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L'iniziativa

A Palermo “Mangiare è cultura” – “‘A Vucciria” di Sikulo e la finta sarda a beccafico

28 Marzo 2018
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(Massimo Pomo, Davide Autovino, Danilo Lo Cicero, Mauro Pomo)

Pochi locali a Palermo hanno grinta da vendere come i titolari di Sikulo Bistrot. 

Prendere qui un caffé, mangiare a cena, farsi una pizza oppure un aperitivo, da lo stesso piacevole e impaziente sensazione di quando si programma una cena dagli amici più cari alla fine di una lunga giornata di lavoro. Trasversale a tutte le attività del locale (colazione, pranzo, cena, pizza) è la ricerca costante di prodotti di prima qualità, di ricette originali e di attenzione alle filiere produttive. Lo chef Davide Autovino propone per la nostra iniziativa “A Palermo mangiare è cultura”, un piatto che non solo non si discosta dal concept del luogo, ma riesce a proiettare in chiave rivisitata luoghi colorati di Palermo che, secondo lo staff del ristorante, devono rinascere: i mercati. Sikulo Bistrot presenta quindi ‘A Vucciria, in cui il folcloristico sgombro si presenta nelle tradizionali vesti della sarda e diventa “a beccafico” e viene accompagnato con una caponata bianca, patate e arancia soffiata. Nel piatto esplodono i colori del quadro de La Vucciria di Guttuso che oltre a riportare le bancarelle di una volta, rende sinestesicamente il baccano euforico che caratterizzava lo spazio storico tra la Cala e Via Roma. Il mercato antico della Vucciria affiancava a legni, vetri e metalli gli ortaggi e i frutti più svariati che obbligatoriamente dovevano essere messi a disposizione dei clienti per l’assaggio. 

Gli ingredienti sono alcuni di quelli che accompagnavano le forme colorate di vetri, legni e metalli: pesci argentei, fave, arance e limoni, broccoli, tenerumi, zucchine. Il tutto unito dal filo conduttore del sapore autentico e deciso della Sicilia, quello che Sikulo Bistrot diligentemente ripropone. Il piatto però, pensato e proiettato nel passato, è anche e soprattutto sfida per il futuro. Come spiega lo chef Davide, si fa beffa di un’affermazione storica legata al mercato, fatta di una promessa o di un avvenimento che non si avvererà mai: “Quannu i balati ra Vucciria s’asciucanu”, che vuol dire “Quando la pavimentazione della Vucciria si asciugherà” e che allude alla scomparsa del mercato della Vucciria così come quella degli altri mercati storici palermitani. Diventa quindi auspicio, ovvero la speranza di una reale riqualificazione del mercato, perché diventi come allora “luogo di scambio”, casa di artigiani, artisti, venditori ambulanti. 


(Davide Autovino, Danilo Lo Cicero)

Ed è proprio l’idea di integrazione e accoglienza ad avere spinto il locale a perseguire un impegno un forte impegno umanitario: l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) ha assegnato al Sikulo e ad altre due sole aziende siciliane, un riconoscimento per aver perseguito l’obiettivo, tramite l’assunzione beneficiarie, di inserimento di rifugiati nella società. Il Sikulo di Palermo, a piazza Diodoro Siculo (fine di via Terrasanta) è uno spazio dal carattere fortemente poliedrico che riesce comunque a non sottrarre attenzione a nessuna delle sue sfaccettature. Mauro e Massimo Pomo hanno creato un luogo intriso di ospitalità tipica siciliana che appare come teatro di semplicità e buongusto per qualsiasi tipo di occasione, sia per un caffè buono e veloce, un pranzo di lavoro o una prolungata cena con gli amici. 

Clarissa Iraci


Sikulo
piazza Diodoro Siculo, 2 – Palermo
091 342236