(Il gruppo di tour operator e giornalisti con la presidente Gina Russo, la direttrice Marika Mannino e Federica Eccel)
di Francesca Landolina
Colate di emozioni ed esperienze uniche per chi va alla scoperta del Vulcano, oltre il vino. Buona la prima per Crossing Etna: l’educational tour che la Strada del vino e dei sapori dell’Etna ha ideato e realizzato per un gruppo di più di 20 tour operator stranieri e giornalisti del settore enoturistico e gastronomico.
Un risultato di successo per la promozione del territorio, che ha innescato la viva complicità della rete di medie e piccole imprese locali, oggi sempre più attive nella produzione di prodotti e servizi di eccellenza. L’educational, voluto fortemente da Gina Russo, presidente della Strada, e dal suo direttivo, realizzato grazie all’importante supporto di Marika Mannino, direttrice, e di Federica Eccel, membro attivo del consiglio di amministrazione, ha fatto conoscere i diversi volti del Vulcano, consigliando itinerari enoturistici lungo i diversi versanti della Montagna. Tra i pacchetti consigliati e proposti dalla Strada per guidare i tour operator ci sono gli itinerari dall’acqua al fuoco, per gli amanti delle escursioni naturalistiche e dello sport; il percorso il vulcano nel calice, per gli amanti del vino e l’itinerario dedicato agli amanti del wellness, tra strutture alberghiere di lusso, con Spa e servizi aggiuntivi, per vivere le tradizioni del luogo senza rinunciare ad alcun genere di confort; il tour con il treno dei vini dell’Etna, a bordo dell’antico mezzo che resiste al fascino del tempo, la Circumetnea: dal comune di Piedimonte Etneo fino a quello di Randazzo, un percorso che permette di catturare con lo sguardo il mutevole paesaggio che circonda la Montagna, dove filari di viti ad alberello, alberi di pistacchio, di ciliegie, uliveti e fiori di ginestra si intervallano al nero della pietra lavica, alle sciare e ai colori pastello, azzurro cielo, giallo ocra o mattone degli edifici intorno. Attraversando il Parco dell’Etna fino al Parco fluviale dell’Alcantara, lo spettacolo è unico. Un tour, quello del treno dei vini dell’Etna, che prosegue a bordo di un bus alla volta delle cantine, per continuare a scoprire il vulcano nel calice.
Anche noi di Cronache di Gusto siamo stati presenti nel corso delle tre giornate che hanno permesso di scoprire l’Etna, al di là del vino, in un modo inaspettato e più orientato alla scoperta delle potenzialità volte al turismo e alle eccellenze enogastronomiche. Iniziamo dal paesaggio, che in autunno veste l’Etna di nuance gialle e arancio, intervallate dal verde muschio e dal nero della pietra lavica. Per gli amanti della natura, la proposta è, senza dubbio, l’escursione guidata che durante il tour Crossing Etna è stata fatta in fuoristrada, con la collaborazione di Sicily Into Nature. Un’emozione senza pari il paesaggio lunare che si manifesta lungo la via, tra passeggiate a piedi, fino alla base dei crateri sommitali del vulcano, e guide sportive. Il paesaggio su cui si cammina è quello lunare di un territorio arido, sempre mutevole e sempre affascinante. Un tour che vale il viaggio, proseguito con la visita in una grotta di scorrimento lavico, muniti di caschetto e torcia.
La natura del Vulcano in realtà non si abbandona mai, ma prosegue e si ritrova in ogni prodotto della Montagna. E, in primo luogo nel calice. Con l’itinerario “il vulcano nel calice”, prosegue infatti il tour della Strada, attraverso la visita di alcune cantine etnee, tra aziende storiche e recenti. Dalla pioniera cantina Benanti alla storica Barone di Villagrande, da Terra Costantino, nel versante Sud Est fino alla storica Cantine Russo, a Castiglione, attraversando Cantine Nicosia, per passare alle realtà vinicole Palmento Costanzo, Donnafugata, Firriato Cavanera, La Gelsomina di Tenute Orestiadi. Tutte attente, con stili diversi, ad accogliere i winelover, tra narrazioni della storia vitivinicola etnea e degustazioni di piatti della tradizione da abbinare ai calici di Etna Rosso ed Etna Bianco. Protagonisti assoluti i due vitigni autoctoni, Carricante e Nerello Mascalese in primo luogo. Nei calici l’eleganza del vulcano, espressa in modo diverso attraverso il singolo stile del produttore, ma sempre riconoscibile e riconducibile a quella terra che la genera.
