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L'iniziativa

Cambiamenti climatici e la viticoltura del futuro: il documentario con i vignaioli Fivi

14 Gennaio 2025
Giulia Bassetto, Graziano Nani, Rita Babini, Lorenzo Cesconi Giulia Bassetto, Graziano Nani, Rita Babini, Lorenzo Cesconi

Gradi” è un documentario che partendo dalla viticoltura per raccontare un mondo che cambia, arriva a considerare il mondo del vino come una vera e propria “sentinella” se si parla di cambiamento climatico. Il reportage scritto e condotto da Giulia Bassetto, autrice di Will Media ed esperta di clima e ambiente, realizzato da Cora Media in collaborazione con Fivi (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti), dal 16 gennaio sarà online sul canale YouTube di Will Media, che è una community online di aziende e persone, presentato in anteprima a Milano dove la riflessione più dibattuta, a conclusione della proiezione, dalla stessa Bassetto, insieme a Graziano Nani di Cora Media, Rita Babini e Lorenzo Cesconi rispettivamente segretaria e presidente della Federazione vignaioli indipendenti, è la mancanza di consapevolezza di come controllare o prevenire alcuni eventi climatici e, nello stesso tempo, la necessità di una semplificazione delle procedure inerenti i problemi prodotti da questi eventi, anche perché “Gradi” accompagna il pubblico in un viaggio in Italia per esplorare un contesto fatto di vite, e di viti, aggrappate strenuamente alla loro terra d’appartenenza, alla ricerca costante di nuove idee e soluzioni per affrontare le evoluzioni che riguardano il pianeta che abitiamo.

Da Siracusa alla Valtellina, passando per le colline romagnole, il documentario osserva e rileva le problematiche più importanti, ma non si ferma a questo: attraverso l’ascolto dei vignaioli, orienta lo sguardo anche alle possibili vie d’uscita, tra adattamento e mitigazione, evitando la strada delle soluzioni semplici e avere una visione d’insieme capace di accogliere tutte le sfaccettature. Grazie alla disponibilità di artigiani e produttrici del vino parte della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, Giulia Bassetto ha viaggiato e raccolto le loro testimonianze per raccontare le complessità (prima di tutto ambientali) di produrre un prodotto così radicato nel nostro Paese. Gli eventi climatici estremi che colpiscono l’Italia, come le ondate di calore, gli incendi, le alluvioni o le grandinate sono sempre più frequenti ed intensi e per questo le tecniche di adattamento sono vitali per chiunque oggi lavora la terra. Proprio per questo, oltre alle testimonianze dei produttori, Giulia e il team di Will Media hanno intervistato pure due esperti di gestione del territorio che si occupano dell’integrazione di diverse specie arboree all’interno della monocultura della vigna e di gestione dell’acqua.

Per Lorenzo Cesconi, vignaiolo e presidente Fivi, “i vignaioli e le vignaiole italiane sono in prima linea sul fronte del climate change: da un lato ne soffriamo le conseguenze, dovendo portare avanti il nostro lavoro seguendo andamenti stagionali pressoché imprevedibili e subendo eventi meteorologici spesso catastrofici, dall’altro con orgoglio rivendichiamo di essere davvero quei custodi di territorio che sempre di più servono al Paese, spesso ultimo argine all’abbandono e allo spopolamento, e al conseguente degrado territoriale, paesaggistico e idrogeologico”. E, ha aggiunto il presidente di Fivi: “Non va dimenticato che da una recente indagine Nomisma-Wine Monitor, emerge che una delle principali esternalità positive collegate all’attività dei 1.800 vignaioli indipendenti italiani, è dato dal fatto che l’81% dei vigneti che coltiviamo si trova in collina e in montagna, rispetto al 60% della media italiana, vale a dire in quelle “aree interne” sempre più fragili e a rischio abbandono. E, così, si capisce che con questo documentario Fivi vuole evidenziare le storie di chi, con sempre più fatica e sempre meno sostegno, mantiene vivi questi territori, investendo e rischiando del proprio. Vogliamo farlo con uno sguardo al futuro delle nuove generazioni, nella speranza di consegnare loro non solo un mondo del vino sostenibile, ma un pianeta in equilibrio”.

E Giulia Bassetto è stata molto brava nell’evidenziare come i vignaioli mettono in pratica azioni quotidiane per contrastare gli effetti che i cambiamenti climatici hanno sulla viticoltura e sulla produzione di vino. Dalla prolungata siccità siciliana alle alluvioni che hanno più volte devastato l’appennino e le pianure romagnole, fino ai terrazzamenti della Valtellina, dove si guarda anche alla tecnologia per garantire la sostenibilità – ambientale ed economica – di una viticoltura non a caso definita eroica, Gradi racconta storie di vera resilienza e prova a immaginare come sarà la viticoltura del futuro, nella consapevolezza che le ricette facili non sono mai quelle giuste: nessuna soluzione, da sola, risolverà i problemi, ma al contrario potrebbe contribuire a crearne di nuovi. E, quindi, l’appello finale è che la parola chiave deve essere equilibrio: produttivo, ambientale, socio-economico. È uno sforzo enorme, che impone l’impegno collettivo di tutto il settore, e nel quale anche cittadini e consumatori, chiedendosi cosa c’è dietro una bottiglia di vino, oltre a cercare di capire l’importanza del rapporto città-campagna, possono fare la differenza.