(Giovanni Imburgia e Guglielmo Brino)
Alzi la mano chi, sopraffatto dalla pigrizia e della stanchezza ma affamato, non ha pensato almeno una volta nella vita: pagherei per avere un buon panino da gustare comodamente sul divano di casa mia.
Giovanni Imburgia e Guglielmo Brino non solo lo hanno pensato ma poi, con intraprendenza e coraggio, lo hanno anche fatto. Social Food è nato così, da una frase buttata lì una sera come tante tra amici ma, soprattutto, “dalla voglia di trovare uno sbocco professionale a Palermo in un periodo di crisi”.
Social food è un servizio di consegna a domicilio per ristoranti. Sembra la scoperta dell’acqua calda eppure Giovanni e Guglielmo hanno avuto successo dove altri, prima di loro, avevano fallito. Sarà che forse hanno fatto la cosa giusta al momento giusto, visto che oggi, in tutta la Sicilia, il take away registra trend di crescita del 27 per cento o forse che l’hanno fatta nel modo giusto, tanto da ottenere un premio come giovani imprenditori. “Probabilmente i tentativi precedenti sono falliti perché non c’era una buona conoscenza del territorio -prova a spiegareGiovanni Imburgia -. Inoltre noi abbiamo fatto una scelta ben precisa e nella lista di ristoranti, paninerie, panifici, bistrot tra cui scegliere il pranzo o la cena ci sono solo locali che garantiscono una certa qualità cosa che, probabilmente, è stata la chiave del nostro successo”. E il fatto che le ordinazioni si possano fare solo tramite web, non ha scoraggiato nemmeno quanti con tastiera e pc hanno poca dimestichezza. “Facciamo assistenza telefonica guidandoli passo passo a fare l’ordine. Così possono acquisire autonomia e, dalla volta successiva, sono tutti in grado di farlo da soli senza sentirsi tagliati fuori solo perché non sanno usare bene un computer”.
Il servizio si muove su due fronti. Da una parte ci sono i locali che adesso possono pensare di fare domicilio anche senza personale interno e dall’altra i clienti che possono scegliere di pranzare o cenare a casa o in ufficio scorrendo una lunga e diversificata lista di possibilità al costo aggiuntivo di 2.90 euro. Ai ristoranti, recentemente, si è aggiunta una nota catena di supermercati cittadini e dunque è possibile anche fare la spesa e averla recapitata restando comodamente a casa.
Il numero di consegne varia di giorno in giorno raggiungendo gli ovvi picchi nel fine settimana. “Il lunedì – racconta Giovanni – spesso sono sufficienti cinque persone per le consegne ma il sabato arriviamo anche a quattordici. Il nostro record è di un sabato di gennaio. Pioveva, nessuno aveva voglia di muoversi da casa e abbiamo fatto 170 consegne”.
I clienti di socilafood.it hanno prevalentemente un range di età che va dai 16 ai 40 anni e i prodotti più richiesti sono pizza, sushi e cheeseburger.
“Noi non abbiamo inventato il modello di buisness – ammette Imburgia – ma lo abbiamo applicato alla nostra realtà e adesso la nostra impresa vive un anno di consolidamento ed espansione”.
Dopo Palermo, infatti Socialfood.it è approdato anche a Catania e intanto pensa già a nuove fasce di clienti come i proprietari di barche, con un servizio di consegna a domicilio creato appositamente. Ad ottobre sarà on line il nuovo sito che comprenderà anche altri servizi come lo chef a domicilio o le enoteche virtuali nella quali fare acquisti e ad ottobre il servizio di consegne a domicilio varcherà lo stretto e sarà attivato anche a Napoli.
Clara Minissale