di Annalucia Galeone
Ad Alezio, a pochi chilometri dal caos di Gallipoli vi consiglio di fare una sosta al ristorante Le macare di Daniela Montinaro e figli, un porto sicuro per gli amanti della buona cucina.
Il nome, un mix tra folklore e misteriosofico, si ispira alla “macara”, nella mitolologia popolare salentina è una strega, una donna maliarda con capacità magiche e guaritive, temuta e rispettata. Da piccola Daniela ha ricevuto dalla mamma l’appellativo “macara”, per la sua innata dote nell’affascinare le persone con un sorriso travolgente e saper entrare in connessione con loro infondendo buonumore. Qualche anno fa e per la voglia di mettersi in gioco e perchè ama preparare manicaretti si è tuffata nell’avventura culinaria con un’amica. Oggi Daniela è l’anima e l’icona del ristorante, l’unica e indiscussa “macara” dei fornelli, qui la cucina è l’unica magia, a supportarla ed aiutarla in sala e cucina ci sono i soci e figli: Stella, Vincenzo e Francesco.
“Il mio sogno era creare un luogo familiare di sapori autentici fuori dai clichè – racconta Daniela – Mi piace fare da mangiare e versare da bere, è un gesto d’amore non solo nutrimento, mi da gioia. Questo lavoro è la mia vita. Sono esuberante ed istintiva, a volte un po’ insicura perchè non ho girato il mondo per cucine, ma so fare rete, nel mio ristorante sono passate personalità varie e variegate. La buona tavola ha un grande potere. Perchè le decisioni importanti si prendono attorno a una tavola ben imbandita”. Autodidatta e grande appassionata, già a dieci anni ha iniziato a prepare i primi dolci. Daniela è schietta come la sua cucina mediterranea e confortevole, pane al pane e vino al vino, non ama gli eccessi. Le materie prime provengono dall’orto sotto casa, il pesce dalla costa ionica e adriatica, le ricette sono un retaggio della cucina domestica a volte rivista, alcune sono diventate signature dish.
Il piatto simbolo a le “macare” è la pitta, un gateau di patate sieglinde novelle di Galatina, Gavoi, pecorino sardo, farcia alla pizzaiola con capperi, olive e cipolla. In via Marianna Albina si torna per le polpette al sugo e il crostone con le cipolle rosse in agrodolce. Il pane è rigorosamente “fatto in casa”, nella carta dei pani sono sempre presenti tre varietà alla semola di grano duro, integrale e ai multicereali con semi a rotazione taralli, grissini, puccette o altri pani da “sponzare” nella selezione di dieci oli. Daniela e Stella sono assaggiatrici di olio e stanno frequentando quello per i formaggi. Lo spumone è il must tra i dessert, era il dolce della festa nel Salento, è stato rielaborato creando un semifreddo alla vaniglia con mousse al cioccolato e meringa alla nocciola aromatizzata all’arancia.
“Mi emoziono quando mi dicono – qui ci sentiano a casa – spiega la “macara” -, l’ospite è sacro, l’accogliere un piacere, sono felice se sta bene. Il nostro è un team unito, alla professionalità di ognuno si affianca la dedizione, l’affiatamento e il sentirci parte di un progetto comune. Il servizio è curato ma informale, discreto ma familiare”. I coperti sono 70, il design è moderno con elementi in legno realizzati da artigiani locali e il famoso tavolo della mamma trasformato nello chef’s table, Daniela ironizza e afferma: “Mia madre era rotonda e mi ha lasciato un tavolo quadrato”. I toni delle pareti sfumano dal grigio all’ottanio, non passano inosservati i piatti decorativi dell’artista salentino Pierpaolo Gaballo, il triangolo è il segno distintivo, le opere richiamano la donnina ovvero una “macara” con i suoi pizzi. Al momento il locale è standby causa Covid, Daniela è una mamma e imprenditrice orgogliosa, sempre alle calcagne nella gestione ma capace di lasciar fare, nel prossimo futuro il sogno nel cassetto è aprire una nuova attività, questa è però un’altra storia.
Le Macare
via Marianna Albina, 140 – Alezio (Le)
T. 0833 282192; 329 6176084
www.lemacare.it
info@lemacare.it
Chiuso: martedì
Parcheggio: no
Carte di credito: tutte