Il 19 e 20 novembre il capoluogo trentino sarà “invaso” dall’esercito dei sommelier, riuniti per il Congresso Ais e la finale del Concorso Miglior Sommelier d’Italia, Premio Trentodoc 2016
“Quando il vino è poesia della terra” è il titolo dell’evento che sancisce mezzo secolo di vita congressuale per l’Associazione Italiana Sommelier.
Il vino italiano ha espresso nel recente periodo un forte innalzamento del suo livello qualitativo e l’apprezzamento che registra nel mondo certifica tale crescita. La figura del sommelier Ais sta cambiando di conseguenza, rispondendo alle nuove tendenze e alle mutate esigenze di comunicazione. In quest’ottica è previsto sabato 19 il convegno “La Viticultura Biodinamica, esperienze a confronto e possibilità future”, con la partecipazione di Elisabetta Foradori, Nicolas Joly per Château de la Roche aux Moines, Alessandro Ceretto, Helmuth Zozin di Manincor ed Enzo Mescalchin della Fondazione Edmund Mach, moderati dal giornalista e scrittore Samuel Cogliati. Alle 14,30 cerimonia di assegnazione del Premio Surgiva, dedicato alla delegazione Ais che si è maggiormente distinta per attività innovative.
Ancora sabato, presso il Muse, “Trentodoc Bollicine sulla Città”: una grande degustazione con oltre 120 etichette di 45 case spumantistiche.
La scelta del capoluogo trentino per il 50° Congresso suggella la recente collaborazione avviata tra l’AIS e l’Istituto Trentodoc, che da questa edizione attribuirà il Premio Trentodoc al vincitore del Concorso per il Miglior Sommelier d’Italia. Domenica 20 novembre i tre finalisti si contenderanno il titolo durante la prova finale aperta al pubblico, cui seguirà la proclamazione del vincitore.
“Siamo molto orgogliosi di questo cammino intrapreso con l’Istituto Trentodoc – dichiara il Presidente Ais, Antonello Maietta –, e di essere ambasciatori di un territorio di grande valore, che si sta facendo sempre più apprezzare nel mondo intero. Il loro claim, ‘Bollicine di montagna’, inoltre, si addice perfettamente al nostro concorso. Infatti, racchiude in sé la fatica della salita, ossia l’intensa preparazione dei nostri concorrenti, la dura conquista della vetta, tra prove e selezioni, e, alla fine, l’esplosione dei brindisi per celebrare la vittoria”.
C.d.G.