Rappresenta ormai quasi il 17 % del consumo di proteine a livello mondiale. Secondo la Fao in alcuni paesi costieri e insulari può raggiungere addirittura il 70%. Anche nell’anno di Expo, appena concluso, il pesce rimane tra i prodotti alimentari più scambiati al mondo e si conferma un alimento fondamentale nell’alimentazione mondiale.
Ma come si comportano i consumatori siciliani quando comprano il pesce? Conoscono la differenza sul pesce congelato o decongelato? A queste domande ha risposto lo studio condotto dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia “Adelmo Mirri” (uno dei più antichi Istituti di ricerca d’Italia) sulla qualità percepita del pesce congelato e decongelato nei mercati e nella grande distribuzione a Palermo. I risultati della lettura dei questionari, somministrati al mercato popolare di Ballarò, negli Ipercoop Forum e La Torre Palermo, sono stati presentati mercoledì scorso alla Coop Sicilia presso il Centro Commerciale La Torre.
Perché l’Istituto Zooprofilattico ha deciso di condurre uno studio proprio su questo argomento?
“Noi siamo l’ente di ricerca – spiega Daniela Lo Monaco, Dirigente biologo dell’Istituto Zooprofilattico – che fa parte di un gruppo di partner che lavorano per un progetto che si chiama “DeCroMed”. Il progetto si propone di definire le linee guida per il decongelamento dei crostacei mediterranei, Parapenaeus Longirostris eNephros Norvegicus, da divulgare agli operatori della pesca per la regolamentazione dei processi di congelamento/decongelamento allo scopo di ottenere un prodotto congelato certificabile, con caratteristiche qualitative intrinseche superiori al cosiddetto “fresco”, attraverso la collaborazione tra Izs Sicilia, Ibim-Cnr e di Ibf-Pa-Cnr”.
Quali sono stati gli strumenti offerti da voi esperti, durante l’incontro, per un acquisto consapevole?
“Abbiamo anzitutto ricordato al pubblico quali sono i compiti dell’Istituto Zooprofilattico. Molti consumatori, infatti, non sanno che esiste un ente di ricerca pubblico che rappresenta la longa manus del Ministero della Salute che cura gli interessi del consumatore. Abbiamo raccontato quelli che possono essere i rischi di un consumo non responsabile da parte di un consumatore non attento e parlato del prodotto decongelato e di quello fresco. Soprattutto abbiamo spiegato come si decongela, anche a casa, un prodotto in modo da non andare incontro a delle problematiche alimentari non indifferenti”.
Qual è la differenza tra il termine congelato e decongelato?
“Il congelato è un prodotto che viene pescato, pensiamo ad esempio al gambero rosso, messo nelle celle frigorifere a -18 gradi. Per decongelare un prodotto, la procedura migliore è quella di prendere il prodotto congelato, metterlo nel frigorifero e farlo scongelare lentamente. Se il decongelamento avviene in modo repentino, si perdono le caratteristiche organolettiche del prodotto”.
Ma il consumatore percepisce la differenza esistente tra congelato e decongelato?
“Oggi il consumatore conosce molto bene la differenza esistente tra i due termini. Questo concetto è emerso molto chiaramente dai questionari che sono stati compilati alla Coop e presso il mercato di Ballarò. Una cosa molto importante è poi data dal fatto che il consumatore, sta molto attento alla sicurezza alimentare e alla qualità del prodotto. Molti preferiscono spendere di più, pur di avere un prodotto di qualità certificato, a prescindere se all’interno della famiglia ci sono dei bambini. Questo per noi è un ottimo risultato, perché la famiglia preferisce essere garantita, riguardo alla provenienza del pesce anche congelato, la cui filiera soprattutto nella Gdo è sempre tracciata. Un altro messaggio importante, rivolto al consumatore, sta nel fatto che è bene seguire la stagionalità dei prodotti non soltanto del pescato, ma anche della frutta e della verdura”.
Durante l’incontro Coop ha presentato il proprio sistema per la sicurezza delle filiera ittica: “Il consumatore – spiega Guido Macaione, responsabile del servizio qualità e sicurezza alimentare Coop Sicilia – ci chiede garanzie sul prodotto e sul processo. L’unica risposta credibile per i nostri clienti è stata quella di certificare una Filiera produttiva. Il capitolato che Coop ha stabilito con gli allevatori, i mangimifici e i fornitori di materie prime, stabilisce tutte le regole affinché si possa garantire una filiera 100% rintracciabile (dall’origine della materia prima dei mangimi fino al pesce che portiamo in tavola), Ogm e coloranti free. Ogni operatore della filiera subisce una serie di controlli da parte di enti terzi per la verifica del rispetto del capitolato e i controlli posti in essere sono anche molto rigidi”.
Perché Coop ha deciso di organizzare questo tipo di evento?
“Prima di tutto per diffondere la cultura della legalità e aumentare la conoscenza e la consapevolezza del consumatore sulla commercializzazione di prodotti alimentari. Riteniamo, infatti, importantissimo, informare il consumatore siciliano su come si dovrebbero vendere i prodotti alimentari. Ne va della salute stessa dei consumatori, che comprando in modo poco consapevole, potrebbero acquistare prodotti non salubri perché mal conservati oppure incappare nel rischio di frodi.Noi cerchiamo di fare del nostro meglio e di andare incontro alle esigenze di tutti coloro che ricercano prodotti buoni e a prezzi convenienti, pur mantenendo un elevato standard qualitativo”. Per questo motivo la Coop ha pensato di iniziare ad informare la propria clientela, partendo dal pesce: “Proprio per il significato culturale – conclude Macaione – che questo alimento ha nella nostra tradizione. L'idea per la presentazione è nata dalla richiesta dell'Izs. Abbiamo accettavo volentieri e prestato la nostra area vendita per la somministrazione di un semplice questionario, da parte del personale dell'Izs. Anche il riscontro dei clienti è stato positivo e in molti si sono prestati volentieri per rispondere alle domande”.
Rosa Russo