Gentile Signor Presidente
sono Fabrizio Carrera, direttore del giornale on line di enogastronomia www.cronachedigusto.it e da oltre cinque anni raccontiamo personaggi, territori e prodotti d'eccellenza.
Le scrivo perché da qualche tempo seguo con particolare attenzione il mondo della ristorazione, un comparto che sta vivendo un periodo non facile a causa di una perdurante crisi economica che coinvolge l'Europa e il nostro Paese. Ed è proprio da questa attenzione che è nato uno spunto di riflessione che Le vorrei sottoporre.
Nessun governo ha mai insignito uno chef col titolo di Cavaliere del Lavoro. Comprendo bene che questa alta onorificenza della Repubblica è riservata a quegli imprenditori che grazie alla loro attività sono un vanto per l'Italia. Ma ritengo che anche uno chef, grazie al proprio lavoro, possa essere un motivo d'orgoglio per il nostro Paese. Quella dei cuochi è una missione che mette insieme storia, tradizioni, tutela del territorio, richiamo turistico, creatività ed anche economia.
Siamo ricchi di grandi talenti da nord a sud. E anche all’estero alcuni chef tengono alto il nome dell’Italia con il loro lavoro, quasi fossero una sorta di ambasciatori del nostro stile di vita.
È per questo che Le chiediamo con la presente lettera di valutare la possibilità che tra i prossimi Cavalieri del Lavoro ci possa essere anche uno chef. Sappiamo bene che la proposta dei nomi alla Sua persona arriva dai vari ministeri interessati. Ma noi ci rivolgiamo alla Sua persona come garante dell’unità nazionale e degli interessi del Paese affinché questo nostro appello possa essere preso in considerazione.