di Federica Genovese
La ristorazione di qualità si distingue quando cucina e sala stanno allo stesso livello. E non è facile che questo accada, anzi.
La scuola di alta formazione di sala “Intrecci” ha appena avviato, con il primo corso, il progetto che punta a rivoluzionare il mondo della ristorazione, portando in sala professionalità e competenze di altissimo livello. Dominga, Enrica e Marta Cotarella, eredi di una famiglia di successo in ambito enologico, colgono la forte esigenza dei ristoratori di poter essere rappresentati in sala da personale competente. Così, a tre anni dall’ideazione, il 15 gennaio scorso è stato inaugurano il primo corso. Protagonisti 16 allievi di età compresa tra i 19 e i 29 anni, curiosi ed appassionati ma soprattutto fortemente determinati e convinti. Il programma di studi è infatti complesso ed articolato, tra le materie di studio lingue, marketing e agronomia ma anche moda e stile. Si formerà una figura dalle competenze innovative. Ogni mese per gli allievi sono previste due uscite formative, a breve ed a lungo raggio. Questo week end è stato dedicato alla Sicilia, all’Etna nello specifico.
L’Etna che non è semplicemente sinonimo di vini. Prima tappa è stata appunto Blu Lab, un laboratorio attorno al quale ruotano eventi e personalità di spicco per l’ambito dell’ enogastronomia, ma la cui ideazione e gestione si deve ad Alfio Visalli, chef specializzato nel settore ittico. E poi inizia il micro tour delle cantine. Il benvenuto è a Milo, tra le etichette del “Barone di Villagrande”.
(Giovanna Musumeci e la granita all'arancia)
La seconda giornata è dedicata a Randazzo, dove piacevolissima è la mattinata trascorsa alla pasticceria Musumeci. Giovanna racconta ai ragazzi come nasce la granita siciliana, come la neve dell’Etna, sapientemente conservata e lavorata, è diventata una specialità dolciaria apprezzata e ricercata alla stregua del gelato. Propone ai ragazzi un assaggio di granita prettamente invernale, all’arancia, insieme alla classica di mandorla (tostata). E naturalmente le fa accompagnare dalla “brioscia col tuppo”. La lezione sulla pasticceria passa anche dall’impiego del cacao e dalle differenze tra la provenienza di fave e masse di quest’ultimo da diverse zone di produzione.
Si lascia a malincuore la pasticceria Musumeci (e le zeppole di riso) per proseguire alla volta de “Le Terrazze dell’Etna”, dove ad attendere la scuola c’è una vecchia conoscenza di Marta Cotarella, Alessia Bevilacqua, proprietaria dell’azienda. Si procede per terrazze appunto, partendo da quella in cui si trova la cantina, in contrada Arena. Qui i ragazzi sono guidati da Alessia in una visita tra botti, bottiglie ed una sala degustazione dove i vini vengono serviti accompagnati da musica classica. Il light lunch è invece servito nella struttura di Contrada Bocca d’Orzo, poco più in alto della precedente, dove gli allievi possono apprezzare alcune tra le etichette dell’azienda ad accompagnare i pasti: il bianco Ciuri ed i rossi Carusu e Cirneco.
(Francesco Tornatore)
Ultima fermata Castiglione di Sicilia. L’estensione e la bellezza dei vigneti di Tornatore conquista Marta e gli allievi. Il freddo si fa sentire, ma non intimorisce, in cantina si degusta con ancor più desiderio per stemperare l’aria gelida. Il tour formativo si conclude nella più consona delle modalità siciliane, la famiglia Tornatore ospita gli allievi a tavola, tra maccheroni al ragù di carne, caponata ed altre sfiziosità della nostra gastronomia che fanno meglio apprezzare i loro vini. Oggi Marta ed i ragazzi, ospiti d’onore a Palermo per l’evento dell’anno, il Best in Sicily.