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L'iniziativa

Gli oli extravergine di oliva del Garda e della Puglia: lezione/degustazione a Milano

23 Maggio 2016
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(Fabrizio Sala, Michele Bungaro, Fabio Benati e Vincenzo Misino)

di Michele Pizzillo

Non è usuale fare incontrare due oli extra vergine d’oliva prodotti sulle rive del Lago di Garda e uno arrivato a Milano dalla Puglia.

E, tutto, commentato positivamente dal vice presidente della Regione Lombardia, Fabrizio Sala, che oltretutto è pure titolare della delega all’internazionalizzazione delle imprese.
L’idea di organizzare una degustazione guidata di questo tris di oli extrvaergine è stata del presidente dell’Arga (associazione dei giornalisti di agroambiente e food) di Lombardia-Liguria, Fabio Benati, che ha selezionato gli oli: i due lombardi sono ottenuti da una cultivar storica delle terre gardesane, casaliva; anche per il pugliese la scelta è caduta su l’olio ottenuto dalla più importante cultivar della regione, la coratina. E, così, in un locale situato ai piedi di Palazzo Lombardia, Albar, c’è stato questo incontro tra autentici campioni, sotto la guida di un esperto come Simone Frusca, responsabile dell’Associazione produttori olivicoli lombardi – spalleggiato da Michele Bungaro, responsabile delle relazioni istituzionali di Unaprol -, che ha raccontato i tre oli, eccezionali, li ha fatto degustare per farne percepire le differenze e, nello stesso tempo, consigliare come scegliere l’olio da acquistare se si vuole tutelare la propria salute.
I prodotti in degustazioni erano tutti monocultivar.


(Michele Bungario e Massimo Frusca)

Del Garda quelli di casaliva prodotti da due aziende agricole di Puegnago del Garda, Comincioli, olivicoltori da 14 generazioni e La Meridiana, anche in questo caso un’azienda condotta dalla stessa famiglia da diverse generazioni. Il Comincioli è un extra vergine di oliva denocciolato fruttato intenso che, come ha detto Frusca, è un olio deciso ed intenso che si caratterizza per particolari note di amaro e piccante e sentori di trifoglio ed altre erbe di campo fresche. Il “classico” de La Meridiana è di colore giallo brillante con profumi erbacei molto delicato e un bel fruttato di oliva fresca e mandorla che si esalta in modo particolare con carni alla brace e bolliti. Decisamente piccante è l’extra vergine che Vincenzo Misino produce a Bisceglie, che con la sua intensità e i profumi di carciofo e di oliva fresca, esalta qualsiasi alimento che lo riceve.

Più che una sfida, è stato un bell’incontro, sia per gli esperti coinvolti nella gestione della degustazione, sia per il contributo dato dal vice presidente Sala che ha sottolineato come “il brand Italia è molto richiesto nel mondo, soprattutto per tre settori specifici: fashion, food e design. I punti di forza sono la grande qualità, la serie di accurati controlli e il valore che i nostri prodotti esprimono. Nel nostro posizionamento internazionale qualità e riconoscibilità dei nostri prodotti devono accrescere il valore dell'intera filiera. Per questo un olio extravergine di oliva non è soltanto un olio, è la sintesi di una serie di valori intangibili che lo connotano come 'ambasciatore' del territorio, della sua storia e della sua cultura. Il compito delle istituzioni e delle associazioni di giornalisti come Arga Lombardia Liguria è quello di contribuire a farli conoscere promuovendoli e valorizzandoli”.


(Gli oli in degustazione)

“E’ importante – ha aggiunto il presidente di Arga Lombardia-Liguria, Fabio Benati – educare il consumatore di olio in modo che sappia scegliere il prodotto giusto al momento dell’acquisto, anche per nutrirsi meglio . Assicurando, così, pure la giusta remunerazione ai produttori agricoli”. Concludendo che il messaggio percepito nell’incontro Garda-Bisceglie, ai piedi del simbolo dell’amministrazione lombarda, è che “dobbiamo organizzare più manifestazioni sull’olio evo, per esaltare quello che ha tutti i documenti a posto un una selva di grande offerta di prodotto, spesso di provenienza non molto chiara”. “Anche per sostenere una filiera che genera valore, benessere e opportunità occupazionali”, sottolinea Bungaro.
Singolare che la proposta di valorizzare meglio l’extra vergine italiano venga da una regione che senz’altro non ha una grande produzione di olio. La sensibilità che si è percepita nel corso della degustazione dei tre olii, è che a Milano c’è consapevolezza dell’importanza di questo prodotto sia dal punto di vista economico, sia sotto l’aspetto nutrizionale-salutistico e, quindi, la necessità di fare molto di più perché l’extra vergine italiano sia veramente valorizzato.