(Marcello, Camilla, Matteo e Alessandro Lunelli)
di Michele Pizzillo
Il vigneto Maso Panizza è un po’ avaro nell’assicurare annate eccellenti. Quando lo fa, beh, offre vendemmie da incorniciare.
Visto che dalle uve Chardonnay coltivate in questo vigneto d’alta quota protetto da fitti boschi e vendemmiate nel 1997, 19 anni fa, i Lunelli hanno ottenuto quello che si presenta come il più vecchio spumante italiano. Cioè, Giulio Ferrari Collezione 1997, che conferma le capacità dei Trentodoc delle Cantine Ferrari di sfidare il tempo e incantare per eleganza, freschezza e complessità anche dopo ben 19 anni di attesa, nel buio e nel silenzio della cantina, fanno sapere dal capoluogo trentino la seconda generazione dei Lunelli. Dopo il successo della prima edizione del Giulio Ferrari Collezione, ottenuto con la vendemmia 1995, i Lunelli si convinsero che la vendemmia '97 era un’altra di quelle poche “fortunate” che offre il vigneto Maso Panizza e, al momento della raccolta delle uve, decisero di avvicinarsi al limite del possibile nella pratica di affinamento dello spumante che già si presentò con i crismi della grandissima qualità. Scommessa vinta. Peccato che le bottiglie sono veramente poche: 1997, come il millesimo dello spumante.
(Giulio Ferrari Collezione 1997)
Il Giulio Ferrari Collezione è un Trentodoc ottenuto da Chardonnay in purezza coltivato nella vigna che, a giusta ragione, è ritenuta il fiore all'occhiello della famiglia Lunelli oltre che per la sua posizione, in alta quota sulle montagna trentine, anche perché in questi vigneti, oltre un secolo fa Giulio Ferrari aveva intuito la straordinaria vocazione delle uve a trasformarsi in grandi spumanti. Il Giulio Ferrari Collezione è, perciò, un omaggio allo spirito pioneristico del suo fondatore, continuando e superando la tradizione della Casa nel creare vini in grado di vincere la prova del tempo. Una tradizione iniziata nel 1972 con il Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, presentato dopo ben 8 anni, in un'epoca in cui si pensava che le bollicine non fossero in grado di reggere lunghi invecchiamenti.
Come se il tempo si fosse fermato, il Giulio Ferrari Collezione 1997, con sboccatura 2016, conquista per intensità, eleganza e complessità aromatica, in cui spicca una nota floreale, in particolare di ginestra, all'assaggio si trasforma in un'esplosione di vitalità, bilanciata dalla freschezza che la sorregge e la completa. Toni delicatamente speziati completano un quadro gustativo di indimenticabile finezza e incredibile persistenza. E’, poi, la prima bollicina italiana presentata sul mercato dopo un affinamento sui lieviti così prolungato, prodotta in sole 1997 bottiglie numerate e destinate alle migliori enoteche e alla ristorazione d'eccellenza. Dato l’eccezionalità del prodotto, chi acquisterà una bottiglia di Giulio Ferrari Collezione 1997, avrà diritto di entrare nell'esclusivo club dei “Collezionisti Giulio Ferrari”, che permette di accedere a una serie di privilegi e a particolari esperienze nel mondo del vino. La presentazione del “patriarca” dell’azienda trentina, è stato preceduto solo di qualche giorno da un'altra novità, il Ferrari Perlé bianco, giustamente ritenuto la quintessenza dello stile Perlé del Trentodoc. Le partite di uve Chardonnay destinate alla produzione del Perlé sono selezionate nei migliori vigneti di proprietà della famiglia Lunelli, ubicate alle pendici dei monti del Trentino.
(Ferrari Perlé Riserva 2006)
Il Ferrari Perlé bianco nasce dall'attenta selezione delle partite di Chardonnay che gli enologi dell’azienda ritengono più vocate al lungo affinamento. E, infatti, riposa per oltre 8 anni sui lieviti, acquisendo una profonda e armonica intensità. La prima annata del Perlé si è avuta con la vendemmia 2006. Il Ferrari Perlé bianco completa la gamma delle riserve perlé che registra già la presenza di un rosé e del Perlé Nero, diventando una trilogia che rappresenta l'essenza stessa dell'arte Ferrari nel produrre bollicine d'eccellenza. Anche l’immagine della bottiglia, curata dallo Studio Robilant, si presenta raffinata nei dettagli e perfettamente coordinata al Rosé e al Nero. Tanto da risultare una linea completamente rinnovata, vestita di un «nuovo nero» che accomuna le tre referenze, creando una collezione iconica e preziosa. L’elemento differenziante è la capsula: tre tinte diverse, arricchite da una trama in rilievo.