C’è l’agronoma, la produttrice, ma anche l’enologa, la sommelier e la giornalista per il Progetto D-Vino, promosso e realizzato dall’ Associazione Donne del Vino, presieduta da Donatella Cinelli Colombini per raccontare agli studenti degli Istituti Turistici ed Alberghieri d’Italia il variegato mondo “vino” con testimonianze dirette.
È questo l’obiettivo del progetto inaugurato nell’anno scolastico 2021/2022 da Sicilia, Piemonte, Emilia Romagna, regioni pilota, coinvolgendo almeno 500 studenti di otto istituti.
Storie, dati e prospettive del Progetto D-Vino sono state presentate in conferenza stampa a Palermo, nella sede di Assovini Sicilia, dalla delegazione Donne del Vino Sicilia. Guidata da Roberta Urso, l’Associazione che ha dato vita al progetto nell’Isola, riunisce 70 socie tra giornaliste, sommelier, produttrici, enologhe ed agronome. Dopo i saluti istituzionali di Laurent Bernard de la Gatinais, presidente di Assovini Sicilia, Carolina Varchi, vicesindaco di Palermo, ha sottolineato l’impegno del Comune di Palermo a supporto di tutte le iniziative che rientrano nella formazione enogastronomica. La presidente dell’Associazione, Donatella Cinelli Colombini, in collegamento, ha presentato il format del Progetto, studiato con metodologia unica a livello nazionale. “Le Donne del Vino in Sicilia hanno avuto un ruolo determinante nella sperimentazione del Progetto D-vino. Sono state pioniere di un nuovo modo di insegnare e far capire il vino ai giovani. Con le colleghe di Emilia Romagna e Piemonte hanno letteralmente inventato il format che verrà usato in tutta Italia e che prevede la testimonianza – ha commentato Donatella Cinelli Colombini, presidente dell’Associazione – Hanno condiviso con gli studenti degli istituti alberghieri e turistici le loro esperienze professionali di produttrici, ristoratrici, enotecarie, giornaliste, sommelier, mostrando loro come il settore enologico offra sbocchi di lavoro e riguardi un prodotto pieno di fascino perché naturale e sempre diverso”.
(Donatella Cinelli Colombini)
“D-Vino” è stato presentato da Roberta Urso, alla guida della Delegazione Donne del Vino Sicilia. Il progetto, lo scorso anno, ha coinvolto 200 studenti in tre Istituti dell’Isola. “Il metodo didattico è semplice ma rivoluzionario – dice Roberta Urso – tante testimonianze dirette da parte delle socie, una didattica basata su esempi concreti permettendo loro di scoprire sbocchi professionali, specialmente nei settori nuovi come l’enoturismo, la comunicazione digitale, il wine management. Nel nuovo anno accademico 2022/23, oltre allo storytelling della propria attività in aula, gli studenti avranno la possibilità di visitare le aziende, stimolando ancora di più la curiosità e la scoperta del meraviglioso modo del vino, che è soprattutto cultura”. Dalla sperimentazione alla valutazione didattica, c’è un nuovo inizio per il progetto “D-Vino”, accolto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito che, dal prossimo anno, sarà esteso almeno in un istituto di settore in tutte le regioni dove è presente una delegazione dell’associazione. Il ruolo di capofila rispetto al Ministero, ha sottolineato Antonietta Mazzeo, delegata Donne del Vino dell’Emilia Romagna, è dell’istituto “Lazzaro Spallanzani” di Modena guidato dal dirigente scolastico Maura Zini.
(Roberta Urso)
“Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha accolto molto positivamente questo progetto che punta alla formazione e all’educazione degli studenti in un settore molto strategico per Made in Italy e sarà nostra cura potenziarlo e aumentare il numero di scuole di indirizzo alberghiero e turistico che saranno coinvolte – ha commentato Paola Frassinetti, sottosegretario con delega alla Scuola – Educare e formare nuove professionalità nella ristorazione e nell’enoturismo” è la mission del Progetto D-Vino. Un obiettivo che risponde alla domanda di maggiore professionalità nel settore enogastronomico”. “Il Progetto D-Vino rappresenta un plus valore per gli studenti – evidenzia Roberta Lanero, socia Donne del Vino Piemonte, docente di turismo enogastronomico e sommelier – perché offre maggiori prospettive lavorative”. In Sicilia, sono tre gli Istituti alberghieri che hanno già aderito al “D-Vino”: l’Istituto “Florio” di Trapani, “Danilo Dolci” di Partinico “Karol Wojtyla” di Catania. Presieduto dal dirigente scolastico Pina Mandina, l’Istituto “Florio” di Erice ha partecipato all’iniziativa pilota diventando il primo Liceo nell’Isola dedicato alla comunicazione e alla cultura enogastronomica in partnership con il Dipartimento di semiotica dell”Università di Palermo, Kaunas e Sofia. “La partecipazione al progetto “D-Vino è stata un’occasione significativa – ha commentato Pina Mandina – perché ha arricchito la formazione degli studenti anche con visite aziendali, rafforzando la collaborazione con le cantine per percorsi di alternanza scuola lavoro”.
(Sofia Pace)
A stimolare la curiosità degli studenti, sono state le giornate in cantina attraverso il racconto di tutti gli step della produzione del vino, dalla vendemmia alla vinificazione, dall’imbottigliamento alla distribuzione fino gli abbinamenti eno-gastronomici. L’azienda Fazio Wine, guidata da Lilly Fazio, vicepresidente di Assovini Sicilia, ha fatto da apripista agli stage lavorativi collegati al progetto. “Il primo incontro a scuola con le Donne del Vino mi ha cambiato la vita – commenta la studentessa Sofia Pace, che il prossimo anno diventerà sommelier – È stato bello vedere tante donne, ognuno con una propria professione e una professionalità diversa, lavorare insieme condividendo la passione e l’orgoglio per il proprio lavoro. “Un altro aspetto che mi affascina del vino è che tramite ogni bottiglia riusciamo a raccontare il territorio”. Se lo storytelling è un linguaggio “rivoluzionario” che cattura l’interesse degli studenti, è sicuramente la degustazione uno dei momenti più attesi, come ha evidenziato Maria Antonietta Pioppo, giornalista e Wine master Sommelier Donne del vino Sicilia, che ha guidato le degustazioni all’istituto “Florio” di Erice. Infine, uno degli obiettivi più importanti del Progetto “D-Vino” è favorire il consumo responsabile fra i giovani e contrastare il fenomeno del binge drinking.