(Jacopo Biondi Santi)
“La nostra riserva 2010 – come dice Jacopo Biondi Santi – è monumentale, una pietra miliare al livello delle nostre migliori annate come il 1888 (si avete letto bene 1888, in cantina Jacopo ne ha ancora due) 1955 e 1964”.
Basterebbero le parole di uno dei più famosi produttori di Montalcino, pronipote di quel Biondi Santi che praticamente inventò il Brunello di Montalcino a fine ‘800 battezzando come Brunello quel clone di Sangiovese grosso BBS11 ancora in uso al Greppo. Basterebbero le parole di Jacopo per descrivere un'annata tra le più celebrate e premiate di sempre, ben due Brunello di Montalcino 2010 premiati con i 100 punti di Parker Wine Advocate (Casanova di Neri e Il Marroneto) la vendemmia perfetta come più volte è stato scritto. E pensare che proprio bene non era iniziata. Si registrò infatti un ritardo nell'avvio del germogliamento a causa di temperature primaverili al di sotto della media e per le frequenti piogge che hanno caratterizzato questo periodo. La fase estiva è stata contrassegnata da situazioni di tempo bello e stabile, con soltanto qualche pioggia nel mese di agosto, che ha mitigato la calura e favorito un certo recupero delle fasi fenologiche.
Ma il Sangiovese dimostra tutte le sue capacità di ripresa se durante la fase di maturazione dei grappoli le condizioni meteorologiche permangono favorevoli, così come si è verificato nel 2010 permettendo lo sviluppo armonico della maturità fenolica e zuccherina. Una bella vendemmia quindi che ha regalato un grande Brunello di Montalcino e delle Riserve degne davvero di fregiarsi della denominazione, vini equilibrati ed eleganti e destinati a lunghissimi invecchiamenti. Freschi, ricchi di frutto, ma anche armonici e complessi, con profumi fitti e persistenti è una beva già adesso di rara piacevolezza.
M.C.