettivo di avvicinare i consumatori ai produttori attraverso questo strumento di micro-finanziamento condiviso che permette alla comunità di sostenere economicamente un’iniziativa attraverso campagne di promozione ben finalizzate. Una modalità immediata che sperimenta un meccanismo fluido ed efficace sia per incrementare le vendite, sia rendere immediato il rapporto diretto tra l’utente e il produttore, la sua cantina, i suoi vini e i suoi valori.
L’acquisto diventa una decisione ponderata da fattori finora valorizzati marginalmente – forse perché ritenuti appannaggio dei grandi player internazionali -, come il racconto delle sfide, dell’impegno, della storia di una cantina, di un’etichetta, di una famiglia, di un terroir. Che con CrowdWine diventa un racconto quasi intimo, genuino ed autentico, perché ideato e prodotto in autonomia dalla cantina stessa e, quindi, nasce un dialogo emozionale e diretto tra utente e produttore destinato a crescere e rafforzarsi nel tempo, anche e soprattutto dopo la fine delle campagne di CrowdWine. La piattaforma diventa così ideale ambasciatore del vino italiano, dando ai wine lover italiani ed europei la possibilità di vivere, di incontrare e di interagire in remoto con l’Italia del vino. Attraverso CrowdWine, l’utente diventa un CrowdWiner, vero e proprio partner e supporter delle realtà che incontra virtualmente, sostenendo la loro filiera produttiva.
La piattaforma è raggiungibile cliccando questo link e qui l’utente può trovare tutte le informazioni sul progetto, le schede dei produttori coinvolti, i racconti multimediali relativi ai vini selezionati e procedere all’acquisto. L’obiettivo di CrowdWine è quello di permettere la partecipazione all’iniziativa di utenti di tutto il mondo, trasformando la piattaforma in una grande opportunità di comunicazione e coinvolgimento per i produttori italiani. Per questo sono state studiate diverse modalità per aderire al progetto: dal supporto all’iniziativa fino all’acquisto En Primeur, passando per la prenotazione di una visita in cantina. Con un contributo di 5 euro l’utente sostiene la crescita del progetto nella sua interezza e diventa CrowdWiner a tutti gli effetti: riceve il badge virtuale da utilizzare sui social ed entra nella famiglia CrowdWine a tempo indeterminato. Un contributo di 25 euro permette invece di acquistare una degustazione in cantina per due persone da vivere non appena la situazione lo consentirà, che suggellerà la relazione nata virtualmente tra le cantine e i wine lovers di tutto il mondo. Questa formula darà la possibilità soprattutto agli utenti internazionali della piattaforma di poter prenotare con anticipo un’esperienza italiana da vivere nel corso del loro prossimo viaggio. Le campagne di acquisto invece offrono diverse soluzioni per raggiungere sia chi si sta avvicinando al mondo del vino sia i wine lover più esperti. Ciascuna campagna dura 40 giorni e può essere finanziata scegliendo tra tre opzioni di acquisto: 6 bottiglie dell’annata in corso, 6 bottiglie del vino En Primeur (vini di medio o lungo affinamento in uscita nel 2021 o vini frutto della vendemmia 2020), la possibilità di combinare le due tipologie di acquisto ricevendo al termine della campagna il vino dell’annata in corso e il vino En Primeur non appena sarà pronto per essere messo sul mercato.
CrowdWine seleziona per ciascuna delle campagne 20 produttori in rappresentanza di ciascuna delle regioni italiane. Cioè, produttori interpreti del territorio, cultori delle denominazioni locali e custodi della straordinaria biodiversità ampelografica italiana.
La prima campagna di CrowdWine sarà suddivisa in due tranche: la prima comprendente i produttori di 10 di altrettante regioni parte da oggi, la seconda con i 10 deal dei produttori appartenenti alle 10 regioni mancanti sarà disponibile sulla piattaforma dal 10 giugno prossimo. I primi 10 produttori sono:
- Donatella Cinelli Colombini, fondatrice delle cantine Fattoria del Colle e Casato Prime Donne, in Toscana, interamente gestita da donne, che propone il Brunello di Montalcino Prime Donne docg del 2015 e del 2016; Famiglia Letrari, in Trentino, con il pregiato Trento doc Quore 2013 e en primeur lo stesso vino ma della vendemmia 2014;
- Paolo e Guido Satirano della cantina Costa di Bussia, in Piemonte, con il Barolo docg Bussia 2014 e il 2017, invece, en primeur;
- La famiglia Fiamberti, dell’Oltrepò della Lombardia, con il Buttafuoco Storico Vigna Sacca del Prete 2015 e il 2016 en primeur;
- La famiglia Zambon, nel Veneto, che propone il “Soave Vulcano” Soave doc Ducano 2018 e il 2019 vino en primeur;
- La famiglia Gabellini della Tenuta La Viola, che in Romagna produce vini biologici e biodinamici, che offre il Romagna Sangiovese Riserva Bertinoro DOC Honorii 2015 e il 2016 vino en primeur;
- Tenuta San Marcello, nelle Marche, con il Verdicchio del Castelli di Jesi doc Buca della Marcona 2019 e, en primeur il Verdicchio dei Castelli di Jesi doc Cielo Sommerso 2018;
- Michele e Pierluigi Travaglini de Le Tenute Martarosa, in Molise, propongono la Tintilia del Molise doc 2016 e l’annata 2018 come vino en primeur;
- Theresa Eccher, con l’ Etna doc Rosato 2019 e quello della prossima vendemmia, come vino en primeur;
- Cantina Giara, in Puglia, punta su due bianchi, il Melech 2019 e il Cicaleccio 2020 come vino en Primeur
Che dicono i soggetti promotori? Per Federico Gordini, “alla base dell’idea di CrowdWine c’è lo stesso spirito con il quale abbiamo rivoluzionato Milano Wine Week 2020 – in programma dal 3 all’11 ottobre prossimi -, trasformando una situazione svantaggiosa in una grande opportunità internazionale. Unire una forma di finanziamento partecipativo come il crowdfunding alle necessità di supporto alla filiera vinicola messa a dura prova dal lockdown, per permettere un nuovo dialogo esperienziale tra i produttori di qualità e i consumatori”. Martino Casucci di Originalitalia evidenzia come la sua struttura “mette a disposizione dei piccoli produttori una piattaforma per la vendita online, in modo da dare loro la visibilità che meritano e permettergli di ripagarsi i sacrifici e l’impegno che mettono nel produrre qualità. Abbiamo realizzato la piattaforma in tempi record. Siamo orgogliosi di poter dare il nostro piccolo e gratuito contributo per aiutare il settore del vino italiano”. Nicola Lencioni di Eppela.com rammenta che “dal 2011 la nostra piattaforma si mette al servizio delle realtà migliori e delle idee innovative. CrowdWine ha le carte in regola per scrivere una nuova storia di successo i cui ingredienti fondamentali sono il buon vino e il sostegno alla produzione locale, di cui, da italiani, non solo dobbiamo essere fieri, ma anche promotori”.