Ogni tappa è stata ricca di emozioni, con degustazioni di prodotti agroalimentari che hanno il carattere etneo: olio da Nocellara dell’Etna, pistacchi, nocciole, confetture di ciliegie dell’Etna e di agrumi. Non è mancato neppure l’assaggio della mostarda fatta in casa, un dolce tipico di fine vendemmia che è raro da trovare altrove, preparato presso Cantine Russo. Piccole e intense emozioni, unite alla bellezza delle strutture che sono state partner per l’accoglienza. Da Case Perrotta, agriturismo biologico di charme, a Sant’Alfio, perfetto per chi cerca un’esperienza di turismo rurale. L’edificio, un antico convento benedettino del ‘400 poi trasformato in casa padronale, è oggi provvisto di camere, di un ristorante e di una masseria, dove si possono svolgere eventi o tenere corsi di cucina. A gestirlo c’è la titolare Agata Romeo, che è anche produttrice di olio. Familiare e calda l’accoglienza, buono il cibo e interessante la degustazione guidata dell’olio.
Tra le strutture, anche le più nuove e prestigiose, come la nuova tenuta di Firriato Cavanera, dall’ambiente elegante e moderno, per giungere allo splendido boutique hotel Zash, immerso in un giardino di limoni, arance e mandarini. Non è mancata la cena presso il ristorante, un’esperienza gourmet da non perdere. Di recente il ristorante Zash ha infatti ottenuto la prima stella Michelin grazie al talento dello chef Giuseppe Raciti, che ha preparato alcuni dei suoi piatti più rappresentativi. Tra le ottime esperienze gourmet va menzionata anche la cena da Barone di Villagrande, con piatti ancorati nella memoria del territorio ma presentati in chiave leggera ed elegante, preparati dalla chef Giulia Carpino con la consulenza dello chef Accursio Craparo di Modica. E il light lunch da Benanti, con piatti della tradizione etnea, proposti in una elegante versione moderna. Proseguendo con le strutture proposte, il boutique hotel Ramo d’Aria, a Giarre, l’esclusivo Monaci delle Terre Nere a Zafferana Etnea e il recente Relais San Giuliano, una meravigliosa struttura nel comune di Viagrande.
Un tour, Crossing Etna, che in definitiva può solo essere definito vulcanico, pieno di emozioni, esperienze diverse e capace di offrire spunti a chi vuole visitare l’Etna per conoscerla da vicino. L’educational tour si è concluso alla Camera di Commercio di Catania con un incontro b2b con altre aziende associate. “Oggi sono circa 80 ma sempre più orientate alla comprensione dell’importanza della promozione – afferma Gina Russo -. Aumenteranno di certo, ma al momento siamo felici di questo risultato, che mai si era raggiunto prima”. La caparbietà della Presidente del resto è nota. A maggio si voterà per il rinnovo del CdA della Strada e non si sa ancora se ci sarà un Gina Russo bis, ma il percorso intrapreso dalla Strada è positivo, se si considerano anche altri importanti progetti attuati nel tempo pregresso, come EtnAmbiente per la vigilanza sulla salute ambientale e sulla pulizia delle strade dell’Etna e lo stesso Treno dei Vini dell’Etna, già attivo da tempo.
Durante l’incontro B2B tante le aziende presenti. Si comincia dal vino con cantine Scilio, Antichi Vinai, Benanti, Barone di Villagrande, Cantine Nicosia, Firriato Cavanera, Donnafugata, Cantine Russo; poi i ristoranti come Fucina di Vulcano, a Bronte, dove mangiare bene e organizzare eventi; ancora aziende produttrici di olio, come Case Perrotta e Casa Merlino, entrambe dotate di camere per la ricettività; alcune nuove chicche di prodotto come l’amaro Indigeno e le confetture Neromonte con l’esclusiva linea 3330, per finire con i dolci tipici di nocciole, pistacchio e arancia della pasticceria Alhambra di Linguaglossa; infine le aziende di servizi per l’enoturismo come Etna Wine Lab e Sicily Into Nature. Un tour ricco e interessante per i tour operator giunti dall’Estero, dagli Stati Uniti, dall’Australia, dalla Russia, dalla Francia, dalla Spagna e dall’Italia che è terminato con la degustazione dei vini e con l’assaggio dei tipici arancini catanesi.