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L'iniziativa

Al via i Gruppi di Azione Costiera, un modello virtuoso di sviluppo economico territoriale

01 Luglio 2014
costasicilia costasicilia

La notizia è stata data questa mattina dall’Assessore Regionale all’Agricoltura Reale. 

“Sono stati sbloccati i fondi per ventidue milioni di euro destinati a finanziare i Piani di Sviluppo Locale nel settore della Pesca” ha detto durante la conferenza stampa presso l’Arsenale Borbonico di Palermo. “Si tratta” ha spiegato l’assessore Reale “di una vera rivoluzione culturale che valorizza il mondo della pesca e delle professione legate ad essa. Stiamo vivendo un momento di grande cambiamento e bisogna credere in questa nuova prospettiva che vede nel mare una grande potenzialità. Il FEAMP 2014-2020 dovrà essere uno strumento in grado di costruire una programmazione virtuosa, secondo una logica che abbracci un serio rilancio economico e culturale a lungo termine. Lo sforzo consiste anche nel far conoscere all’Unione Europea la cultura del mare siciliana che è di tipo artigianale e non industriale come quella dei mari del Nord”. 

Dello stesso avviso anche Dario Cartabellotta, Dirigente Generale del Dipartimento della Pesca che ha evidenziato il ruolo innovativo dei Gruppi di Azione Costiera. “Sono undici i G.A.C.“ ha affermato Cartabellotta “che vedono finalmente la luce dopo un lungo e travagliato iter che ne ha  visto la definitiva costituzione con personalità giuridica tra il 2013 ed il 2014. Essi porteranno avanti i piani di sviluppo locale. L’Obiettivo è quello di generare un circolo virtuoso che comprenda anche l’ospitalità, le attività produttive, artigianali e culturali definendo così un modello virtuoso di sviluppo territoriale unico”.

In tal modo ogni G.A.C potrà operare trasversalmente, creando una rete produttiva che partendo dall’idea crei la filiera, identifichi l’offerta e la trasformi in occasione di sviluppo economico e commerciale. “In questo modo” ha concluso Cartabellotta “sarà possibile sostenere concretamente lo sviluppo della biodiversità, ma anche quello economico delle zone costiere che a seguito della diminuzione delle catture in mare potranno puntare sempre meno sulla pesca come forma di economia prevalente. Ringrazio anche tutti i sindaci che hanno aderito all’iniziativa. Speriamo così che non ci sia più un necrologio della pesca.   Bisognerebbe poi affrontare il tema dei rifiuti a mare. E’ una follia, infatti, pensare che i rifiuti speciali debbano andare in mare”.

La Regione ha collaborato agli undici GAC (Golfi di Castellamare e Carini, Il Sole e l’azzurro tra Selinunte, Sciacca e Vigata, Dei Due Mari, Golfo di Patti, Golfo di Termini Imerese, Isole di Sicilia, Ibleo, Costa dei Nebrodi, Torri e Tonnare del litorale trapanese, Unicità del Golfo di Gela, Riviera etnea dei ciclopi delle lave) nella predisposizione dei bandi-tipo relativi alle agevolazioni, a favore del settore nella pesca, previste dal PO FEP 2007/2013. All’interno del FEP 2017-13, in particolare l’Asse IV “Sviluppo sostenibile delle zone di pesca” (Regolamento C.E. n.1198/2006 del 27 luglio 2006), intende mirare alla realizzazione di interventi di sviluppo locale da parte di enti locali o gruppi rappresentanti partner pubblici e privati dei vari settori socio-economici pertinenti. Oltre ai comuni infatti – per la componente pubblica – hanno aderito, tra gli altri, l’IAMC-CNR, il Consorzio di ripopolamento ittico “Agrigento 1”, il Polo universitario della Provincia di Agrigento, il Consorzio Universitario della Provincia di Trapani. La componente privata, espressione del settore ittico primario, è invece rappresentata da vari operatori economici.     

Un percorso concreto, articolato e dal lungo respiro, quindi, per ricostruire una nuova cultura del mare a sostegno delle imprese del settore ittico e per quanto riguarda le azioni a tutela del patrimonio ambientale.

Rosa Russo